Ad oggi la quantità di acqua che viene allontanata grazie a questo intenso lavoro è pari 350 metri cubi al secondo. Sul campo oltre 600 uomini e 210 pompe mobili nei luoghi più colpiti

Vincenzi (ANBI):“La Task force dei consorzi da giorni a supporto del COR -Protezione Civile con il nuovo Ufficio di Coordinamento per gli interventi in Romagna. Nelle aree colpite il personale della bonifica sta lavorando dall’inizio dell’emergenza alluvionale con oltre 600 tecnici e operai, 210 pompe mobili, smaltendo così ad oggi 350 mc/secondo di acqua stagnante, allontanata grazie a questo intenso lavoro”.

BOLOGNA – (Venerdì 26 Maggio 2023) – Il sistema artificiale di bonifica nel nostro territorio è nato e si è sviluppato nel tempo per consentire la corretta regimazione delle acque in montagna ed in pianura, convogliando i flussi e facendo defluire le acque meteoriche in canali e fiumi fino al mare. Questa naturalmente è la condizione-modello per consentire la vivibilità dei comprensori e lo sviluppo delle sue comunità che, proprio grazie alle acque di bonifica vocate all’irrigazione e all’approvvigionamento agricolo, hanno saputo creare le basi del Made in Italy noto a livello mondiale. E’ fuor di dubbio quindi che, nelle aree romagnole e bolognesi, interessate dai due drammatici e straordinari fenomeni alluvionali di maggio il sistema sia stato letteralmente investito da una quantità di risorsa idrica fuoriuscita dai fiumi assolutamente imprevedibile che comunque le Bonifiche hanno immediatamente cercato di allontanare, non solo per liberare la propria rete consortile, ma anche in soccorso ai territori così tragicamente colpiti. Il personale si è subito schierato in prima linea, e sta tutt’ora contribuendo, in modo decisivo, al progressivo smaltimento delle acque in esubero al fianco della Protezione Civile e di tutti i volontari che si stanno prodigando nei diversi comuni interessati. L’ANBI, l’associazione che unisce e rappresenta nelle diverse aree i consorzi italiani, è riuscita a “fare sistema” e la solidarietà delle bonifiche a livello nazionale ha permesso di poter contare in tempi utili alla causa su aiuti, tecnici e umani, arrivati subito dai consorzi più vicini dell’Emilia Romagna e subito dopo dalla gran parte della penisola. “E’ chiaro che il contributo offerto doverosamente dalle bonifiche al territorio – ha commentato il presidente di ANBI e ANBI Emilia Romagna Francesco Vincenzi anche al di fuori delle proprie aree gestite e di competenza a, si è dimostrato e si dimostra importantissimo per tutta la comunità che stiamo sostenendo. Già dalle prime ore abbiamo cercato di affiancare con ulteriori uomini e mezzi i Consorzi direttamente coinvolti. Un rapido check di quanto fatto per il territorio romagnolo ci consegna oggi il report di azione operativa concretizzato dai Consorzi in questi giorni con oltre 600 tecnici e operai, 210 impianti idrovori mobili posizionati nei tratti che maggiormente ne avevano necessità che si aggiungono alle 30 pompe idrovore già esistenti negli impianti stabili dei Consorzi alluvionati ”. E proprio grazie a queste professionalità e dotazione tecnica che la rilevante azione dei Consorzi può contare oggi su uno staff di coordinamento UCC (Ufficio Coordinamento Consorzi) che quotidianamente lavora, a stretto contatto ed in sinergia con i responsabili del COR, il Centro operativo regionale Protezione Civile dell’Emilia Romagna. Ad oggi la quantità di acqua che viene allontanata grazie a questo intenso lavoro è pari 350 metri cubi al secondo. “ Voglio ringraziare di cuore tutti i Consorzi e tutti i nostri uomini per quello che stanno facendo”. – ha concluso il presidente Vincenzi .

Andrea Gavazzoli – Relazioni Esterne ANBI ER

nelle foto una dei tecnici impegnati nella gestione di uomini e mezzi all’UCC all’interno del COR della Protezione Civile e una immagine di tecnici e operai dei Consorzi di bonifica al lavoro per allontanare le acque stagnanti dai territori alluvionati 

Il sistema dei consorzi ha consentito un immediato intervento anche delle bonifiche non direttamente interessate dal fenomeno alluvionale a supporto dell’emergenza nelle aree più colpite. Impianti idrovori mobili arrivati anche da Slovenia e Slovacchia. Stretta la sinergia con le amministrazioni regionali e locali per ripristinare le funzionalità di scolo

23 Maggio 2023 – Impegnati direttamente nella gestione delle reti artificiali secondarie e nell’allontanamento delle acque piovane dalle loro aree di competenza, i consorzi di bonifica romagnoli si sono prodigati, operando full time dall’inizio degli eventi alluvionali, anche nello smaltimento delle acque improvvisamente esondate dai corsi d’acqua naturali all’interno dei territori drammaticamente colpiti nei giorni scorsi. Il loro contributo, unitamente a quello degli altri consorzi interessati direttamente dalle esondazioni in regione, è stato sostanziale e si somma alla manovra idraulica straordinaria di inversione del corso dei flussi lungo l’asta del CER. Oltre a questo e alla costante collaborazione con Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine, Amministrazioni pubbliche regionali e locali e volontari infaticabili, il sistema delle bonifiche ha però potuto contare anche sulla solidarietà di tutti i consorzi associati ad ANBI e sull’aiuto, molto concreto, da parte di numerosi consorzi del paese. Arrivati, in primis dalle altre province dell’Emilia Occidentale e subito dopo anche dalle altre regioni le bonifiche hanno gestito, insieme alla Protezione Civile, oltre 100 pompe idrovore sul territorio interessato dall’esondazione; pompe che si sommano e si integrano con gli impianti idrovori già esistenti, riuscendo così a smaltire una quantità di risorsa idrica maggiore rispetto a quella per cui sono stati progettati. Nei giorni scorsi, anche grazie all’interessamento della Protezione Civile, i consorzi hanno potuto contare su impianti idrovori mobili a supporto arrivati in Romagna dalla Slovenia e dalla Slovacchia.“I Consorzi di bonifica stanno facendo la loro parte in stretta sinergia con istituzioni e volontari – ha commentato il presidente di ANBI Emilia-Romagna Francesco Vincenzidando il loro contributo fattivo e seguendo il principio di sussidiarietà tra territori che anima da sempre il nostro agire”.

[Foto: pompe idrovore consortili attive nei territori colpiti dall’alluvione; e un tecnico del Consorzio CER impegnato nelle manovre delle paratoie per invertire il flusso direzionale del canale]

Da registrare alcune criticità idrogeologiche nel Modenese, va meglio per ora nel Reggiano. Il Consorzio prosegue nell’invio di mezzi in aiuto alla Bonifica della Romagna Occidentale

18 Maggio 2023Particolarmente impegnative le ultime 48 ore per la Bonifica dell’Emilia Centrale, occupata a fronteggiare con le proprie unità operative l’emergenza piogge che, in alcune zone, sta causando qualche criticità di natura geomorfologica, in particolare nella collina modenese, attualmente sorvegliata speciale da parte del Consorzio. Nei comprensori gestiti dall’ente consortile sono caduti, nella giornata di mercoledì 17 maggio, mediamente dai 30 mml (in alta pianura) ai 20 mml (nella Bassa) – quantitativi che il reticolo idrografico di bonifica sta riuscendo a smaltire senza particolari difficoltà – e la situazione è al momento sotto controllo.

Cinquanta le persone impegnate attualmente nella gestione dell’emergenza, di cui 40 solo sul territorio e la restante parte nella sede del Palazzo delle Bonifiche di Reggio Emilia, all’interno della Sala del Telecontrollo, presidiata h24 e che monitora i livelli dei canali consortili e riceve le segnalazioni provenienti dal territorio; soprattutto la piena del Secchia, che aveva superato i 10 metri a Ponte Alto, a nord di Modena: un’onda di piena particolarmente lunga. Sotto osservazione anche i livelli di Enza e Crostolo, la cui piena è stata meno intensa e che sono ora in discesa.

In merito l’operatività agli impianti consortili i tecnici dell’Emilia Centrale hanno avviato lo scarico a gravità del Derivatore in Po a Boretto, oltre all’azionamento di una pompa del Torrione per alcune ore (successivamente è entrato in funzione il mini-Torrione, che scarica nel cavo Fiuma). Operato anche lo scarico del Canalazzo di Brescello, regolarmente, a Foce Enza. Sono state azionate inoltre due pompe dell’impianto di Mondine per scaricare il flusso, proveniente dal Carpigiano, nel Cavo Lama. Le altre Acque Alte sono state scaricate nel Canale Emissario prima e, per gravità, a San Siro poi; qualche lieve esondazione a Casalgrande, sul Rio Canalazzo, ma comunque localizzata e che non ha causato particolari criticità grazie al pronto intervento delle squadre consortili di Arceto.

L’Emilia Centrale seguita, infine, a fornire il proprio apporto al Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale che sta fronteggiando la grave emergenza alluvione, con l’invio, proprio nella giornata di mercoledì 17 maggio, di altre due pompe (oltre alle tre già operative in loco) per continuare a sostenere fattivamente i colleghi impegnati.

[Foto allegate: un’immagine dal drone che ritrae l’esondazione del Secchia al Ponte di Concordia (MO); e un mezzo escavatore sulla strada Brandola-Castello, nel Comune di Polinago (MO) colpita da una frana]

 

 

 

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