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Un Patto per il suolo: firmato il protocollo di intesa tra 4 enti per una governance sostenibile

Un nuovo tipo di governance sostenibile per il territorio, fatta di buone pratiche di gestione agricola. È uno degli impegni che scaturiranno dal Patto per il suolo, siglato negli ultimi giorni del 2022 tra Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Consorzio della Bonifica Burana, Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano, Centro ricerche produzioni animali a beneficio delle aree rurali di Reggio, Modena e Parma.
“Un vero e proprio protocollo di intenti – spiegano Marcello Bonvicini, presidente Bonifica Emilia Centrale e Francesco Vincenzi, presidente della Bonifica Burana – da cui scaturiranno impegni e progettualità a favore delle aree rurali, come la cattura e stoccaggio di carbonio nei suoli e, anche, la rigenerazione dei suoli. Grazie a questo protocollo sono definiti gli obiettivi dai quali scaturiranno gli impegni concreti (accordi quadro e accordi attuativi). Tra gli obiettivi principali anche il reperimento di risorse per attuare nuovi progetti, primo tra questi il progetto Green Communities all’interno de La Montagna del Latte”.
“Questo protocollo attinge alla strategia e ai risultati attuati dal progetto europeo Life agriCOlture che si sta positivamente concludendo nell’Appennino di Reggio, Modena e Parma – commenta Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. Opera in uno scenario di estrema vulnerabilità dove si continuerà a coniugare la competitività agricola con la grande sfida al cambiamento climatico che sta investendo l’agricoltura. In questo senso imprenditorialità sul campo (privati), studio e ricerca (Crpa) e azioni e progetti di enti sono una alleanza strategica per la tutela del paesaggio, per il contrasto al degrado del suolo e per l’aumento delle superfici fondiarie coltivabili e delle produzioni agricole”.
Fondamentale – aggiunge Luca Filippi, Project Manager del progetto Life agriCOlture – è costruire adeguati strumenti di remunerazione per i servizi agro-climatici-ambientali connessi al suolo che gli agricoltori generano per la collettività, come ad esempio lo stoccaggio di carbonio nei terreni. Da qui l’impegno di questo protocollo ad individuare canali di finanziamento adeguati”.
“È per questi motivi – conclude Simona Caselli, presidente Crpa – che mettiamo a disposizione le nostre conoscenze per diffondere le migliori e più innovative soluzioni tecniche per la gestione sostenibile del suolo”.