Giunti ormai verso la metà del mese di agosto possiamo cercare di tracciare un primo provvisorio bilancio dell’andamento della stagione irrigua caratterizzata, dopo un 2017 estremamente siccitoso, da un clima piuttosto temperato e da frequenti precipitazioni che hanno significativamente alleviato il lavoro dei nostri operatori.
Complessivamente abbiamo consegnato più di 13 milioni di metri cubi d’acqua che hanno consentito l’irrigazione di una superficie prossima ai 27 mila ettari.
Si conferma la gran varietà di colture irrigate, che fanno la ricchezza delle nostre campagne. La coltura prevalente è anche quest’anno il Mais, con 5.500 ettari irrigati, seguito dai vigneti (3.900 ettari), Prati Stabili (3.750 ettari), Pere (3.300 ettari), Pomodori (3.100) e Erba Medica (1.600).
Fino ad ora le avarie o i mal funzionamenti si sono riscontrati in quantità fisiologiche, considerando la complessità della rete irrigua consortile, composta da oltre 2.500 km. di canali e una sessantina di impianti oltre ad innumerevoli manufatti idraulici (tubazioni, botti, chiaviche, ecc.). Ciò ha fatto sì che non si sono registrati particolari disservizi all’utenza tranne che nella zona servita dal Torrente Enza dove anche quest’anno è stata confermata, anche se in termini meno pesanti rispetto al 2017, la carenza idrica che ha comportato una significativa riduzione, dell’ordine del 50 % circa, delle irrigazioni eseguite rispetto a quelle richieste.
Complessivamente l’andamento delle tre derivazioni è stato buono. Al 31 luglio sono stati immessi nella rete consortile quasi un centinaio di milioni di metri cubi d’acqua di cui 62 derivati dal Po, 22 dal Secchia e 14 dall’Enza. A differenza dell’anno scorso le portate di Enza e Secchia si sono fino ad ora mantenute buone e comunque tali da garantire il rispetto del Minimo Deflusso Vitale. Per cui ad oggi non abbiamo dovuto sospendere le derivazioni dai corsi d’acqua appenninici.
Nel filmato il nodo idraulico e la presa di Boretto, che quest’anno ha usufruito delle nuove 25 pompe, su un totale di 28, installate grazie ad un progetto si riabilitazione della presa finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole.

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