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Irrigazione 2019

Giunti ormai verso il termine della stagione irrigua si cominciano a tirare le prime somme dell’annata. 
Iniziata sotto i peggiori auspici (ricordate lo stato di siccità del bacino del Po in marzo ?) la stagione ha avuto un improvvisa virata nella tarda primavera facendo registrare il mese di maggio più piovoso degli ultimi 100 anni a cui hanno fatto seguito un giugno e soprattutto un lugli caratterizzati da importanti fenomeni piovosi.
I nostri indicatori ci dicono che quella che sta volgendo al termine è stata una stagione eccezionalmente piovosa, forse la più piovosa degli ultimi 10 anni assieme al 2014, con volumi derivati e distribuiti all’utenza inferiori, registrati al 15 agosto, ben inferiori a quelli degli ultimi 10 anni.
Non sono però mancati alcuni segnali preoccupanti: i costi sostenuti per la ripresa dei 1.016 fontanazzi sono state molto alti a causa di alcune importanti rotture arginali nel carpigiano. I corsi d’acqua appenninici, Enza e Secchia, pur avendo fornito un adeguato quantitativo d’acqua per buona parte della stagione hanno visto drasticamente ridotte le loro portate nel mese di agosto, con possibili ripercussioni negative sulle colture che hanno una maturazione tardiva, tra cui i vigneti.
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