“Una perturbazione atlantica estremamente lunga e pesante, con 200 milioni di metri cubi d’acqua che si sono abbattuti sull’intero territorio controllato dal consorzio. Ma grazie al nostro personale, che ha lavorato giorno e notte 5 giorni di fila per gestire gli impianti e al quale faccio un plauso, la nostra rete ha retto”.

Seconda ondata della perturbazione, ma le piogge sono cadute in maniera inferiore alle attese: 20-30 mml in media che sono state smaltite senza criticità per i comprensori”: nel comunicare gli esiti odierni dell’operatività consortile il direttore generale Domenico Turazza ricorda che la situazione permane monitorata h24 dal personale dell’ente.

comunicazione direttore consorzio di bonifica dell’emilia centrale 8/12/2020

Messo in salvo a tempo di record il cantiere alla Traversa di Castellarano prima dei tre picchi di piena del fiume Secchia

6 Dicembre 2020 – Le abbondanti e violente precipitazioni cadute in questi due giorni (60-65 mml solo ieri e oltre 100 mml sui rilievi) in tutto il comprensorio territoriale gestito idraulicamente dal Consorzio dell’Emilia Centrale (che si estende sulle pianure di Reggio Emilia, Modena e Mantova, fino all’Appennino Parmense) hanno giocoforza obbligato ad un impegno full-time straordinario tutta la struttura consortile.

Per arginare l’impeto dei flussi con manovre idrauliche immediate i team tecnici che presidiano le varie aree, in collegamento diretto con la sala operativa di telecontrollo nella sede reggiana, hanno operato interventi mirati che, in molteplici zone maggiormente a rischio esondazione, hanno evitato criticità e pericoli. Il sistema di canalizzazione molto articolato ha generalmente retto la forza dei flussi, nonostante la quantità eccezionale di acque cadute e quella in parte ricevuta dai corsi d’acqua naturali, in taluni tratti, abbiano costretto il personale dell’ente a ripetuti interventi concomitanti.

Si temeva particolarmente per il cantiere ancora aperto sul fiume Secchia, in prossimità della Traversa di Castellarano, dove il cratere lasciato in eredità dalle piene precedenti poteva minare la stabilità dell’opera; in questo caso il Consorzio è intervenuto già alla vigilia delle prime precipitazioni ed in tempo-record è riuscito, in collaborazione con le imprese coinvolte, a spostare tutti i mezzi e mettere al sicuro quanto già realizzato.

“Il nostro sistema di monitoraggio e telecontrollo, la reperibilità di tutto il personale e i presidi sul territorio hanno consentito ai livelli nella rete di mantenersi entro valori di sicurezza, pur se con alcune criticità dovute all’ondata di piogge intense – ha sottolineato Paola Zanetti, dirigente tecnico responsabile della gestione eventi di piena per l’Emilia Centrale – . Ad ogni modo l’attivazione tempestiva degli impianti di sollevamento acque (Torrione a Gualtieri, Bresciana e Rodanello a Reggio Emilia, Boretto sul fiume Po), dello “Scaricatore Cà Rossa” a Novi di Modena e dei “Sifoni alla Botte San Prospero” a Moglia (Mantova) con l’avviamento dell’Impianto idrovoro di Mondine, hanno limitato notevolmente ogni ulteriore situazione di difficoltà. L’attività è ancora in pieno svolgimento, con l’ulteriore avvio dell’impianto di San Siro a San Benedetto Po”.

Il Consorzio è intervenuto anche in montagna, in particolare a Castelnovo ne’ Monti, sul Rio Merlo; e nel Comune di Toano.

Un profondo cratere creato dai flussi impetuosi delle ultime piene mette a repentaglio la stabilità dell’opera idraulica che segna il confine tra le province di Reggio Emilia e Modena con conseguenti ripercussioni anche sulla solidità dell’argine vicino. Corsa contro il tempo del cantiere prima delle piogge previste per i prossimi giorni

Traversa di Castellarano-Sassuolo (RE-MO), 27 novembre 2020 – Una vera e propria corsa contro il tempo per mettere in sicurezza l’area, consolidare gli argini e rendere stabile la Traversa San Michele – in prossimità della centrale idroelettrica interrata – che segna il confine tra le province di Reggio Emilia e Modena.

Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, che gestisce l’opera sul fiume Secchia, aveva infatti operato migliorie strutturali all’indomani delle ultime piene e il monitoraggio aveva consegnato allo staff tecnico dell’ente, coordinato dagli ingegneri Paola Zanetti e Pietro Torri, un esito inaspettato che, a causa di un imponente cratere creato dall’erosione dei flussi d’acqua, palesava la necessità di intervenire al più presto per mettere in sicurezza l’importante l’infrastruttura.

Il sollecito è stato immediatamente colto dalla Protezione Civile regionale e, grazie allo stazionamento erogato di fondi per 400 mila euro, il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha progettato un intervento mirato volto a proteggere la Traversa e al contempo a consolidare l’argine che separa l’alveo principale del fiume dalla cassa limitrofa.

Dirigenti tecnici responsabili e imprese hanno effettuato un sopralluogo per verificare lo stato già avanzato dei lavori e l’insieme delle migliorie che interesseranno tutta l’area. Al termine della visita pareri soddisfatti sia di Rita Nicolini, direttore responsabile della Protezione Civile Emilia-Romagna, dei vertici del Consorzio Emilia Centrale, presenti con il presidente Matteo Catellani e il direttore Domenico Turazza insieme ai tecnici consortili sopracitati, di Ermanno Mantovani, funzionario del Consorzio di Bonifica Burana e delle imprese esecutrici Parenti Costruzioni (per il consolidamento dell’argine) e CEAG (che si occupa della sistemazione dello scivolo di fondo della Traversa), entrambe di Villa Minozzo (RE).

“Stiamo intervenendo per ultimare la ricostruzione della trave frontale, dello scivolo e della vasca. Al momento gli uomini del Consorzio – hanno commentato il presidente Catellani e il direttore Turazza – hanno terminato la parte anteriore, la paratoia di fondo e si apprestano ad intervenire a valle con la ripresa dello scivolo e del fondo vasca grazie all’uso di massi e porfido. Inoltre sulla Traversa viene realizzata una paratia in cemento armato con sovrastante soletta di collegamento per il contenimento dell’argine stesso, su cui saranno riposti dei materassini tipo “Reno” (una struttura di contenimento costituita da una rete metallica a doppia torsione a maglia esagonale, n.d.a.) a controllo dell’eventuale erosione dell’invaso limitrofo incrementandone il complessivo consolidamento”.

“La Protezione Civileha commentato la responsabile Rita Nicolini – ha aperti circa 300 cantieri su tutto il comprensorio regionale e lo staff tecnico è itinerante per monitorarne l’andamento: questo è uno di quelli la cui importanza strategica è di rilievo per la sicurezza dell’area e per le opere presenti”.

L’ultimazione dei lavori richiederà ancora qualche giorno e l’auspicio condiviso da tutti è quello di poterli realizzare senza criticità ambientali dovute alle abbondanti precipitazioni; precipitazioni che, per quest’anno, hanno inaspettatamente risparmiato il mese di novembre, solitamente molto più piovoso, ma che potrebbero cadere in egual misura rispetto alle medie passate anche nelle prossime settimane.

Veduta frontale traversa

Rappresentanti degli Enti che hanno effettuato il sopralluogo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La magra straordinaria che ha colpito il Po sfiora in alcuni tratti il 50% in meno di portata: se da un lato è vero che il comparto agricolo nell’area di medio e basso Po non ha imminenti necessità, dall’altro la scarsità di risorsa in periodi solitamente destinati alle piene preoccupa ugualmente non poco chi l’acqua la deve utilizzare per le proprie colture e chi deve fornirla prelevandola da Po, come i consorzi di bonifica.
Per questo il presidente dell’Emilia Centrale Matteo Catellani ha raggiunto domenica 21 novembre il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del fiume Po Meuccio Berselli a Boretto (RE) per un sopralluogo, risalendo fino alla foce del torrente Enza e passando al di sotto del ponte di Viadana (MN), con sosta all’impianto di prelievo idrico-irriguo consortile.
I due rappresentanti delle rispettive governance sono stati accompagnati da Massimo Mignanelli, giornalista RAI che, con la sua troupe, ha raccontato lo stato di eccezionale magra in cui riversa il Grande Fiume (servizio del TG1)
Proseguiamo nell’efficientamento delle condotte irrigue e il contrasto alla dispersione di risorsa idrica. Il personale del Settore preposto alla gestione della canalizzazione consortile ha portato a termine il tombamento del Canale Modolena Alta, mettendo in tubazione un condotto che distribuisce le acque irrigue nel Comune di Cadelbosco di Sopra (RE).
Il progetto, dall’importo complessivo di 80 mila euro, finanziato ed eseguito dall’Ente con personale e mezzi propri, ha comportato la realizzazione di una nuova tubazione in Pvc – lunga 318 metri e posta a sostituzione della vecchia condotta irrigua ormai deteriorata – per garantire un notevole risparmio di risorsa senza più perdite e infiltrazioni; oltre ad un netto miglioramento nelle fasi di deflusso delle acque irrigue.
Il Canale Modolena Alta è un condotto idrico lungo quasi sei chilometri che ha origine dalla presa sul Canale Argine e termina a scarico nel Cavo Modolena Alto, nel Comune di Cadelbosco di Sopra.
Ci sarà anche il nostro direttore Domenico Turazza tra i relatori che interverranno a “La montagna dei saperi”– Le scienze della Vita per lo Sviluppo Locale, giornata di approfondimenti sul capitale umano, la formazione e la ricerca nelle aree interne del Paese.
Il webinar, che si terrà sabato 14 novembre a partire dalle ore 9:30, vedrà confrontarsi rappresentanti del panorama locale, regionale e nazionale su temi quali l’istruzione e la ricerca, l’economia e l’imprenditorialità dell’area dell’Appennino Emiliano.
Stop alle dispersioni di acqua durante la stagione irrigua grazie ad un intervento da 30 mila euro – che abbiamo progettato, finanziato ed eseguito – da oggi la condotta dell’Irrigatorio Baiocca, nella Città di Castelnovo di Sotto
(Provincia di Reggio Emilia) opererà senza perdite né infiltrazioni, garantendo la massima efficienza al comprensorio reggiano di pianura anche nella fase di deflusso.
Ringraziamo la nostra squadra manutenzioni per l’energia e l’impegno profusi.

“Un progetto di calibro europeo svolto in Appennino. La Regione Emilia-Romagna esprime soddisfazione per quanto di buono si sta facendo in un gruppo di 15 aziende tra Parma, Reggio e Modena: il futuro di ambiente e buone pratiche agro-zootecniche passa attraverso simili esempi da replicare”. Parole di soddisfazione quelle di Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura nel presentare il meeting online, aperto al pubblico, “Un anno di Life agriCOlture. Gli avanzamenti del progetto e le nuove sfide“, che si terrà giovedì 29 ottobre 2020, a partire dalle ore 10.00.

“Con questo progetto stiamo dimostrando concretamente in campo – spiega Aronne Ruffini, project manager del progetto promosso da Consorzi di Bonifica dell’Emilia Centrale e Burana, Parco nazionale dell’Appennino e  Crpa – come attraverso buone pratiche agronomiche, come l’agricoltura conservativa, e le regimentazioni idrauliche svolte dagli agricoltori è possibile contenere i costi di produzione e stoccare i cosiddetti gas serra (l’anidride carbonica, sotto forma di carbonio organico) nel terreno”.

“Life AgriCOlture sta svolgendo una ricerca strategica per l’agricoltura non solo del Parmigiano Reggiano. Lo proseguiremo in futuro con un nuovo progetto Life, da divulgare ai massimi  livelli. Riteniamo, infatti, che la sfida del cambiamento climatico sia cruciale per l’agricoltura europea e mondiale, oltre che per l’ambiente” aggiunge Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino.

Dalle ore 10 porteranno i saluti Daniele Valentini, assessore all’Agricoltura del Castelnovo ne’ Monti, Antonella Incerti, deputata della Repubblica Italiana – Commissione Agricoltura, Francesco Vincenzi, presidente Anbi e Consorzio della Bonifica Burana, Matteo Catellani, presidente Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Fausto Giovanelli, presidente Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, Giuseppe Veneri presidente Centro Ricerche Produzione Animale Crpa, Domenico Turazza, direttore generale Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Enrico Bini, sindaco Castelnovo ne’ Monti.

Presenteranno, quindi, il progetto Life Agricolture i tecnici del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale Aronne Ruffini, project manager e Luca Filippi, coordinatore tecnico Life agriCOlture, Carla Zampighi, Consorzio della Bonifica Burana, Paola Tarocco, Servizio geologico sismico dei Suoli Regione Emilia Romagna, referente per il settore suolo. Il giornalista Gabriele Arlotti, coordinare della giornata, intervisterà alcuni agricoltori che partecipano al progetto. Chiuderà i lavori  Alessio Mammi, assessore regionale agricoltura caccia e pesca.

Per partecipare al convegno è sufficiente cliccare sulla pagina Facebook del Parco dell’Appennino tosco-emiliano e quindi accedere direttamente al link dedicato (https://us02web.zoom.us/j/84240084778?pwd=TnBMVjkzSlNGaWpEU01qTWh0NStPZz09).

 E’ made in Appennino emiliano il progetto Lifee AgriCOlture che sarà presentato martedì 6 ottobre all’importante webinar internazionale “Climate neutral food and wood” organizzato dalla Direzione generale Azione per il clima (DG CLIMA) e dall’Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese (EASME) della Commissione europea nell’ambito dello European Green Deal.

Saranno presentati i primi risultati in essere tra 15 aziende dell’Appennino di Reggio, Parma e Modena.

“Sono tre i progetti invitati alla Project session ‘Climate change mitigation in agriculture’ – spiega Aronne Ruffini, dirigente del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale e project manager del progetto Life agriCOlture. Solo altri due saranno gli altri progetti proposti sul tema agricoltura e cambiamento climatico. Si tratta di un importante riconoscimento dell’attività che stiamo svolgendo sul territorio e che vedrà la partecipazione di tecnici e politici di calibro europeo”.

“Obiettivo del progetto Lifee Agricolture – conclude Luca Filippi, coordinatore tecnico del progetto – quello di condividere una strategia di miglioramento della foraggicoltura e della gestione della sostanza organica nel settore zootecnico dell’Appennino emiliano al fine di garantire una più efficace azione di difesa del suolo e di mitigazione del cambiamento climatico, con lo stoccaggio di anidride carbonica nel terreno”.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del Green new deal della politica europea per il rilancio dell’economia verde.

Life agriCOlture è promosso nelle aziende agricole dell’Appennino da Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Consorzio della Bonifica Burana, Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e Crpa.

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