Gli interventi di manutenzione in montagna garantiscono la sicurezza delle comunità e delle attività economiche locali. Il Consorzio Emilia Centrale nel 2017 effettuerà oltre 40 interventi per oltre 2,6 milioni di euro
Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale venerdì 27 gennaio 2017 ha presentato gennaio alla cittadinanza, ai sindaci dei Comuni coinvolti e alla stampa una ricca e dettagliata mappa del territorio collinare e montano reggiano, modenese e parmense in cui effettuerà una lunga serie di interventi volti ad arginare preventivamente il grave e progressivo fenomeno del dissesto idrogeologico. Una quarantina di interventi per un valore complessivo di 2,6 milioni di euro che andranno a consolidare il territorio e che , nei fatti, rappresentano il miglior alleato anche delle amministrazioni locali dell’Appennino in questo periodo in costante lotta con le sempre più frequenti erosioni del loro territorio e le non ingenti disponibilità di bilancio. Così quest’anno il Consorzio dell’Emilia Centrale ha voluto anticipatamente rendere noto l’elenco delle aree più fragili, individuate anche di concerto con i Comuni e le comunità locali, su cui già da questi giorni ha iniziato ad opere. I lavori riguardano varie tipologie di adeguamenti come la sistemazione dei terreni sottoposti alla minaccia costante dei movimenti franosi, il consolidamento dei versanti, la regimazione delle acque di superficie, la risagomatura dei fossi di scolo fondamentali in caso di piogge improvvise o sovradimensionate, la pulizia degli alvei dagli accumuli di vegetazione fanghi, risistemazione delle strade di bonifica che presentano cedimenti strutturali , adeguamenti dei reticoli, delle sponde arginali e dei manufatti.
Nell’insieme insomma un’infinita opera di generale cura del nostro territorio collinare e montano che ha grandi e costanti bisogni di attenzione per scongiurare quello che purtroppo in molteplici occasioni si trasforma in tutto il paese in emergenza. La scarsa manutenzione infatti è una delle prime cause dell’aggravarsi delle condizioni morfologiche di un territorio appenninico già di per sé vulnerabile e il protrarsi dell’incuria, unita agli effetti dei repentini cambiamenti climatici, si trasforma in una minaccia che incombe costantemente su persone e attività economiche.
Ecco le aree dove il Consorzio dell’Emilia Centrale interverrà nel corso dell’anno 2017 all’interno del suo esteso comprensorio:
REGGIO EMILIA: Albinea, Quattro Castella, Vezzano sul Crostolo, Baiso, Casalgrande, Castellarano, Scandiano, Viano, Canossa, San Polo, Carpineti, Casina, Castelnovo ne’ Monti, Ventasso (Municipalità di Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto, Toano, Vetto , Villa Minozzo. MODENA Fiorano Modenese, Frassinoro, Montefiorino, Palagano, Prignano sul Secchia, Sassuolo , Pavullo nel Frignano, Lama Mocogno, Polinago, Serramazzoni. PARMA: Palanzano, Tizzano Val Parma, Monchio delle Corti. Un lungo elenco che ha visto anche numerosi incontri sul territorio tra cui quelli più recenti in termini cronologici a Pavullo nel Frignano e Montefiorino.
Gli interventi sono stati individuati grazie ai molteplici sopralluoghi svolti dallo staff del Consorzio e dalle segnalazioni delle Amministrazioni locali che nel corso dell’incontro nella sede reggiana hanno ribadito la stretta vicinanza del Consorzio dell’Emilia Centrale ai loro territori.
Al termine dell’incontro il Commissario Straordinario Emilia Centrale Franco Zambelli insieme al direttore Domenico Turazza hanno ringraziato i sindaci per la collaborazione e per aver testimoniato che il Consorzio è interlocutore affidabile, capace e rapido nell’esecuzione delle opere progettate.

 

 

 

 

 

 

 

 

Annunciato anche lo stato di salute complessivamente positivo delle acque destinate all’irrigazione dei canali reggiani: la mappa dettagliata raccolta dagli studenti in collaborazione con il Consorzio dell’Emilia Centrale e ARPAE sarà presentata a breve
Oltre cento studenti dell’istituto Antonio Zannelli hanno partecipato attivamente alla mattinata che l’Istituto agrario reggiano ha ospitato grazie alla collaborazione con il Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale, l’ANBI Emilia Romagna e il Canale Emiliano Romagnolo. L’occasione propizia è stata la presentazione del progetto regionale multidisciplinare delle bonifiche Acqua e Territorio Lab: un excursus tra innovazione tecnologica applicata al risparmio idrico in agricoltura, storia e funzioni dei Consorzi nella difesa e sviluppo del nostro territorio. Dopo l’intervento della dirigente scolastica Rossella Crisafi che ha ribadito la stretta e fattiva sinergia che l’istituto mantiene con il Consorzio dell’Emilia Centrale e ARPAE nell’ambito del progetto sulla “qualità delle acque irrigue erogate dalla bonifica” , si sono alternati alla cattedra il direttore generale dell’Emilia Centrale Domenico Turazza , il tecnico consortile Aronne Ruffini , la responsabile del progetto di ANBI ER Patrizia Narducci e Gioele Chiari del CER. Particolarmente interessante e approfondito lo spazio che il docente coordinatore delle attività didattiche su queste tematiche Daniele Galli ha dedicato all’intenso lavoro congiunto che i suoi studenti stanno portando avanti con impegno insieme al Consorzio e ad ARPAE per la valutazione dello stato di qualità agroambientale delle acque irrigue distribuite dall’Emilia Centrale alle colture tipiche del nostro comprensorio d nei mesi più caldi dell’anno.
L’ANBI Emilia Romagna insieme al CER ed ai suoi laboratori scientifici che costantemente operano sulla ricerca applicata sul risparmio di acqua in agricoltura stanno riscuotendo particolare consenso con l’iniziativa Acqua e Territorio Lab , una iniziativa che anno dopo anno consolida e diffonde le attività dei Consorzi e il contributo fattivo portato da questi enti all’innovazione tecnologica a supporto delle imprese agricole regionali. Per quanto concerne i dati tecnico-scientifici sullo stato di salute dei canali reggiani i primi risultati degli esami effettuati paiono essere positivi e pianamente in linea con quelli divulgati lo scorso anno, anche se la mappa dettagliata sarà diffusa congiuntamente da Istituto Zanelli, Emilia Centrale e ARPAE tra due mesi circa.

 

 

Sono stati ultimati i lavori di regimazione di acque superficiali in località Chiozza e Cà de Caroli in comune di Scandiano. I lavori sono stati eseguiti per ripristinare condizioni di sicurezza idraulica in entrambe le frazioni, in seguito al verificarsi di fenomeni di allagamento in occasione di piogge molto intense. I lavori in località Chiozza sono consistiti nella riapertura ed allargamento del Rio del Brolo nel tratto a valle del sottopasso della SP 467 , sino all’immissione nel tombamento di attraversamento di via Brolo di Sotto. I lavori in località Cà de Caroli hanno riguardato la pulizia da rovi, piante secche, detriti e la riapertura ed allargamento del corso di acque pubbliche nel tratto compreso tra il tombino di attraversamento di Via Strucchi e il tombamento in località Case Nuove, a monte di Via Ubersetto.

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Durante la stagione irrigua sul fondo del Canale, tra Chiavica di Derivazione e Impianto Vecchio , si deposita una notevole quantità di materiale , che nel periodo invernale viene rimosso mediante l’utilizzo di escavatori e trasporto con autocarri in luogo di stoccaggio prestabilito.

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Nel 2016 sono iniziati i tre cantieri che permetteranno il completo ripristino della funzionalità del nodo idraulico di Mondine venuta meno a causa del sisma che ha colpito il territorio emiliano nel 2012.
I lavori e le forniture riguardano la realizzazione di tre opere di tipo idraulico: 1) la nuova chiavica a valle di quella storica a presidio delle piene del Fiume Secchia, 2) il completamento del nuovo impianto di sollevamento che in totale permetterà di sollevare 50 mc/s di portata di piena e 3) il nuovo impianto irriguo che veicolerà lungo il Cavo Lama 10 mc/s.
Alla fine di quest’anno sono state ultimate le opere civili sia della chiavica che dell’impianto di sollevamento mentre è in corso l’opera di presa dell’impianto irriguo. Per quanto attiene alle forniture sono stata posate le elettropompe, le tubazioni e la parte impiantistica dell’impianto di sollevamento.
E’ stata anche eseguita, ad inizio Dicembre, l’attivazione della nuova cabina elettrica, che permetterà l’erogazione di energia a tutto il sistema.
Nei tre cantieri si è registrata la presenza di una ventina di imprese che sono state coordinate tra loro sia all’interno che all’esterno della propria area di lavoro per garantire il corretto avanzamento dei lavori e la sicurezza delle maestranze.
Ad oggi complessivamente la contabilità dei lavori ammonta a circa € 4.500.000.
Entro la metà del 2017 è prevista l’ultimazione dei lavori e pertanto potrà essere ripristinata completamente la sicurezza idraulica di un territorio di 50.000 Ha (acque alte del territorio del consorzio della Bonifica dell’Emilia Centrale) e rimosso il provvisorio impianto irriguo a servizio di circa 27.000 Ha di terreni agricoli.
Anche la mitigazione e compensazione ambientale delle opere in progetto verrà assicurata in relazione alla particolare attenzione che richiede il sito oggetto di intervento.
Ad esempio, la riqualificazione ecologia della golena del Secchia, trasformata necessariamente durante i lavori della nuova chiavica in cava di estrazione, verrà successivamente rinaturalizzata anche per una futura percezione e fruizione della comunità.
A fine lavori il nodo di Mondine si inserirà maggiormente in un sistema di percorsi per la conoscenza di un contesto ricco di relazioni ambientali, culturali, fisiche ed ecologiche.

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Alcuni lavori di manutenzione straordinaria con fondi del consorzio eseguiti nel 2016 nei comuni di Sassuolo e Serramazzoni.
COMUNE DI SASSUOLO
– Pulizia e riprofilatura alveo del fosso Prà del Ponte in frazione San Michele dei Mucchietti
– Pulizia e riprofilatura alveo del rio Valleurbana in frazione San Michele dei Mucchietti

COMUNE DI SERRAMAZZONI
– Pulizia e riprofilatura tratto del rio Selva
– Regimazione acque interessanti la strada pubblica via Pompeano
– Regimazione acque interessanti la strada pubblica via Casa Storto
– Regimazione acque interessanti la strada pubblica via Roncovecchio

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Si sono conclusi i lavori di manutenzione straordinaria annualità 2016 che hanno interessato la riduzione del rischio idraulico nel Rio Sodaino, Rio Formica e Rio da Corte in comune di Quattro Castella. A monte dell’asse viario via Turati – Via Prampolini i lavori eseguiti hanno riguardato il taglio e l’asportazione di piante secche, stroncate o cresciute all’interno dell’alveo per ridurre la possibilità di ostruzione degli attraversamenti stradali posti lungo le strade principali.
A valle della SP 23, lungo Via Colombo e Via Galilei, i lavori hanno riguardato principalmente il miglioramento del deflusso idraulico con asportazione dei sedimenti ed allargamento della sezione idraulica. Lungo Via Colombo è stato creata un’arginatura verso la strada comunale per ridurre la possibilità di esondazione del corso d’acqua. Sono stati inoltre realizzati circa 60 m di difese di sponda per contrastare le erosioni che si erano create e che minacciavano la sicurezza della strada pubblica.

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Proseguono i lavori di risagomatura del Canale di Reggio all’arrivo dell’Impianto Rotte in Comune di Reggio Emilia .Con escavatori e personale consorziale , verrà ripristinata la sezione di progetto , mediante asportazione del materiale di risulta sul fondo , che verrà riutilizzato per ricostruire la scarpata , sulla quale verranno posati massi ciclopici anti erosione.

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Risparmi nella gestione dell’ente e finanziamenti garantiranno per il prossimo anno quasi 20 milioni di euro di investimenti per la difesa del territorio. Particolarmente significativo il risparmio generato dalla gestione del Consorzio che sarà impiegato in nuovi lavori
Reggio Emilia 17-12-2016 – I numeri parlano chiaro e il bilancio di previsione approvato in questi giorni dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale per il prossimo anno ne sono la prova più tangibile. Maggiori investimenti per la salvaguardia e la difesa del comprensorio servito, attenzione particolare per le aree montane più disagiate sottoposte a dissesto idrogeologico e risparmio sui costi di gestione dell’ente che, mantenendo la qualità del servizio in un anno di mutamenti legislativi ( vedi l’applicazione dei nuovi Piani di Classifica e ampliamento dell’area governata) è riuscito – in periodo di commissariamento straordinario da parte della Regione Emilia Romagna – ad incrementare efficienza guadagnando margini considerevoli da investire. Questo in sostanza è ciò che emerge dall’azione amministrativa del Consorzio che ha così consolidato nel 2016 un processo di gestione virtuosa gettando le basi certe per il 2017; un anno in cui aumenteranno le risorse finanziarie, frutto di una gestione attenta, per l’esecuzione di interventi di bonifica sul comprensorio. Complessivamente i costi per le attività tecniche supereranno i 15 milioni di euro ed andranno a finanziare una somma di interventi di poco superiore a 10 milioni di euro. A queste cifre si sommeranno gli oltre 7 milioni di euro per interventi finanziati con fondi Regionali, Statali o Comunitari, portando a 17 milioni di euro la previsione complessiva degli interventi di bonifica nel 2017. Anche il Piano degli investimenti si presenta piuttosto corposo con quasi 2,5 milioni di euro di investimenti straordinari, tra cui l’acquisito di un capannone nella zona di Bibbiano per la logistica che svolgerà il ruolo di base-operativa per lo staff tecnico e la realizzazione di due centraline idroelettriche lungo il Canale d’Enza. Il notevole impegno operativo che il Bilancio 2017 va a prefigurare è stato reso possibile grazie a significative economie di gestione (nei costi amministrativi, per l’energia e per il personale) oltre che per l’utilizzo di fondi accantonati nei precedenti esercizi. “Nella programmazione economica finanziaria del 2017 – ha dichiarato il Commissario Straordinario Franco Zambelli – abbiamo fatto ogni sforzo per valorizzare il ruolo e le professionalità del Consorzio per la difesa e l’equilibrato sviluppo del territorio. Il nostro comprensorio, che si sviluppa su 4 Provincie e due diverse Regioni, pur essendo tra i più sviluppati in Italia presente molte situazioni critiche sotto il profilo idrogeologico. Mi riferisco al rischio di frane montagne e a quello di allagamenti in pianura, senza contare i danni delle possibili siccità. Per prevenire questi rischi il Consorzio opera quotidianamente a fianco delle amministrazioni pubbliche, delle aziende agricole e non, e dei singoli cittadini. Nel 2017 lo farà con maggior vigore”. Nella programmazione degli interventi particolare attenzione sarà rivolta alla zona di alta pianura tra Albinea e San Polo d’Enza, dove il Consorzio ha acquisito dalla Regione la gestione di ben 150 km. di corsi d’acqua naturali oltre che nei Comuni di Reggio Emilia, Sassuolo e Fiorano Modenese i cui centri storici sono stati assoggettati a contribuenza nel corso del 2016.

Il canale di Modena o canale Maestro è un corso d’acqua artificiale di antica data le cui origini risalgono infatti al 1373 anno in cui venne scavato in sponda destra del Fiume Secchia allo scopo di derivarne le acque a fini irrigui e artigianali per i comuni di Sassuolo, Formigine, Castelnuovo Rangone e Modena. L’imbocco del canale si trovava in origine tra Sassuolo e Magreta mentre dal XV secolo è stato portato a monte, a poca distanza dalla Rocca di Sassuolo. Con l’avvento del duca Francesco I d’Este e i lavori di trasformazione della Rocca, nell’anno 1651 si realizzò un nuovo ramo al di sopra della botte di Vallurbana verso l’abitato di San Michele dei Mucchietti. Nel corso del XX secolo, in seguito allo sviluppo del distretto ceramico di Sassuolo, il territorio rurale tra il centro e il torrente Fossa è stato oggetto di una forte urbanizzazione di tipo produttivo, trasformazione che ha richiesto al Canale Maestro di assolvere a nuove ed importanti funzioni scolanti: raccogliere le acque piovane ricadenti sulle aree impermeabili e allontanarle in direzione del fiume Secchia attraverso lo scolmatore posto sul giracanale o mediante lo scaricatore Cerchiari oppure convogliarle nel torrente Fossa. Le origini antiche del canale di Modena, i tratti in cui lo stesso, ancora oggi, scorre a cielo aperto attraverso l’abitato di Sassuolo, richiedono interventi di manutenzione, consolidamento delle scarpate, pulizia e adeguamento della sezione idraulica, lavori a cui provvede il personale del Consorzio di Bonifica una volta ultimata la stagione irrigua. Nelle foto interventi nella città di Sassuolo a ridosso del Parco Vistarino e a valle di via Emilia Romagna.

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