Uomini e mezzi dell’Emilia Centrale già operativi per liberare l’area prima dell’avvio del prelievo irriguo

1° Febbraio 2022 – Come ogni anno nei periodi di magra (invernale ed estiva) si ripresenta puntuale l’insabbiamento a ridosso degli impianti idrovori di Boretto (RE).

Complice il drastico calo di portata del Fiume Po e la scarsa piovosità (da circa due mesi), riemerge l’imponente quantità di detriti che costringono il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ad una lotta contro il tempo per liberare l’area prima dell’avvio del prelievo irriguo più corposo a beneficio delle aree agricole produttive delle province di Reggio Emilia, Modena e parte del Mantovano. 

Ormai la criticità è manifesta da tempo, il problema ha assunto caratteri endemici causando non pochi disagi e costi ulteriori e il tutto è stato ripetutamente segnalato nel corso del tempo agli organi idraulici che hanno competenza diretta sul Grande Fiume. Lo staff tecnico dell’Emilia Centrale, per consentire il migliore esercizio per il prelievo irriguo e di quello scolante in caso di precipitazioni, sta provvedendo “in house” ad eseguire un intervento di rimodellazione di un tratto anche dell’alveo del Canale Derivatore (Parmigiana/Moglia).

L’intervento consiste nella rimozione dei materiali di sedimentato in alveo a partire proprio dal manufatto della Chiavica di derivazione dal fiume Po, fino all’ex impianto idrovoro Boretto Vecchio; il volume di materiale da esportare, a seguito di rilievo plano-altimetrico, e stato stimato in 16.000 metri cubi.

[una immagine dell’attuale situazione in cui versa l’area dell’impianto]

 

Tra i primi enti con funzione pubblica a rendere prassi consolidata la misurazione delle emissioni generate dalle proprie attività a servizio del territorio la Bonifica ha registrato confortanti performances 2020 secondo l’indagine redata sulla base degli indicatori ISPRA e Special Report on Renewable Energy Sources and Climate Change Mitigation, Intergovernmental Panel on Climate Change 2012

18 Gennaio 2022 – L’attenzione doverosa e crescente ai livelli di emissioni di anidride carbonica prodotta nello svolgimento delle proprie funzioni e rilasciate in atmosfera sono state al centro di un approfondito focus di studio che il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha realizzato utilizzando il sistema di rilevazione Eciweb3, una delle piattaforme di analisi più qualificate del settore. La sensibilità verso i temi ambientali e le più stringenti normative comunitarie alla costante ricerca di un antidoto maggiormente efficace per la mitigazione delle ripercussioni territoriali più negative causate dal cambiamento del clima sta conducendo molte imprese private a misurarsi periodicamente con il bilancio della Co2 e il Consorzio, tra i primissimi in Italia, ha voluto intraprendere la strada virtuosa del monitoraggio analitico delle proprie emissioni nel generale quadro dei molteplici utilizzi di energia.

Dopo una serie di iniziali progetti sperimentali, avviati dal 2013, oggi il bilancio di emissioni in atmosfera è stato redatto su base annuale ma, grazie al sistema informatico specializzato nella raccolta di questa tipologia di dati, in un futuro molto ravvicinato sarà possibile scattare la fedele fotografia di Co2 prodotta anche su base mensile inserendo e comparando le statistiche di quanto registrato in un macro-database in cloud che consentirà di poter agire operativamente per migliorare le performances aziendali.

Come comprensibile le funzioni dell’ente di bonifica annoverano una svariata serie di attività che riguardano l’impiego della risorsa idrica nell’area servita dalle canalizzazioni consortili (2500 km) e di conseguenza anche la quantità di acqua e la relativa energia impiegata ed utile per il sollevamento/ prelievo e la distribuzione alle colture tipiche può fluttuare a seconda delle necessità del territorio e dell’andamento climatico globale; nonostante queste variabili, spesso sconosciute e dunque prevedibili solo a ridosso degli accadimenti lo staff tecnico, grazie allo studio approfondito dei big data in piattaforma, è riuscito a stabilire un trend decisamente positivo che, proprio in corrispondenza di questa analisi molto più completa e strutturata rispetto alle precedenti, ha fornito risultati del tutto soddisfacenti. Come base sono state considerate le risultanze dei consumi energetici raccolti per la matrice degli impatti ambientali: energia elettrica per il funzionamento degli impianti idrovori di sollevamento per l’irrigazione e per lo scolo delle acque, i carburanti di alimentazione degli autoveicoli di sorveglianza e per i mezzi d’opera della manutenzione della rete dei canali consortili, l’energia elettrica per lo svolgimento delle attività di pianificazione di ufficio, infine l’energia per il riscaldamento dei locali consortili in tutto il comprensorio Emilia Centrale.

Ciò che emerge dai dati raccoltiha sottolineato il direttore del Consorzio Domenico Turazza è una linea di tendenza costantemente indirizzata al miglioramento dei risultati. Nel 2020 abbiamo ridotto del 50% il livello di emissioni in atmosfera rispetto al 2017, anche se naturalmente in queste analisi va considerato l’andamento altalenante degli impieghi a seconda dei bisogni delle aree gestite, aree che anche in contesti di emergenza hanno potuto contare sulla risorsa trasportata dalla nostra bonifica”.

Tecnicamente il Consorzio tiene a precisare che il calcolo dell’energia impiegata dall’ente è stato realizzato utilizzando i fattori di conversione ufficiali riportati nel Rapporto di ISPRA 317/2020 e all’interno dello Special Report on Renewable Energy Sources and Climate Change Mitigation, Intergovernmental Panel on Climate Change 2012.

La situazione climatica globale e le continue e gravi emergenzeha evidenziato il presidente dell’Emilia Centrale Marcello Bonvicini impongono a qualsiasi tipo di attività di ricercare la migliore delle prestazioni possibili per poter garantire il proprio contributo all’ambiente in cui si opera, lavora e soprattutto si vive alla ricerca di una condizione di maggiore salubrità. Il Consorzio utilizza l’energia, come detto, in relazione al bisogno del territorio e del settore agricolo in primis e credo che questo tipo di attenzione, indipendentemente dalle possibili variazioni stagionali, sia un traguardo cui tutti gli enti con funzione pubblica dovrebbero ambire quanto prima”.

 

La Bonifica dell’Emilia Centrale comunica che per il giorno Giovedì 16 Dicembre 2021 le sigle sindacali Cgil e Uil hanno proclamato una giornata di sciopero generale in opposizione alla Legge di Bilancio 2022. I consueti servizi potranno quindi essere svolti in forma ridotta anche se il Consorzio assicurerà in ogni caso, grazie alla reperibilità, tutte le funzioni volte ad arginare le eventuali conseguenze di emergenze causate dal rischio idraulico sul territorio gestito.

Relazioni Esterne-Ufficio Stampa

Il rapporto approfondito dell’Ateneo Unimore e del suo staff di studiosi conferma pienamente le positive rilevazioni che in questi anni avevano già presentato l’agenzia competente Arpae e l’istituto agrario Zanelli. Bonvicini: “Piena soddisfazione di essere indispensabili per il comparto agroalimentare con le nostre derivazioni”

13 Dicembre 2021 – Il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha rilasciato il Rapporto sullo stato qualitativo delle acque destinate all’irrigazione del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Come si sa, la rete di canali ed impianti consortili preleva le acque a fini irrigui dalle tre derivazioni fluviali dal fiume Po grazie all’impianto idrovoro di Boretto (da cui viene prelevata circa il 70% della risorsa complessiva), dal fiume Secchia a Castellarano e Sassuolo (15 % circa) e dal Torrente Enza a Cerezzola (7% circa). La parte restante è prelevata da un sistema di pozzi consortili nonché dal depuratore di Mancasale, che fornisce circa 6 milioni di acqua depurata dal Gruppo IREN ed affinata, costantemente monitorata allo scopo di autorizzare la sua successiva efficace immissione nell’estesa rete irrigua del Consorzio.

Lo staff di tecnici esperti dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha operato capillarmente da ben 25 punti di prelievo ritenuti maggiormente significativi, tra cui ovviamente proprio quelli in corrispondenza delle derivazioni da Po, Secchia ed Enza e analizzando dati specifici di tre distinti prelievi. L’esito risulta più che soddisfacente e l’analisi complessiva e dettagliata contenuta nel Report dell’Università (che il Consorzio dell’Emilia Centrale, all’insegna della sua mission di totale trasparenza verso tutti i consorziati e la cittadinanza del comprensorio, pubblica come consuetudine sul portale dell’ente), si conclude con buone classificazioni e performances della risorsa idrica  analizzata secondo i descrittori LIMeco (Livello Inquinamento Macrodescrittori per lo stato ecologico) e LIM (Livello Inquinamento tramite Macrodescrittori). In entrambe le classificazioni infatti lo stato delle acque irrigue si è dimostrato in alcuni casi addirittura elevato, in altri buono e nei restanti comunque sufficiente.

Occorre dire, ad onor del vero, che questi dati positivi sono in linea con quelli rilevati ed analizzati ormai da una decina d’anni, fino al 2019, dall’Istituto Zanelli in collaborazione con l’agenzia regionale qualificata ARPAE. “Per cui si può affermare che le analisi effettuate in oltre un decennio – ha commentato il presidente del Consorzio dell’Emilia Centrale Marcello Bonvicini – ci restituiscono un quadro dello stato qualitativo delle acque immesse nella rete consortile assolutamente compatibile con l’utilizzo a cui la risorsa idrica è destinata, ovvero quella di consentire ininterrottamente la produzione agricola di eccellenza della nostra pianura”.

In conclusione, va comunque evidenziato che il Consorzio di Bonifica non ha alcuna competenza diretta sulla qualità delle acque che la rete consortile veicola per lo più a cielo aperto e pertanto, a differenza dei gestori delle reti acquedottistiche, non può direttamente rispondere della qualità stessa della risorsa idrica distribuita. Pur tuttavia gli amministratori del Consorzio hanno, da tempo, ritenuto opportuno affrontare la questione per migliorare il servizio rivolto alle imprese agricole così rilevanti per l’economia del nostro territorio. 

Il Rapporto del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia sulla qualità delle acque irrigue 2021, così come quelli degli anni precedenti come anticipato (dal 2016 al 2019) sono consultabili alla pagina web https://www.emiliacentrale.it/consorzio-trasparente/informazioni-ambientali/.

[in allegato: una immagine dell’impianto idrovoro consortile di Boretto]

I dati riferiti all’anno 2020 mostrano che la quantità totale stimata di emissioni di CO2 equivalente prodotta è pari a 4.984,26 tonnellate mentre quella evitata è pari a 928,25 tonnellate.

L’anno 2020 ha evidenziato un decremento della quantità di CO2 emessa, questo risultato è probabilmente dovuto al fatto che anche se il 2020 si può inquadrare come un anno relativamente secco, l’estate è stata caratterizzata da frequenti temporali , che hanno reso le piogge totali estive generalmente superiori alle attese e hanno ridotto le richieste irrigue. Gli eventi temporaleschi estivi influenzano la gestione dell’irrigazione costringendo ad improvvise operazioni di svaso della rete per permettere lo scolo delle acque. Di fatto, questi eventi durante il periodo di irrigazione portano ad un inevitabile aumento dei kWh spesi e di conseguenza un aumento della CO2 emessa, infatti il maggior peso nel dato delle emissioni di CO2 equivalenti è tuttora rappresentato dai consumi elettrici degli impianti di sollevamento/scolo. Il 2020 ha fatto registrare una lieve flessione al rialzo dei consumi di energia elettrica rispetto alla media del periodo concertando di fatto nei mesi di fine giugno, luglio e agosto i consumi elettrici per gli impianti irrigui (6.076.241 kWh rispetto ai 5.660.118 kWh del 2019) con l’estate 2020 si è assistito a un netto cambiamento di regime, e le piogge si sono riaffacciate con regolarità sulla nostra regione sotto forma di frequenti e intensi temporali estivi associati a grandine, raffiche e precipitazioni con notevoli intensità orarie, che hanno causato locali allagamenti, fenomeni fluvio-torrentizi e danni sul territorio, ma che hanno anche ridotto significativamente le richieste irrigue del settore agricolo.

Risulta difficile intervenire sui consumi di energia elettrica per il funzionamento degli impianti idraulici, il loro andamento è legato principalmente a condizioni climatiche, per lo più esogene alle scelte tecnico-organizzative. A fronte di questa consapevolezza, l’Ente ha favorito gli investimenti per poter incentivare il risparmio energetico e ha predisposto una piattaforma (ECIWEB) nella quale già registra e gestisce tutti i consumi e la produzione da fonti rinnovabili di energia, come prospettiva futura nel prossimo anno all’interno della stessa piattaforma verranno registrati anche tutti i dati che vanno a comporre il bilancio di CO2 annuale dell’Ente.

Relazione bilancio emissioni anidride carbonica 2011-2020

Grafici CO2-R1

Allegati

Al centro dell’accordo preliminare di fattibilità il consolidamento operativo dello staff tecnico che potrà così attivarsi in tempi utili per realizzare e coordinare gli interventi concertati con gli enti sovraordinati Regione e Ministeri, essenziali per colmare le evidenti mancanze di risorsa idrica in un territorio vocato alle produzioni di eccellenza

1° Dicembre 2021 – La Val d’Enza è in attesa di azioni mirate che possano mitigare l’ingente gap idrico di fabbisogno di risorsa che la caratterizza da sempre, ma che è notevolmente peggiorato nell’ultimo decennio alla luce delle ripercussioni locali dei mutamenti del clima che, ormai quasi ogni estate, vedono manifestarsi una prolungata siccità nell’alveo del torrente Enza e aridità dei terreni nelle aree attraversate che interessano colture di pregio del nostro Made in Italy. Questo complesso scenario, peraltro confermato dai più recenti studi dell’Autorità distrettuale del Fiume Po-MiTE e analizzato approfonditamente dalla Regione Emilia-Romagna, necessita di interventi risolutivi.

Così, nell’ottica di dare concretezza alle necessità territoriali, economiche ed ambientali della vasta area che interessa le province di Reggio Emilia e Parma, nasce oggi una solida intesa tra i due consorzi di bonifica Emilia Centrale e Parmense all’insegna dell’operatività che ci si augura potrà diventare ben presto molto concreta. Già nei prossimi mesi infatti la comunione di intenti potrebbe materializzarsi nella condivisione della progettazione tecnica di un invaso (al momento ancora in attesa di complessivo finanziamento da parte degli enti sovraordinati), più volte indicato come soluzione provvidenziale (se realizzato insieme ad altre azioni virtuose) per la compensazione del fabbisogno di acqua nella valle. L’accordo ad ogni buon conto comporterà, nei fatti, un vantaggio ad entrambi i comprensori sottesi delle due province gestiti reciprocamente dai due enti: un territorio articolato che già oggi condivide la derivazione irrigua dal Torrente Enza di Cerezzola e che grazie ad un finanziamento regionale sarà notevolmente potenziata a beneficio di un areale che conta una superficie complessiva di 19.400 ettari, di cui 12.300 in sponda reggiana e 7.100 in sponda parmense.

L’accordo preliminare, raggiunto nell’ambito della progettazione, riguarderà il progetto di fattibilità tecnica economica ed è stato sancito con la firma dell’intesa e la stretta di mano nella sede del Consorzio reggiano tra il presidente dell’Emilia Centrale Marcello Bonvicini e Francesca Mantelli, presidente del Consorzio di Bonifica Parmense, insieme ai direttori generali Domenico Turazza e Fabrizio Useri.

[Foto allegata: le due delegazioni consortili in occasione della stipula dell’accordo odierno con, al centro, la stretta di mano tra il presidente dell’Emilia Centrale, Marcello Bonvicini e la presidente della Bonifica Parmense, Francesca Mantelli]

Il sindaco di Vetto è stato nominato nella più recente seduta del Cda in sostituzione di Tiziano Pattacini scomparso prematuramente alcuni giorni fa

Reggio Emilia, 30 Novembre 2021 – Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale tenutasi nel pomeriggio di ieri il sindaco di Vetto d’Enza Fabio Ruffini è entrato a far parte del Comitato d’indirizzo dell’ente di Via Garibaldi ereditando, di fatto, ruolo e funzione dell’imprenditore Tiziano Pattacini, prematuramente scomparso nei giorni scorsi.

Geometra e tecnico esperto del Comune di Carpineti Ruffini ha seguito in modo approfondito –sia professionalmente che come primo cittadino di un comune importante come Vetto – il percorso delle aree interne della provincia Reggiana, conoscendo in modo dettagliato le peculiarità di ogni area e con particolare attenzione alla zona collinare e montana. Il sindaco di Vetto entra così a far parte della squadra di vertice del Consorzio, anche se in apertura di seduta sia il neo nominato che il presidente del Consorzio di bonifica Marcello Bonvicini, condividendo il pensiero di tutti i presenti membri del Cda, hanno ancora una volta espresso il loro dolore per la perdita di Pattacini, che si era distinto per competenza, abnegazione e costante impegno.

Do il benvenuto a Fabio Ruffini, il suo ingresso nel nostro Comitatoha sottolineato il presidente Bonvicinirappresenta un valore aggiunto per l’ente in termini di conoscenza del comprensorio e delle materie di pianificazione urbanistica ed edilizia oltre che delle problematiche del nostro crinale che ha sempre necessità di manutenzione mirata”.

Soddisfatto anche il diretto interessato Fabio Ruffini: “Sono onorato di questa nomina e ringrazio il consiglio dell’Emilia Centrale per la fiducia accordatami pur essendo molto rammaricato per il tragico destino dell’amico Pattacini che si è fatto molto apprezzare in questo ruolo. Cercherò quindi di fare davvero del mio meglio per onorare la sua memoria mettendo a servizio dell’ente la mia professionalità contribuendo all’importante funzione che la bonifica esercita per la difesa e lo sviluppo del territorio gestito”.

[In allegato: un  momento del CDA di ieri dell’Emilia Centrale con, da sinistra: la Vice Presidente Arianna Alberici, il Presidente Marcello Bonvicini, il Sindaco di Vetto Fabio Ruffini

Al centro dell’accordo preliminare di fattibilità il consolidamento operativo dello staff tecnico che potrà così attivarsi in tempi utili per realizzare e coordinare gli interventi concertati con gli enti sovraordinati Regione e Ministeri, essenziali per colmare le evidenti mancanze di risorsa idrica in un territorio vocato alle produzioni di eccellenza

1° Dicembre 2021 – La Val d’Enza è in attesa di azioni mirate che possano mitigare l’ingente gap idrico di fabbisogno di risorsa che la caratterizza da sempre, ma che è notevolmente peggiorato nell’ultimo decennio alla luce delle ripercussioni locali dei mutamenti del clima che, ormai quasi ogni estate, vedono manifestarsi una prolungata siccità nell’alveo del torrente Enza e aridità dei terreni nelle aree attraversate che interessano colture di pregio del nostro Made in Italy. Questo complesso scenario, peraltro confermato dai più recenti studi dell’Autorità distrettuale del Fiume Po-MiTE e analizzato approfonditamente dalla Regione Emilia-Romagna, necessita di interventi risolutivi.

Così, nell’ottica di dare concretezza alle necessità territoriali, economiche ed ambientali della vasta area che interessa le province di Reggio Emilia e Parma, nasce oggi una solida intesa tra i due consorzi di bonifica Emilia Centrale e Parmense all’insegna dell’operatività che ci si augura potrà diventare ben presto molto concreta. Già nei prossimi mesi infatti la comunione di intenti potrebbe materializzarsi nella condivisione della progettazione tecnica di un invaso (al momento ancora in attesa di complessivo finanziamento da parte degli enti sovraordinati), più volte indicato come soluzione provvidenziale (se realizzato insieme ad altre azioni virtuose) per la compensazione del fabbisogno di acqua nella valle. L’accordo ad ogni buon conto comporterà, nei fatti, un vantaggio ad entrambi i comprensori sottesi delle due province gestiti reciprocamente dai due enti: un territorio articolato che già oggi condivide la derivazione irrigua dal Torrente Enza di Cerezzola e che grazie ad un finanziamento regionale sarà notevolmente potenziata a beneficio di un areale che conta una superficie complessiva di 19.400 ettari, di cui 12.300 in sponda reggiana e 7.100 in sponda parmense.

L’accordo preliminare, raggiunto nell’ambito della progettazione, riguarderà il progetto di fattibilità tecnica economica ed è stato sancito con la firma dell’intesa e la stretta di mano nella sede del Consorzio reggiano tra il presidente dell’Emilia Centrale Marcello Bonvicini e Francesca Mantelli, presidente del Consorzio di Bonifica Parmense, insieme ai direttori generali Domenico Turazza e Fabrizio Useri.

[Foto allegata: le due delegazioni consortili in occasione della stipula dell’accordo odierno con, al centro, la stretta di mano tra il presidente dell’Emilia Centrale, Marcello Bonvicini e la presidente della Bonifica Parmense, Francesca Mantelli]

Reggio Emilia, 18 Novembre 2021 – Il presidente Marcello Bonvicini, i vice presidenti Arianna Alberici e Matteo Catellani, il direttore generale Domenico Turazza, il Comitato Amministrativo, il Consiglio d’Amministrazione e tutto il personale del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale si uniscono al dolore della famiglia per la prematura scomparsa di Tiziano Pattacini, consigliere dell’ente dal 2016 e vice presidente di B.I. Energia, società costituita dal Consorzio insieme al Gruppo Iren per la Centrale idroelettrica di Castellarano.

“Una notizia dolorosa e una grave perdita per l’intero ente, in cui Tiziano Pattacini ha rappresentato al meglio la componente dell’imprenditoria industriale – ricorda commosso Marcello Bonvicini, Presidente dell’Emilia Centrale . Tiziano, nonostante la malattia che lo ha minato fisicamente nel corso dell’ultimo anno e le difficoltà quotidiane legate alla pandemia, ha sempre partecipato fattivamente, fino all’ultimo, all’amministrazione del Consorzio distinguendosi, oltre che per le sue riconosciute doti professionali, anche per le elevate qualità umane. Lo ricorderemo per aver onorato fino in fondo il suo ruolo all’interno del Consorzio”.

La camera ardente, allestita presso la casa funeraria Reverberi di via Terezin 23 a Reggio, resterà aperta anche nella giornata di oggi fino alle ore 18:30. I funerali di Tiziano Pattacini si terranno domani mattina alle ore 11:30 nella chiesa parrocchiale di Rubiera.

Dopo un sopralluogo nel principale impianto idrovoro del Consorzio, simbolo della ripartenza post-sisma del 2012 insieme a Mondine, i Consiglieri hanno esaminato la programmazione economica e finanziaria per il triennio 2022-24, caratterizzata da importanti progetti, anche se non mancano le preoccupazioni per il pesante rincaro dei costi di energia e materie prime indispensabili per le attività di difesa e sviluppo del comprensorio

San Benedetto Po (MN), 8 Novembre 2021 – Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha compiuto un sopralluogo presso il Nodo Idraulico di San Siro, nel Comune di San Benedetto Po (MN). Un luogo-simbolo della ripartenza dal sisma del 2012 (insieme al vicino e rilevante impianto idrovoro di Mondine) edificato quasi 100 anni fa per gestire il regolare deflusso delle acque di un bacino di circa 45 mila ettari che costituisce un fondamentale presidio per l’intero territorio tra Enza e Secchia, una delle aree più produttive della pianura Padana.

Nel corso del sopralluogo i Consiglieri hanno “toccato con mano” l’imponenza e la complessità di questo Nodo Idraulico – capace di sollevare fino a 80.000 litri al secondo per immetterli nel Fiume Secchia – frutto dell’ingegno dei bonificatori del secolo scorso. Il sopralluogo ha inoltre costituito l’occasione per visionare il progetto dei lavori per l’integrale rinnovamento dell’impianto allo scopo di adeguarlo agli attuali standard qualitativi e di consentirgli di svolgere al meglio la sua importantissima funzione idraulica, adattandolo ai cambiamenti climatici e idrologici in atto.

Durante la riunione del Consiglio, tenutasi nella suggestiva cornice della Biblioteca del Museo Civico Polironiano – situata all’interno del complesso della famosa Abbazia dedicata a San Benedetto, Patrono dei bonificatori – è stato approvato il preconsuntivo 2021, che mantiene il pareggio di Bilancio nonostante un anno piuttosto impegnativo sul fronte dei costi di esercizio. Approvata inoltre la Programmazione di Bilancio per il triennio 2022 – 2024 che evidenzia le condizioni per garantire, sul piano economico e finanziario, il regolare funzionamento del Consorzio.

Piena soddisfazione per il sopralluogo presso l’idrovora di San Siro è stata espressa dal Presidente dell’Emilia Centrale, Marcello Bonvicini, che non ha mancato di ringraziare i tecnici del Consorzio per l’importante progetto di ammodernamento dell’impianto: “Il Consiglio ha inoltre fatto il punto sulla situazione di Bilancio tanto per l’esercizio in corso quanto anche con un occhio rivolto agli esercizi futuri, in una fase economica caratterizzata da un preoccupante aumento dei costi delle materie prime, con cui il Consorzio dovrà necessariamente fare i conti. Nei prossimi anni il Consorzio si propone inoltre di contribuire al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con una notevolissima serie di investimenti sul territorio che costituiscono un impegno assolutamente eccezionale per l’Ente”.

Non a caso, nelle stesse ore in cui si teneva il Consiglio, un importante progetto del Consorzio – per l’automazione del sistema irriguo sotteso al Canalazzo di Brescello, RE – si è classificato al terzo posto tra i progetti del Nord Italia candidandosi al finanziamento pubblico dell’intervento.

[Foto in allegato: un momento del sopralluogo con i membri dell’Emilia Centrale all’interno dell’impianto di San Siro, nel territorio del Comune di San Benedetto Po, MN]

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