Anbi Emilia-Romagna, “in trasferta” a Faenza (RA), approva il suo bilancio annuale, assicura la massima collaborazione operativa salutando positivamente la nomina del nuovo Commissario Figliuolo e della struttura dei subcommissari per la ricostruzione, ma rilancia con forza un accorato allarme sull’immediata necessità di ripristinare una situazione di normalità operativa per le molteplici funzioni svolte dalle proprie reti di bonifica. Il presidente Francesco Vincenzi: “Ora l’alluvione come per altri settori presenta il conto salato, 1 miliardo e 200 milioni di euro: 200 milioni di costi vivi per la gestione delle emergenze, 400 milioni per riparare i danni più urgenti, 600 milioni per riportare il territorio alla condizione ante alluvione

Faenza (RA), 28 Giugno 2023 – In questa delicata e difficile fase post/alluvionale ogni singola esigenza del territorio merita attenzione e soddisfazione concreta ed il segnale molto chiaro e forte arriva anche da ANBI Emilia-Romagna che per una volta, in via straordinaria, ha deciso di “emigrare” per questa occasione da Bologna a Faenza (RA) per l’annuale assemblea di approvazione del bilancio e per la condivisione delle politiche di indirizzo dei Consorzi di bonifica regionali. Per i Consorzi è un momento importante e, oggi come oggi, diventa fondamentale per rilanciare un appello accorato alle istituzioni affinché si agisca in tempi utili e non in ritardo: “Occorre risistemare entro l’estate la rete idraulica di canalizzazioni dei consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna che i recenti e ripetuti eventi alluvionali di maggio hanno sommerso e danneggiato – ha commentato il presidente di ANBI e ANBI Emilia-Romagna Francesco Vincenziserve evitare che lo stesso rischio si ripresenti a causa delle precipitazioni autunnali, cercando il più possibile di mettere al riparo chi ha patito danni esorbitanti”. L’incontro assembleare, svoltosi nella sede faentina del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale e che ha visto la presenza di presidenti e direttori dei Consorzi regionali, è stato introdotto dal presidente del Consorzio Antonio Vincenzi: “Abbiamo poche settimane per riparare almeno 100 chilometri di alvei. Poi ce ne saranno altri 200 da sistemare per evitare di affossare un’agricoltura d’eccellenza mondiale, è importante trovare risposte adeguate”. Lo stesso Antonio Vincenzi ha colto l’occasione dell’approvazione del bilancio annuale per ringraziare ANBI Emilia-Romagna e tutti i Consorzi italiani che hanno dimostrato di avere un consolidato e forte spirito di solidarietà operativa e capacità di azione. Presente all’incontro, in rappresentanza di Coldiretti Emilia-Romagna, il direttore regionale della federazione Marco Allaria Olivieri.

[Nell’immagine allegata, da sinistra: Francesco Vincenzi, presidente di ANBI e ANBI Emilia-Romagna; e il Generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario straordinario per la ricostruzione della regione Emilia-Romagna, Marche e Toscana dopo l’alluvione]

Gli ultimi 74 alunni giunti addirittura dalle Marche per visitare il museo presso la Chiavica di Boretto sul fiume Po, a felice conclusione delle attività svolte in collaborazione con ANBI Emilia-Romagna

13 Giugno 2023A conclusione delle attività formative, educative e didattiche dell’Emilia Centrale per l’Anno scolastico 2022-2023, svolte in sinergia con ANBI Emilia-Romagna, 74 alunni provenienti dall’Istituto comprensivo Montegranaro di Fermo, nelle Marche hanno assistito, accompagnati da sei insegnanti, ad una suggestiva performance multimediale presso il museo permanente allestito alla Chiavica di Boretto (RE), attraverso il cui racconto i giovanissimi hanno potuto apprendere il significato dell’attività di Bonifica e le principali funzioni necessarie alla tutela dei comprensori gestiti e alla difesa delle comunità, dalla sicurezza idraulica – con l’attività di contrasto al dissesto idrogeologico; all’irrigazione necessaria per le coltivazioni del territorio, all’insegna della sostenibilità e dell’efficientamento idrico.

Contattato dagli insegnanti marchigiani, rimasti positivamente colpiti dal ricco programma di attività – coordinato dalla Responsabile Comunicazione dell’Emilia Centrale, Marzia Bonicelli, raccontato attraverso diversi canali di comunicazione (dal sito dell’ente alle pagine social consortili) e condiviso anche dagli esperti e delle associazioni che collaborano con la Bonifica ormai da tempo – il Consorzio ha dunque eccezionalmente esteso la possibilità di accogliere i giovani studenti di Fermo in un’ottica di interscambio extraterritoriale e interculturale che potesse avvicinare i due territori dell’Emilia e delle Marche, in una sorta di “gemellaggio” tra la Bonifica nostrana e le giovani generazioni dell’Adriatico.

È il felice epilogo di un anno scolastico in cui, con la fine della pandemia, è stato possibile effettuare una ripresa a pieno regime di tutti i progetti formativi imbastiti dall’Emilia Centrale che, con il sostegno di ANBI Emilia-Romagna e la collaborazione di esperti e associazioni sul territorio, ha allestito un’offerta sempre più diversificata nelle attività in grado di coinvolgere oltre 2350 ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado della regione (e oltre): dalle visite agli impianti consortili, grazie al personale dell’ente coordinato dal Capo Settore Mauro Bigliardi e che hanno visto il prezioso apporto del geostorico Antonio Canovi per lo svolgimento della parte legata alla conoscenza del territorio con lezioni teoriche in classe e “sul campo”; ai progetti seguiti in sinergia con La Lumaca per promuovere una cultura della sostenibilità in modo coinvolgente e innovativo, grazie anche all’aiuto dei tecnici della bonifica Massimo Righi e Sandro Baldelli; alle visite presso l’orto botanico dell’impianto consortile di San Siro a San Benedetto Po e del nodo idraulico di Mondine a Moglia, entrambi nel Mantovano, in sinergia con il Parco delle Golene Foce Secchia e con il prezioso contributo della squadra coordinata dal tecnico Sandro Bellintani, alle numerose visite al Museo della Bonifica di Boretto guidate da Catellani Zelindo; con il contributo alla collaborazione con il gruppo folkloristico il Melograno nella creazione dell’Officina Etica ambientale per le prime classi della primaria con l’obiettivo di fornire un’offerta formativa sui temi legati ad ambiente e sviluppo sostenibile. E ancora: le uscite sul territorio, seguite dai membri dell’ente Valentina Preti e Italo Iotti; gli spettacoli di Lorenzo Bonazzi, l’attore ed educatore di ANBI ER; lo stesso direttore generale del Consorzio, Domenico Turazza, che ha trattato le tematiche consortili durante un incontro con 50 studenti presso il Centro Culturale Polivalente di Gattatico, nell’ambito delle lezioni dell’Università del tempo libero.

“Siamo già al lavoro per l’anno scolastico 2023-2024 – conferma Marzia Bonicelli, Responsabile Comunicazione dell’Emilia Centrale – con un nuovo progetto dal titolo ‘Il viaggio delle acque, dal crinale al Po’, piccolo atelier geostorico rivolto alle classi della scuola primaria a partire dalla terza e che ha come obiettivi la conoscenza del territorio attraverso l’approfondimento sia storico che geografico, la riflessione sulle modalità di regolamentazione delle acque di superficie da parte dei consorzi di bonifica e il rispetto per l’ambiente con cenni al climate change e all’Agenda 2030”.

[Foto allegate: alcuni momenti delle attività didattico-formative condotte dall’Emilia Centrale in occasione dell’Anno scolastico appena concluso] 

 

 

 

 

Ad oggi la quantità di acqua che viene allontanata grazie a questo intenso lavoro è pari 350 metri cubi al secondo. Sul campo oltre 600 uomini e 210 pompe mobili nei luoghi più colpiti

Vincenzi (ANBI):“La Task force dei consorzi da giorni a supporto del COR -Protezione Civile con il nuovo Ufficio di Coordinamento per gli interventi in Romagna. Nelle aree colpite il personale della bonifica sta lavorando dall’inizio dell’emergenza alluvionale con oltre 600 tecnici e operai, 210 pompe mobili, smaltendo così ad oggi 350 mc/secondo di acqua stagnante, allontanata grazie a questo intenso lavoro”.

BOLOGNA – (Venerdì 26 Maggio 2023) – Il sistema artificiale di bonifica nel nostro territorio è nato e si è sviluppato nel tempo per consentire la corretta regimazione delle acque in montagna ed in pianura, convogliando i flussi e facendo defluire le acque meteoriche in canali e fiumi fino al mare. Questa naturalmente è la condizione-modello per consentire la vivibilità dei comprensori e lo sviluppo delle sue comunità che, proprio grazie alle acque di bonifica vocate all’irrigazione e all’approvvigionamento agricolo, hanno saputo creare le basi del Made in Italy noto a livello mondiale. E’ fuor di dubbio quindi che, nelle aree romagnole e bolognesi, interessate dai due drammatici e straordinari fenomeni alluvionali di maggio il sistema sia stato letteralmente investito da una quantità di risorsa idrica fuoriuscita dai fiumi assolutamente imprevedibile che comunque le Bonifiche hanno immediatamente cercato di allontanare, non solo per liberare la propria rete consortile, ma anche in soccorso ai territori così tragicamente colpiti. Il personale si è subito schierato in prima linea, e sta tutt’ora contribuendo, in modo decisivo, al progressivo smaltimento delle acque in esubero al fianco della Protezione Civile e di tutti i volontari che si stanno prodigando nei diversi comuni interessati. L’ANBI, l’associazione che unisce e rappresenta nelle diverse aree i consorzi italiani, è riuscita a “fare sistema” e la solidarietà delle bonifiche a livello nazionale ha permesso di poter contare in tempi utili alla causa su aiuti, tecnici e umani, arrivati subito dai consorzi più vicini dell’Emilia Romagna e subito dopo dalla gran parte della penisola. “E’ chiaro che il contributo offerto doverosamente dalle bonifiche al territorio – ha commentato il presidente di ANBI e ANBI Emilia Romagna Francesco Vincenzi anche al di fuori delle proprie aree gestite e di competenza a, si è dimostrato e si dimostra importantissimo per tutta la comunità che stiamo sostenendo. Già dalle prime ore abbiamo cercato di affiancare con ulteriori uomini e mezzi i Consorzi direttamente coinvolti. Un rapido check di quanto fatto per il territorio romagnolo ci consegna oggi il report di azione operativa concretizzato dai Consorzi in questi giorni con oltre 600 tecnici e operai, 210 impianti idrovori mobili posizionati nei tratti che maggiormente ne avevano necessità che si aggiungono alle 30 pompe idrovore già esistenti negli impianti stabili dei Consorzi alluvionati ”. E proprio grazie a queste professionalità e dotazione tecnica che la rilevante azione dei Consorzi può contare oggi su uno staff di coordinamento UCC (Ufficio Coordinamento Consorzi) che quotidianamente lavora, a stretto contatto ed in sinergia con i responsabili del COR, il Centro operativo regionale Protezione Civile dell’Emilia Romagna. Ad oggi la quantità di acqua che viene allontanata grazie a questo intenso lavoro è pari 350 metri cubi al secondo. “ Voglio ringraziare di cuore tutti i Consorzi e tutti i nostri uomini per quello che stanno facendo”. – ha concluso il presidente Vincenzi .

Andrea Gavazzoli – Relazioni Esterne ANBI ER

nelle foto una dei tecnici impegnati nella gestione di uomini e mezzi all’UCC all’interno del COR della Protezione Civile e una immagine di tecnici e operai dei Consorzi di bonifica al lavoro per allontanare le acque stagnanti dai territori alluvionati 

Il sistema dei consorzi ha consentito un immediato intervento anche delle bonifiche non direttamente interessate dal fenomeno alluvionale a supporto dell’emergenza nelle aree più colpite. Impianti idrovori mobili arrivati anche da Slovenia e Slovacchia. Stretta la sinergia con le amministrazioni regionali e locali per ripristinare le funzionalità di scolo

23 Maggio 2023 – Impegnati direttamente nella gestione delle reti artificiali secondarie e nell’allontanamento delle acque piovane dalle loro aree di competenza, i consorzi di bonifica romagnoli si sono prodigati, operando full time dall’inizio degli eventi alluvionali, anche nello smaltimento delle acque improvvisamente esondate dai corsi d’acqua naturali all’interno dei territori drammaticamente colpiti nei giorni scorsi. Il loro contributo, unitamente a quello degli altri consorzi interessati direttamente dalle esondazioni in regione, è stato sostanziale e si somma alla manovra idraulica straordinaria di inversione del corso dei flussi lungo l’asta del CER. Oltre a questo e alla costante collaborazione con Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine, Amministrazioni pubbliche regionali e locali e volontari infaticabili, il sistema delle bonifiche ha però potuto contare anche sulla solidarietà di tutti i consorzi associati ad ANBI e sull’aiuto, molto concreto, da parte di numerosi consorzi del paese. Arrivati, in primis dalle altre province dell’Emilia Occidentale e subito dopo anche dalle altre regioni le bonifiche hanno gestito, insieme alla Protezione Civile, oltre 100 pompe idrovore sul territorio interessato dall’esondazione; pompe che si sommano e si integrano con gli impianti idrovori già esistenti, riuscendo così a smaltire una quantità di risorsa idrica maggiore rispetto a quella per cui sono stati progettati. Nei giorni scorsi, anche grazie all’interessamento della Protezione Civile, i consorzi hanno potuto contare su impianti idrovori mobili a supporto arrivati in Romagna dalla Slovenia e dalla Slovacchia.“I Consorzi di bonifica stanno facendo la loro parte in stretta sinergia con istituzioni e volontari – ha commentato il presidente di ANBI Emilia-Romagna Francesco Vincenzidando il loro contributo fattivo e seguendo il principio di sussidiarietà tra territori che anima da sempre il nostro agire”.

[Foto: pompe idrovore consortili attive nei territori colpiti dall’alluvione; e un tecnico del Consorzio CER impegnato nelle manovre delle paratoie per invertire il flusso direzionale del canale]

Da registrare alcune criticità idrogeologiche nel Modenese, va meglio per ora nel Reggiano. Il Consorzio prosegue nell’invio di mezzi in aiuto alla Bonifica della Romagna Occidentale

18 Maggio 2023Particolarmente impegnative le ultime 48 ore per la Bonifica dell’Emilia Centrale, occupata a fronteggiare con le proprie unità operative l’emergenza piogge che, in alcune zone, sta causando qualche criticità di natura geomorfologica, in particolare nella collina modenese, attualmente sorvegliata speciale da parte del Consorzio. Nei comprensori gestiti dall’ente consortile sono caduti, nella giornata di mercoledì 17 maggio, mediamente dai 30 mml (in alta pianura) ai 20 mml (nella Bassa) – quantitativi che il reticolo idrografico di bonifica sta riuscendo a smaltire senza particolari difficoltà – e la situazione è al momento sotto controllo.

Cinquanta le persone impegnate attualmente nella gestione dell’emergenza, di cui 40 solo sul territorio e la restante parte nella sede del Palazzo delle Bonifiche di Reggio Emilia, all’interno della Sala del Telecontrollo, presidiata h24 e che monitora i livelli dei canali consortili e riceve le segnalazioni provenienti dal territorio; soprattutto la piena del Secchia, che aveva superato i 10 metri a Ponte Alto, a nord di Modena: un’onda di piena particolarmente lunga. Sotto osservazione anche i livelli di Enza e Crostolo, la cui piena è stata meno intensa e che sono ora in discesa.

In merito l’operatività agli impianti consortili i tecnici dell’Emilia Centrale hanno avviato lo scarico a gravità del Derivatore in Po a Boretto, oltre all’azionamento di una pompa del Torrione per alcune ore (successivamente è entrato in funzione il mini-Torrione, che scarica nel cavo Fiuma). Operato anche lo scarico del Canalazzo di Brescello, regolarmente, a Foce Enza. Sono state azionate inoltre due pompe dell’impianto di Mondine per scaricare il flusso, proveniente dal Carpigiano, nel Cavo Lama. Le altre Acque Alte sono state scaricate nel Canale Emissario prima e, per gravità, a San Siro poi; qualche lieve esondazione a Casalgrande, sul Rio Canalazzo, ma comunque localizzata e che non ha causato particolari criticità grazie al pronto intervento delle squadre consortili di Arceto.

L’Emilia Centrale seguita, infine, a fornire il proprio apporto al Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale che sta fronteggiando la grave emergenza alluvione, con l’invio, proprio nella giornata di mercoledì 17 maggio, di altre due pompe (oltre alle tre già operative in loco) per continuare a sostenere fattivamente i colleghi impegnati.

[Foto allegate: un’immagine dal drone che ritrae l’esondazione del Secchia al Ponte di Concordia (MO); e un mezzo escavatore sulla strada Brandola-Castello, nel Comune di Polinago (MO) colpita da una frana]

 

16 rappresentanti dei sei partner del progetto ospiti nell’area verde a misura di clima, realizzata come prima azione pilota. Consorzio selezionato dal Comune di Reggio Emilia per progettare e gestire il sistema che monitora i dati di temperatura, umidità e pioggia visualizzabili dai cittadini in tempo reale grazie ad un Qr-Code

26 Aprile 2023 – Nell’ambito del progetto europeo LIFE CityAdap3 sui cambiamenti climatici una qualificata delegazione spagnola composta da 16 persone, in rappresentanza dei sei partner spagnoli del progetto ha visitato, all’interno del Parco Biagi di Reggio Emilia, la Stazione meteorologica progettata e gestita dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale: la Bonifica è stata infatti individuata dal Comune di Reggio Emilia, tra i partner del progetto, come ente per l’installazione e la gestione della stazione di monitoraggio dei dati ambientali all’interno dell’area verde nel quartiere Santa Croce, una delle quattro aree a misura di clima che costituiscono la prima azione pilota del progetto, il cui obiettivo è la realizzazione di azioni di adattamento al cambiamento climatico in collaborazione con le aziende private del territorio, stimolandole al co-finanziamento di progetti adattativi attraverso la firma di specifici accordi di partnership pubblico-privata.

Durante la due-giorni “reggiana” la delegazione spagnola – composta dai rappresentanti dei Comuni di Alcantarilla, Lorquì e Molina de Segura; della Federazione dei Comuni della Regione di Murcia; dell’Università della Murcia; e di EuroVertice – si è recata inoltre anche nella Centrale Operativa di Telecontrollo del Consorzio, attraverso cui l’ente consortile gestisce l’ampia rete di canali irrigui e di scolo nel territorio di riferimento: l’Emilia Centrale è stata infatti selezionato per la gestione della stazione di monitoraggio proprio in virtù della professionalità e conoscenze acquisite nel corso degli anni nel settore del telerilevamento e del telecontrollo dei dati.

Nello specifico il team tecnico della Bonifica si è occupato della progettazione, dell’acquisto del materiale, dell’installazione e della gestione della Stazione meteo, attraverso la realizzazione di un sistema che consente il monitoraggio dei dati relativi a temperatura, umidità e pioggia per valutare gli effetti sul microclima degli interventi di forestazione realizzati all’interno del parco. I dati raccolti dalla stazione di monitoraggio sono consultabili in tempo reale dai cittadini: attraverso un Qr-Code è infatti possibile accedere ad un sito internet specifico: lifecityadap3.eu/?lang=it. I tecnici del Consorzio hanno mostrato ai componenti della delegazione gli elementi innovativi che rendono il parco Biagi in grado di adattarsi meglio al clima in mutamento e di contrastare il fenomeno delle isole di calore: filari di alberi ad ombreggiare i percorsi pedonali e le aree gioco, prati polifiti a sfalciamento ridotto per abbassare le temperature al suolo, siepi campestri a tutela della biodiversità, micro-foreste sulla scia del metodo “Myawaki” e un’area semi-umida in corso di realizzazione.

“Quello del cambiamento climatico – sottolinea Domenico Turazza, direttore generale dell’Emilia Centrale – è un problema globale con cui dobbiamo confrontarci e che mette tutti di fronte al dovere di dare il proprio contributo per individuare le misure più idonee ad adattare il nostro sistema alle mutate esigenze climatiche. Il nostro Consorzio ha avviato da tempo un percorso in tal senso, anche adottando un sistema di contabilità ambientale per quantificare la CO2 prodotta dall’attività dell’ente al netto di quella evitata. La partecipazione a questo prestigioso progetto costituisce un ulteriore, importante tassello in questa direzione”.

L’importante documento, redatto dal Genio Civile in scala 1:2000, riporta i lavori di sistemazione del Crostolo del 1888. A donarlo il collezionista Massimiliano Vecchi

7 Aprile 2023 – Nell’anno che ha celebrato il centenario ANBI dall’avvio della Bonifica moderna giunge, proprio sul finale, una bella notizia quale affettuoso esempio di partecipazione attiva della popolazione al governo delle acque e di conoscenza storica dei progetti e delle opere eseguite in passato: il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale è ufficialmente beneficiario della donazione di una planimetria antica ben 135 anni grazie al collezionista Massimiliano Vecchi.

La planimetria, datata 1888 e in scala 1:2000, riporta i lavori di sistemazione del Crostolo nel tratto tra l’immissione del Cavo Cava (a Cadelbosco di Sopra) e Gualtieri, in località Valletta: un progetto dell’allora Genio Civile che, oggi, viene restituito alla memoria collettiva grazie alla donazione spontanea di Vecchi, funzionario di banca in pensione e persona particolarmente attiva nel tessuto sociale della Città di Reggio Emilia dove, per oltre un decennio, ha messo a disposizione la propria professionalità rappresentando la Banca che gestiva la Tesoreria dapprima dei due soppressi Consorzi di bonifica (Bentivoglio Enza e Parmigiana Moglia Secchia) e, successivamente, del Consorzio dell’Emilia Centrale. Profondo conoscitore del territorio, Vecchi è inoltre un appassionato collezionista di quelle opere d’arte che di esso ne sono espressione.

“A nome del Consorzio e a titolo personale desidero ringraziare pubblicamente Massimiliano Vecchi per lo splendido dono che ha voluto elargire al Consorzio – ha commentato visibilmente emozionato Domenico Turazza, direttore dell’ente consortile –: un documento che costituisce un significativo esempio di partecipazione attiva dei cittadini alla governance delle acque, basata sulla conoscenza storica dei progetti e delle opere eseguite in passato e, al tempo stesso, un riconoscimento del ruolo, anche sociale, del nostro Consorzio”.

La planimetria è stata donata corredata del frontespizio originale, ovvero la copertina del progetto che ne riporta la descrizione. Per espresso desiderio dello stesso Vecchi, lo storico documento sarà conservato tra le mura del Palazzo delle Bonifiche di Reggio Emilia, all’interno degli uffici della Direzione Generale.

[Foto allegate: Domenico Turazza, direttore generale dell’Emilia Centrale, mostra insieme a Massimiliano Vecchi la storica planimetria dell’intervento di sistemazione sul Crostolo; e il particolare del frontespizio con la descrizione del progetto]

I lavori, finanziati dalla Protezione Civile per 170 mila euro, hanno previsto il consolidamento delle sponde compromesse a causa degli eventi atmosferici del 2019

29 Marzo 2023 – L’Emilia Centrale ha portato a termine i lavori per la messa in sicurezza del torrente Rodano, nel territorio del Comune di Reggio Emilia consolidando, in particolare, le sponde nel tratto San Maurizio – Chiusa Villa Curta, compromesse a causa dall’alluvione del novembre del 2019 che aveva provocato l’accelerazione del fenomeno erosivo.

I lavori – finanziati con i fondi della Protezione Civile, stanziati attraverso il decreto del Presidente della Regione Emilia-Romagnahanno un importo complessivo di 170 mila euro. Il torrente Rodano è un corso d’acqua naturale che ha origine sulle prime colline reggiane: transita a est del centro abitato di Reggio Emilia e confluisce a nord della città, al confine con il comune di Bagnolo in Piano, nel Canalazzo Tassone.

Nello specifico l’intervento ha comportato il ripristino di entrambi gli argini. Nel primo caso i tecnici del Consorzio di Bonifica hanno rimosso i depositi, che si sono accumulati nel corso del tempo e hanno ricostruito l’arginatura con terreno nuovo. Per quanto riguarda l’argine destro è stata invece costruita una protezione in massi, allo scopo di rallentare l’erosione. Sono stati anche posizionati cento metri di gabbioni, posti al piede della scarpata.

Il torrente Rodano costituisce uno dei principali collettori naturali del territorio del Comune di Reggio Emilia, trasferito in gestione dalla Regione al Consorzio da alcuni anni, il cui bacino è stato recentemente interessato dalla realizzazione di nuove ed importanti infrastrutture pubbliche – nuova tangenziale sud est, Arena Campovolo, ecc.: un intervento, dunque, che riveste notevole importanza nell’ambito di un programma piuttosto articolato che vede la Bonifica impegnata in una rilevante sequela di lavori di manutenzione straordinaria.

[Foto allegata: mezzi escavatori impegnati lungo le sponde del torrente Rodano, durante l’intervento eseguito dall’Emilia Centrale, nel territorio del Comune di Reggio Emilia, RE]

I lavori – finanziati dall’ente consortile per 76 mila euro – hanno riguardato località Sabbioni, via Rontano-località Torre di Montebabbio e la pulizia del Rio di Roteglia

16 Marzo 2023 – Sono terminati tre interventi di manutenzione, finanziati dalla Bonifica dell’Emilia Centrale per un importo complessivo di 76 mila euro, che contribuiranno ulteriormente alla messa in sicurezza del territorio del Comune di Castellarano, in provincia di Reggio Emilia: si tratta della sistemazione della scarpata in località Sabbioni, della sistemazione di movimenti franosi in via Rontano e in località Torre di Montebabbio; e della pulizia del Rio di Roteglia.

Nel dettaglio, in località Sabbioni la necessità era quella di consolidare la scarpata di valle della strada pubblica, indebolita a causa di un cedimento della banchina. L’intervento è stato caratterizzato dalla posa di gabbioni prefabbricati.

In via Rontano i numerosi movimenti franosi di versante presenti nella zona, che interessavano anche la viabilità pubblica, provocavano costanti cedimenti della carreggiata stradale con pericolo di interruzione del transito. Sono stati quindi eseguiti lavori di consolidamento della scarpata stradale grazie alla realizzazione di una palificata lunga 37 metri, con pali trivellati in cemento armato della lunghezza di 7 metri. Ha completato l’intervento la sistemazione del piano viabile.

Il terzo e ultimo intervento ha riguardato la messa in sicurezza del Rio di Roteglia: sono stati rimossi la vegetazione infestante e il materiale detritico che si erano accumulati nel corso del tempo ostruendo il corretto deflusso delle acque.

“Gli interventi realizzati nel territorio del Comune di Castellarano – ha precisato il Presidente del Consorzio Marcello Bonvicinidanno la dimostrazione di come il nostro Consorzio sia in grado di operare, in sinergia e in collaborazione con le Amministrazioni Comunali, per concertare puntualmente soluzioni performanti alle criticità che il territorio montano e collinare presenta molto frequentemente sotto il profilo della stabilità dei versanti e della corretta regimazione dei corsi d’acqua. Ringrazio pertanto i tecnici del Consorzio per il lavoro che stanno svolgendo”.

[Foto: un mezzo escavatore impegnato nelle operazioni propedeutiche alla realizzazione della palificata di via Rontano, durante l’intervento eseguito dall’Emilia Centrale nel territorio del Comune di Castellarano, RE]

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