Dopo il successo degli appuntamenti di febbraio, proseguono i laboratori organizzati dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale nel suo Atelier del paesaggio della Bonifica, in Corso Garibaldi, 42, a Reggio Emilia.
Il laboratorio “La mappa non è il territorio” riflette sul rapporto tra realtà e rappresentazione, alla base della comprensione geografica del mondo, mettendo in campo specifici saperi cartografici. Si articola nel mese di marzo in due incontri d’aula presso l’Atelier del Paesaggio della Bonifica.
“Cartografare il mondo: carte moderne, carte contemporanee” è in calendario per venerdì 20 marzo, dalle ore 17.30 alle 19,00. Dopo l’introduzione di Antonio Canovi, il pomeriggio sarà condotto da Fabrizio Frignani, geostorico e Riccardo Catellani, geografo.
Il materiale documentario utilizzato nel corso degli incontri sarà posto a disposizione per usi didattici. Il corso è sostenuto dall’ente consortile e non prevede alcuna quota di iscrizione.
Si ricorda che il mercoledì pomeriggio è possibile parcheggiare gratuitamente nei controviali della città.
Il Sentiero Matilde nei Cammini d’Europa
Fruibilità migliorata con aggiornamento e incremento della segnaletica turistica e la messa in sicurezza del percorso attraverso la sistemazione dei manufatti esistenti nei territori che furono della Grancontessa
APPENNINO REGGIANO (13 marzo 2015) – Grazie al Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale è stata migliorata la fruibilità del “Sentiero Matilde”, che fa parte dei percorsi turistico culturali valorizzati dal progetto di cooperazione “Cammini d’Europa”, rete culturale di storia, cultura e turismo.
Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, in convenzione con il Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano, ha progettato e realizzato interventi di messa in sicurezza e sistemazione di questo importante percorso in terra reggiana, utilizzando risorse dell’Asse 4 del Piano Regionale di Sviluppo Rurale.
“Un sentiero che attraversa la provincia reggiana da Nord a Sud nei territori che furono della Contessa Matilde, – spiega Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – percorso che coniuga le ricchezze ambientali e le testimonianze storiche”.
“Stiamo parlando di un vero ‘Cammino d’Europa’ – dichiara Luciano Correggi, presidente del Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano – perché il Sentiero Matilde segue in territorio reggiano l’antico percorso alto medievale, che dallo sbocco dell’Enza, portava nel cuore del dominio dei Canossa, ai castelli di Rossena, Canossa, Sarzano, Carpineti, fino a Toano e si dirigeva verso il crinale al Passo di San Pellegrino in Alpe, attraverso la turrita ‘via delle Scalelle’, per poi scendere verso i possedimenti toscani, verso la via del Volto Santo, verso Lucca e poi a Roma. L’itinerario permette di scoprire sia l’antico sistema di comunicazione, che quello difensivo, basato su castelli e case torri (Cavandola, Monchio, Sorchio e Riana sono tutte inserite nel percorso), ma anche le suggestioni di un territorio limitrofo (e collegato dalla sentieristica Cai) ancora integro, come le antiche sorgenti solforose di Quara, il ponte a schiena d’asino di Cadignano e i gessi del Secchia”.
“La messa in sicurezza e il miglioramento dell’antico ‘Sentiero Matilde’ che la bonifica ha realizzato con imprenditoria locale – aggiunge Zani – ha consentito al sentiero di entrare a far parte di ‘Cammini d’Europa’, il circuito internazionale di valorizzazione turistica integrata di itinerari culturali e di pellegrinaggio”.
“Gli interventi – spiega Angela Tincani, direttore dei lavori per il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – hanno riguardato l’aggiornamento e l’incremento della segnaletica turistica attraverso la sostituzione delle tabelle informative lungo il percorso. Si è proceduto quindi alla tabellazione di nuovi percorsi che si integrano al ‘Sentiero Matilde’, come, ad esempio la variante di Marola. È stata inoltre assicurata la messa in sicurezza e il miglioramento del percorso attraverso la sistemazione di manufatti esistenti. Sono state quindi riaperte le parti di sentiero abbandonate grazie alle opere di miglioramento della percorribilità dello stesso”.
“Per conseguire gli obiettivi di sicurezza – prosegue la Tincani – sono stati adottati accorgimenti tecnici che vanno dall’allargamento del sentiero in punti particolarmente pericolosi come nei pressi della Torre dell’Amorotto a Civago, alla realizzazione di scalinate in legno in tratti molto ripidi e scivolosi come a Cavola e Castel Pizigolo, sino alla dotazione di dispositivi antiscivolamento nelle passerelle lungo il Torrente Tresinaro. Le opere, svolte in aree disagiate e molto distanti tra loro, hanno contribuito al miglioramento della fruibilità dell’intero percorso”.
I lavori sono terminati nel 2014 e sono stati finanziati utilizzando risorse comunitarie dell’Asse 4 del Piano Regionale di Sviluppo Rurale. La realizzazione del progetto è stata possibile anche grazie alla collaborazione con il Settore Turismo della Provincia di Reggio Emilia e i comuni interessati.
L’Atelier del Paesaggio della Bonifica ci aspetta
Proseguono i laboratori organizzati dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale nel suo Atelier del Paesaggio della Bonifica, in Corso Garibaldi, 42, a Reggio Emilia.
Venerdì 13 marzo, dalle ore 17.30 alle 19 si terrà l’incontro “La cartografia digitale”, introduce Giovanna Iori, geostorica, conduce Tommaso Barbieri, geografo.
Il materiale documentario utilizzato nel corso degli incontri sarà posto a disposizione per usi didattici. Il corso è sostenuto dall’ente consortile e non prevede alcuna quota di iscrizione.
Si ricorda che il mercoledì pomeriggio è possibile parcheggiare gratuitamente nei controviali della città.
Tutti i dati della stagione irrigua 2014
APPUNTAMENTO A MERCOLEDI’ 11 MARZO
Tutti i dati della stagione irrigua 2014
In collaborazione con l’istituto Zanelli, Arpa e Urber, saranno resi noti i dati del progetto “Monitoraggio della qualità delle acque irrigue”
REGGIO EMILIA (9 marzo 2015) – Stagione irrigua 2014: si presentano i dati da parte del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Appuntamento a mercoledì 11 marzo alle ore 10.30 presso la sede del Consorzio, Corso Garibaldi, 42, a Reggio Emilia.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’Istituto di istruzione superiore Antonio Zanelli, Arpa (Agenzia regionale prevenzione e ambiente regione Emilia Romagna) e Urber (Unione regionale delle bonifiche Emilia Romagna).
“Dal 2010 – spiega Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale svolge, in convenzione con l’Istituto Zanelli di Reggio Emilia e Arpa Emilia Romagna-sezione di Reggio Emilia, un’intensa attività di monitoraggio della qualità delle acque irrigue”.
“Il progetto di monitoraggio – specifica Aronne Ruffini, dirigente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – prevede l’esecuzione di campionamenti mensili, svolti durante l’intera stagione irrigua, su di un elevato numero di canali. L’attività di prelievo e sorveglianza si svolge su ventuno stazioni distribuite nei tre distretti irrigui, dall’alta alla bassa pianura reggiana e modenese”.
“Le acque irrigue prelevate – prosegue il dirigente – sono sottoposte ad analisi fisiche, chimico-fisiche, chimiche e microbiologiche. Questa attività permette al Consorzio di ottenere informazioni dettagliate, relative alle acque irrigue transitanti all’interno del reticolo idrografico artificiale di pianura, indispensabili per valutare e classificare le stesse sotto il profilo qualitativo, sia agronomico sia ambientale, al fine di tutelare e valorizzare le risorse idriche e le produzioni agricole. Consente, inoltre, di fornire gratuitamente i dati relativi alla qualità delle acque, con finalità certificatorie, alle aziende agricole richiedenti”.
Dopo i saluti di Rossella Crisafi, dirigente dell’Istituto Zanelli, di Fabrizia Capuano, dirigente responsabile della sezione provinciale Arpa di Reggio Emilia, Antonio Sangiorgi, coordinatore Urber, inizierà il convegno.
Ad aprirlo Domenico Turazza, direttore del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, con “La convenzione tra Consorzio, Arpa e Zanelli”.
Seguirà quindi l’intervento di Aronne Ruffini, dirigente Ufficio ambiente agroforestale del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, inerente il sistema irriguo del Consorzio.
Verranno quindi illustrati i risultati del progetto “Monitoraggio della qualità delle acque irrigue – dati stagione 2014”, da Daniele Galli, docente dello Zanelli, Silvia Franceschini, referente regionale monitoraggio stato ambientale acque superficiali, Arpa Emilia Romagna, Alex Magnanini e Greta Catellani, studenti dello Zanelli.
I lavori si chiuderanno con gli interventi di Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e di Raffaella Curioni, assessore educazione e conoscenza, Comune di Reggio Emilia.
Seguirà, alle ore 12, un rinfresco per tutti i partecipanti.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina Facebook “emiliacentrale”, oppure inviare una mail all’indirizzo ufficiocomunicazione@emiliacentrale.it.
A Palanzano eseguite importanti opere di consolidamento di movimenti franosi dalla Bonifica
PALANZANO (Parma, 10 marzo 2015) – Frane consolidate, isola ecologica salvaguardata e strade ripristinate. Accade a Palanzano (Parma) grazie all’intervento del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale.
“A Palanzano – dichiara Lino Franzini, primo cittadino – possiamo dire: meno male che abbiamo il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale: un ente che opera con impegno e serietà sui territori dell’Appennino Parmense e Reggiano”.
“Sul nostro suolo – prosegue il sindaco – sono stati effettuati alcuni interventi di notevole importanza per il comprensorio montano. Interventi che hanno portato apprezzabili benefici ai pendii interessati, alla viabilità locale e al mantenimento del valore del patrimonio immobiliare su cui si è intervenuti”.
“I movimenti franosi e le successive infiltrazioni di acque segnalatici – spiega Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – hanno consentito di attivare la convenzione già in essere con il Comune di Palanzano e, quindi, di impegnare i nostri tecnici per il progetto attuato nel palanzanese”.
“L’isola ecologica di Palanzano – dichiara Pietro Torri, dirigente Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – è posizionata su una sommità adiacente la strada provinciale. A valle vi sono prati che presentavano avvallamenti causati dalla presenza di acque profonde che emergevano in superficie e che provocavano ristagni d’acqua nelle parti più pianeggianti. Considerata le pendenza del terreno si è reso necessario realizzare opere di consolidamento del movimento franoso per bonificare il dissesto in corso. I drenaggi eseguiti lungo il pendio, mirati alla regimentazione delle acque presenti in superficie e in profondità e la sistemazione generale del versante hanno messo in sicurezza l’intera area e conseguentemente anche la viabilità intorno all’isola ecologica”.
“A Pratopiano – prosegue il dirigente –, a monte e a valle della strada comunale era presente un movimento franoso causato dall’infiltrazione di acque superficiali. Sono quindi stati consolidati i versanti attraverso la costruzione di fosse drenanti, la regimazione delle acque superficiali e la sistemazione morfologica superficiale del terreno”.
L’importo totale dei lavori ammonta a 39.000 euro, finanziati con fondi consortili.
Strade e fossi più sicuri a Polinago e Serramazzoni
OPERE DEL CONSORZIO DI BONIFICA DELL’EMILIA CENTRALE
Strade e fossi più sicuri a Polinago e Serramazzoni

MODENA (3 marzo 2015) – Strade pubbliche ripristinate, fossi che attraversano paesi messi in sicurezza, scarpate consolidate. Un esempio dell’attività di bonifica nell’Appennino modenese con interventi puntuali del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale.
“Sia a Polinago che a Serramazzoni – spiega Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – abbiamo provveduto alla sistemazione di strade e fossi resesi inagibili a causa delle abbondanti precipitazioni atmosferiche e della mancata manutenzione. Un fatto resosi possibile grazie alla collaborazione e alle convenzioni in essere con i Comuni del comprensorio”.
“Ogni anno – aggiunge Pietro Torri, dirigente dell’ente consortile – il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale svolge interventi di bonifica montana che, nel rispetto dell’ambiente, cercano di offrire soluzioni compatibili alla permanenza dell’uomo sul territorio, a fronte di pendii idrogeologicamente instabili. A disposizione mettiamo le nostre competenze tecniche e un lavoro di squadra anche con i singoli Comuni che quotidianamente lavorano con noi”.
“Un lavoro svolto a regola d’arte che ha consentito il recupero di un muro in sasso – afferma il sindaco di Polinago, Gian Domenico Tomei –: è quello di via del Veneziano nel nostro comune, a monte della strada, che consideriamo come un primo stralcio. Così come in via Cuccorosso la Bonifica è intervenuta per il completamento di una strada bianca, concludendo quanto già avviato negli anni passati”.
“Segnalo – prosegue il primo cittadino –, in particolare, l’intervento realizzato per la pulizia del fosso d’Erbaia, a monte e a valle dell’abitato di Talbignano che, appunto, è attraversato dallo stesso corso d’acqua. In sintesi, si rischiava l’esondazione all’interno dell’abitato in caso di piena: un lavoro strategico nella sua semplicità. Ha un valore enorme per la comunità che, in caso di allagamento, avrebbe comportato gravi danni agli edifici”.
“Questi interventi – aggiunge il primo cittadino Tomei – sono sempre più strategici per il territorio e richiederebbero ulteriori impegni finanziari”.
A Serramazzoni, invece, alcuni chilometri dopo il capoluogo in direzione località Pompeano in via Roncovecchio era presente un evidente cedimento di parte della banchina stradale dovuto ad uno smottamento verso valle del terreno. Un fatto dovuto alle intense precipitazioni invernali “che – ricorda l’assessore all’ambiente Simone G. Gianaroli – aggravarono le situazioni critiche già esistenti sul territorio, peggiorando il quadro complessivo ed esponendo a rischi anche i mezzi circolanti lungo la via interessata dalla frana”.
“Solo grazie al tempestivo intervento del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – aggiunge l’assessore Gianaroli – , e l’esecuzione tramite i mezzi e le imprese affidatarie, si è potuto superare l’emergenza, mediante interventi sul versante idonei a ripristinare lo stato dei luoghi antecedente la frana. La nostra amministrazione ringrazia formalmente tutti i tecnici del Consorzio nonché gli operatori e le imprese affidatarie incaricate per eliminare le criticità”.
Paesaggi dal treno
Lo sguardo, il cammino. Dal Po a quota Mille
Paesaggi dal treno
27 febbraio 2015
Atelier del paesaggio della bonifica
in Corso Garibaldi n. 42 a Reggio Emilia
ore 17,00 – Inaugurazione mostra IL MONDO SALVATO DALLE FOTO
Un reportage dal treno di Veronica Mecchia, fotografa in Parigi
Gli scatti in bianco e nero di Veronica Mecchia indugiano sulla trama delle cose, ma quando siamo lì per allungarvi una carezza, cambia la scena, e non ci si arriva . C’è una grazia che non lascia scampo: la geografia è presente, tuttavia il tempo non è mai quello giusto per essere vissuto. Sappiamo soltanto – grazie alla “prova” fotografica: niente digitale! – che quel mondo esiste nella scia di un treno che se ne è irrimediabilmente andato. Sono immagini che lasciano un lieve senso di spaesamento, guardano fuori ma ci abitano dentro. Accade ogni volta che prendiamo un treno.
La mostra sarà visitabile sino a venerdì 6 marzo dal lunedì al venerdì 8,30-12,30 e su appuntamento: tel. 3393399916
ore 18,00 – Presentazione del volume PAESAGGI DAL TRENO
L’autore, Fabrizio Frignani, geografo e fotografo ne discute con Gabriella Bonini, responsabile della biblioteca “Sereni” di Gattatico e Daniele Caminati, presidente ACT Reggio Emilia.
Quelle stese da Fabrizio Frignani sono note di viaggio, descrizioni di paesaggi, osservazioni comparate che traggono dalla tratta ferroviaria Reggio Emilia-Ciano d’Enza, lungo un asse geostorico che attraversa l’intero secono XX per arrivare al nostro tempo. Siamo in un territorio dove lo sviluppo urbanistico – più o meno “ordinato” – si scontra quotidianamente con la persistenza di una ruralità produttiva di eccellenze alimentari come di “bel” paesaggio. Qui è possibile allungare lo sguardo ed aprire la mente verso un mondo pieno di ricordi: un mondo narrato, oggi spesso solo immaginato, che ci riporta alla matrice originaria della terra, di uomini e donne che in un tempo lungo – “sapientemente e coscientemente”, come scriveva Emilio Sereni – hanno generato la trama iconografica di un mondo che è ancora lì con i suo. Segni, tuttavia non adeguatamente riconosciuto. E’ questo un volume dalla forte declinazione interdisciplinare e didattica che fornisce gli strumenti euristici utile per imparare a leggere “nel” paesaggio: semplicemente osservando fuori dal finestrino.
Se piove… si lavora e si collabora contro il rischio idraulico
Quando l’acqua non conosce confini. Un esempio di collaborazione tra consorzi. A distanza di pochi giorni è piovuto ancora… sul bagnato: e dal Modenese e Reggiano le acque sono transitate dal mantovano a San Benedetto Po

La Botte San Prospero a Moglia: è un manufatto tuttora utilizzato, realizzato durante la Bonificazione Parmigiana-Moglia (1920-1926), che consente al Cavo emissario delle acque basse reggiane e modenesi di sottopassare il Cavo Parmigiana Moglia per recapitare le proprie acque all’impianto idrovoro di San Siro che si trova 11 chilometri più a nord

Ed ecco come si presentava la Chiavica del Bondanello, in quello che è di fatto il punto più basso del comprensorio
CONSORZIO DI BONIFICA DELL’EMILIA CENTRALE (25 febbraio 2015) – “Se piove troppo da una parte, con un buon sistema di sincronismo ed energia l’acqua la si può indirizzare dall’altra, anche in un’altra regione”. E’ quanto afferma Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, che, a fronte di una piovosità inaspettata, e allerta della Protezione Civile, sul proprio comprensorio interno, tra Modena e Reggio, ha potuto indirizzare le acque di scolo a Chiavica della Spinelli (San Benedetto Po), nel cavo del limitrofo Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po, dove, invece, i livelli delle acque erano assai più bassi. “Nel ringraziare i colleghi Mantovani, guidati dalla presidente Ada Giorgi – aggiunge Zani – rilevo che quanto attuato è la concreta attivazione del Piano interregionale di protezione civile per far fronte al rischio idraulico adottato dalle Protezioni civili emiliano lombarde e promosso dall’Autorità di bacino, con l’intervento di Consorzi di Bonifica, le Regioni, l’Aipo, l’Arpa, l’Autorità di Bacino del Reno, il Servizio Tecnico di Bacino degli affluenti del Po, quello del Po di Volano e della Costa, quello del Bacino Reno”.
“30 persone sono al lavoro, già dalla notte – afferma il direttore Domenico Turazza – . Tutto questo perché, come di recente, è piovuto su terreni già saturi d’acqua. La perturbazione di ieri, martedì 24 febbraio, e della nottata trascorsa ci sta impegnando a regime. Sono caduti circa 40 – 45 mml di pioggia su tutto il comprensorio di pianura. che potremmo paragonare a un catino chiuso, circondato da argini, dal quale è possibile evacuare le acque con le idrovore, quando i livelli attorno sono elevati. La situazione di piena che si è generata nella nostra rete è davvero molto importante, proprio in relazione al fatto che lo stato del terreno era già molto imbibito dalle nevicate e dalle piogge dei giorni passati”.
“Nella notte i tecnici consortili – aggiunge Paola Zanetti, dirigente del settore piene del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – hanno attivato le idrovore di Boretto, del Torrione è di Mondine , mentre quella di San Siro è stata attivata nella prima mattinata di mercoledì. Singolare: tutte le casse di espansione (Ca’ de Frati, Novellara e Lanterna a Correggio) e sono state invasate e sono stati attivati pure gli impianti irrigui per lo stoccaggio della acque di scolo nella rete irrigua”.
“In sostanza sono state tempestivamente messe in campo tutte le manovre che si possono eseguire per consentire lo sgrondo delle acque – conclude la dirigente – . Allo stato si è registrata qualche esondazione nella zona di alta pianura e nella campagna in sinistra Crostolo. Il colmo della piena è transitato così senza gravi danni, mentre il personale di bonifica ha presidiato i principali nodi nevralgici”.
Passaggi dal treno con la Bonifica
Appuntamento a venerdì 27 febbraio dalle ore 17.00 presso l’Atelier del Paesaggio della Bonifica in Corso Garibaldi, 42, a Reggio Emilia per “Lo sguardo, il cammino. Dal Po a quota mille”
REGGIO EMILIA (24 febbraio 2015) – Osservare fuori dal finestrino del treno. È, semplicemente, così che si impara a leggere nel paesaggio. A ricordarlo è il geostorico Antonio Canovi nell’iniziativa “Lo sguardo, il cammino. Dal Po a quota mille” – “Passaggi dal treno”, organizzata dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale.
L’incontro è in programma per venerdì 27 febbraio alle ore 17.00 presso l’Atelier del Paesaggio della Bonifica in Corso Garibaldi, 42, a Reggio Emilia.
“Grazie all’Atelier del Paesaggio della Bonifica – spiega Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – è possibile parlare, discutere, progettare il paesaggio che ci sta attorno. L’appuntamento di venerdì ci permette di leggerlo con una modalità diversa: aprendo la mente ai ricordi”.
Alle ore 17.00 sarà inaugurata la mostra “Il mondo salvato dalle foto”, un reportage dal treno di Veronica Mecchia, fotografa in Parigi.
“Gli scatti in bianco e nero di Veronica Mecchia – racconta Canovi – indugiano sulla trama delle cose, ma quando siamo lì per allungarvi una carezza, cambia la scena, e non ci si arriva. C’è una grazia che non lascia scampo: la geografia è presente, tuttavia il tempo non è mai quello giusto per essere vissuto. Sappiamo soltanto che quel mondo esiste nella scia di un treno che se ne è irrimediabilmente andato. Sono immagini che lasciano un lieve senso di spaesamento, guardano fuori ma ci abitano dentro. Accade ogni volta che prendiamo un treno”.
La mostra sarà visitabile sino a venerdì 6 marzo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 12.30 e su appuntamento (3393399916).
Alle ore 18.00 avrà luogo la presentazione del volume “Passaggi visti dal treno”. L’autore, Fabrizio Frignani, geografo e fotografo ne discute con Gabriella Bonini, responsabile della biblioteca “Sereni” di Gattatico e Daniele Caminati, presidente ACT Reggio Emilia.
“Quelle stese da Fabrizio Frignani – si legge nella presentazione – sono note di viaggio, descrizioni di paesaggi, osservazioni comparate che traggono ispirazione dalla tratta ferroviaria Reggio Emilia – Ciano d’Enza, lungo un asse geostorico che attraversa l’intero secolo XX per arrivare al nostro tempo. Siamo in un territorio dove lo sviluppo urbanistico si scontra quotidianamente con la persistenza di una ruralità produttiva di eccellenze alimentari come di bel paesaggio. Qui è possibile allungare lo sguardo ed aprire la mente verso un mondo pieno di ricordi: un mondo narrato, oggi spesso solo immaginato, che ci riporta alla matrice originaria della terra, di uomini e donne che in un tempo lungo hanno generato la trama iconografica di un mondo che è ancora lì con i suoi segni, tuttavia non adeguatamente riconosciuto. E’ questo un volume dalla forte declinazione interdisciplinare e didattica che fornisce gli strumenti euristici utili per imparare a leggere nel paesaggio: semplicemente osservando fuori dal finestrino”.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare Antonio Canovi al numero 3393399916, o all’indirizzo e-mail antonio.geostorico@gmail.com.
Stato di piena nella rete consorziale
Nella giornata di ieri il passaggio della perturbazione e lo scioglimento della neve caduta lo scorso 6 febbraio hanno provocato uno stato di piena della rete dei canali gestiti dal Consorzio.
Per poter smaltire la gran quantità di pioggia appena caduta e di neve che si sta sciogliendo il Consorzio ha dovuto attivare le Idrovore di Boretto, del Torrione a Gualtieri e di Mondine a Moglia. Nella giornata di oggi verrà con ogni probabilità avviata anche la grande Idrovora di San Siro a San Benedetto Po, che, con una capacità di sollevamento fino a 80 metri cubi al secondo, rappresenta l’estremo baluardo del sistema scolante della pianura tra Enza e Secchia.
Complessivamente la rete scolante smaltisce da 100 e 120 metri cubi d’acqua al secondo.
In campagna la situazione è resa più difficile dal ghiaccio e dalle ramaglie cadute, che ostacolano il regolare deflusso nei fossi privati, per questo motivo in parte ancora allagati.
Inoltre, il mancato funzionamento del telecontrollo consortile dovuto alla grande nevicata di una decina di giorni fa, rende tutt’ora necessario un monitoraggio in loco dei livelli dei canali, che impegna notte e giorno il personale del Consorzio.
Per poter fronteggiare adeguatamente la situazione di piena, allo stato non allarmante perché le previsioni meteorologiche sono piuttosto favorevoli, il Consorzio ha messo al lavoro una cinquantina di tecnici, impegnati nell’esercizio delle idrovore, nella pulizia dei tanti punti critici lungo i canali e nella gestione complessiva dell’evento di piena.
Le foto mostrano il Cavo Tresinaro (che ha origine a Reggio Emilia), nei pressi di Via dei Grilli a Rio Saliceto, Il Cavo Frassinara all’intersezione con il Canale del Borgazzo, a Novellara e, infine la chiavica del Bondanello a Moglia, il luogo altimetricamente più basso del comprensorio di bonifica, che costituisce il terminale naturale del sistema scolante gestito dal Consorzio.