Social

Torna alla home

  • Facebook
  • Twitter
  • YouTube
  • Flickr
Se piove… si lavora e si collabora contro il rischio idraulico

Quando l’acqua non conosce confini. Un esempio di collaborazione tra consorzi. A distanza di pochi giorni è piovuto ancora… sul bagnato: e dal Modenese e Reggiano le acque sono transitate dal mantovano a San Benedetto Po

Collettore acque basse modenesi

Come si presentava stamane, mercolì 25 febbraio 2015, il Collettore acque basse modenesi

Botte San Prospero, a Monte

La Botte San Prospero a Moglia: è un manufatto tuttora utilizzato, realizzato durante la Bonificazione Parmigiana-Moglia (1920-1926), che consente al Cavo emissario delle acque basse reggiane e modenesi di sottopassare il Cavo Parmigiana Moglia per recapitare le proprie acque all’impianto idrovoro di San Siro che si trova 11 chilometri più a nord

Chiavica del Bondanello a Moglia, punto più basso del Comprensorio

Ed ecco come si presentava la Chiavica del Bondanello, in quello che è di fatto il punto più basso del comprensorio

CONSORZIO DI BONIFICA DELL’EMILIA CENTRALE (25 febbraio 2015) – “Se piove troppo da una parte, con un buon sistema di sincronismo ed energia l’acqua la si può indirizzare dall’altra, anche in un’altra regione”. E’ quanto afferma Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, che, a fronte di una piovosità inaspettata, e allerta della Protezione Civile, sul proprio comprensorio interno, tra Modena e Reggio, ha potuto indirizzare le acque di scolo a Chiavica della Spinelli (San Benedetto Po), nel cavo del limitrofo Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po, dove, invece, i livelli delle acque erano assai più bassi. “Nel ringraziare i colleghi Mantovani, guidati dalla presidente Ada Giorgi – aggiunge Zani – rilevo che quanto attuato è la concreta attivazione del Piano interregionale di protezione civile per far fronte al rischio idraulico adottato dalle Protezioni civili emiliano lombarde e promosso dall’Autorità di bacino, con l’intervento di Consorzi di Bonifica, le Regioni, l’Aipo, l’Arpa, l’Autorità di Bacino del Reno, il Servizio Tecnico di Bacino degli affluenti del Po, quello del Po di Volano e della Costa, quello del Bacino Reno”.

“30 persone sono al lavoro, già dalla notte – afferma il direttore Domenico Turazza – . Tutto questo perché, come di recente, è piovuto su terreni già saturi d’acqua. La perturbazione di ieri, martedì 24 febbraio, e della nottata trascorsa ci sta impegnando a regime. Sono caduti circa 40 – 45 mml di pioggia su tutto il comprensorio di pianura. che potremmo paragonare a un catino chiuso, circondato da argini, dal quale è possibile evacuare le acque con le idrovore, quando i livelli attorno sono elevati. La situazione di piena che si è generata nella nostra rete è davvero molto importante, proprio in relazione al fatto che lo stato del terreno era già molto imbibito dalle nevicate e dalle piogge dei giorni passati”.

“Nella notte i tecnici consortili – aggiunge Paola Zanetti, dirigente del settore piene del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – hanno attivato le idrovore di Boretto, del Torrione è di Mondine , mentre quella di San Siro è stata attivata nella prima mattinata di mercoledì. Singolare: tutte le casse di espansione (Ca’ de Frati, Novellara e Lanterna a Correggio) e sono state invasate e sono stati attivati pure gli impianti irrigui per lo stoccaggio della acque di scolo nella rete irrigua”.

“In sostanza sono state tempestivamente messe in campo tutte le manovre che si possono eseguire per consentire lo sgrondo delle acque – conclude la dirigente – . Allo stato si è registrata qualche esondazione nella zona di alta pianura e nella campagna in sinistra Crostolo. Il colmo della piena è transitato così senza gravi danni, mentre il personale di bonifica ha presidiato i principali nodi nevralgici”.