Canale Derivatore – Cavo Parmigiana Moglia

DERIVATORE Mercoledì 27 sett. 2017 Ore 17.00 chiusura derivazioni da PO a Boretto (fermo impianti) – Strozzatura Botte Bentivoglio
PARMIGIANA MOGLIA Venerdì    29 sett. 2017   Apertura al Bondanello, inizio svaso del Cavo Parmigiana Moglia
PARMIGIANA MOGLIA Sabato      30 sett. 2017   Prosecuzione dello svaso
DERIVATORE Sabato      30 sett. 2017   Apertura graduata alla Botte Bentivoglio per svaso parziale con mantenimento di quota 19,50 circa (per consentire gare di pesca il 01 ottobre)
PARMIGIANA MOGLIA Domenica  01 ott. 2017   Prosecuzione dello svaso con termine entro sera
DERIVATORE Lunedì 02 ott. 2017 Ripresa e completamento svaso (quote minime invernali)
ALLACCIANTE CARTOCCIO Martedì 03 ott. 2017 Inizio operazioni per parziale abbassamento livello

 

Canale V

CANALE 5 Lunedì 18 sett. 2017 Svaso a Monte di Panzano e nel tratto tra Gargallo e Panzano    
CANALE 5 Martedì 19 sett. 2017 Svaso da Gargallo a Santa Croce
CANALE 5 Mercoledì 20 sett. 2017 Svaso da Santa Croce a Quartirolo
CANALE 5 Sabato 23 sett. 2017 Svaso da Quartirolo a Magnavacca
LAMA Domenica 24 sett. 2017 Svaso da Magnavacca a Pratazzola
LAMA Lunedì                                       25 sett. 2017    Chiusura paratoie al Ponte Marchese e svaso fino a collegamento con Cavo Parmigiana Moglia
LAMA Lunedì 02 ott. 2017 Svaso da Pratazzola a Ponte Marchese

 

Canale IV

TRESINARO Venerdì 15 sett. 2017 Apertura Chiusa San Biagio
CANALE 4 Venerdì 15 sett. 2017 Svaso dall’Impianto di Correggio al Tresinaro
CANALE DI BUDRIONE Sabato 16 sett. 2017 Svaso dal Tresinaro a valle
CANALE di RIO Sabato 16 sett. 2017 Svaso da via S. Ludovico al termine
NAVIGLIO Sabato 23 sett. 2017 Svaso dalla Chiusa Sant’Orsola a valle
FOSSA RASO Venerdì   29 sett. 2017    Segue l’andamento dello svaso del Cavo Parmigiana Moglia
CABM Domenica 08 ott. 2017 Svaso da via Righetta al Cantonazzo

 

Canale III

BONDENO Sabato 16 sett. 2017 Svaso da Chiusa Bruschi a Ponte Briciole
DIV. BRESCIANA Martedì 19 sett. 2017 Svaso intera asta
CANALE 3 Sabato 23 sett. 2017 Svaso da Impianto di Santa Maria alla Chiusa Bruschi
BORGAZZO Sabato 30 sett. 2017 Svaso completo dalla presa alla Fossa Mana  

 

CAVI IN SINISTRA CROSTOLO

CANALAZZO BRESCELLO Mercoledì 20 sett. 2017 Da Chiavica Scutellara a sostegno Enzoletta
CANALAZZO BRESCELLO Giovedì 21 sett. 2017 Da sostegno Enzoletta a sostegno Cicalini
CANALAZZO BRESCELLO e CANALE CAPRARA Domenica 24 sett. 2017 Da sostegno Cicalini a località Razza (Impianto Valle Re)
CANALE RISALITA (Campeginina) e CANALE CASALPÒ Venerdì 29 sett. 2017 Inizio svaso
CANALE RISALITA (Campeginina) e CANALE CASALPÒ Sabato 30 sett. 2017 Ultimazione dello svaso per il Canale Casalpò e mantenimento livello invernale nel Canale Risalita
CANALE CASTELNOVO BASSO (Stella) Sabato      30 sett. 2017   In contemporanea con Canale Derivatore
CANALE CASTELNOVO MEDIO(Mantovana) Martedì 03 ott. 2017 Apertura sostegno Capanna
COLLETTORE

IMPERO e VITTORIA

Mercoledì 04 ott. 2017 Apertura paratoie alla Casella Bianca e al sostegno Due Luci
COLLETTORE ALFIERE Giovedì 05 ott. 2017   Apertura paratoie alla Casella Bianca
CANALE CASTELNOVO ALTO (San Savina) Venerdì 06 ott. 2017 Apertura scarico in Cavo Cava
CANALE RISALITA (Fossa Marza) Sabato 07 ott. 2017 Apertura scaricatore Imp. di Csasa La Piana 

 

Per un maggiore dettaglio si precisa che per ragioni di carattere ambientale e per salvaguardare la fauna ittica saranno mantenuti invasati i seguenti canali:

Canale Tratto Livello invaso Modalità di sfalcio della vegetazione

(periodicità e mezzo)

CAVO LAMA A monte chiusa via Lunga/ponte Marchese Minimo battente di m. 1,00 Trinciatura sponda superiore (1 volta all’anno)
Canale Allacciante Cartoccio Dalle origini alla Chiavica Cartoccio in comune di Novellara Minimo battente

metri 1,50 

Trinciatura sponda superiore (1 volta all’anno)
Canale 3° Dal Cartoccio a Ponte Bruschi Non si garantisce il permanere del livello a causa delle perdite  
Canale di Rio Dalla presa nel Naviglio fino a Via S. Ludovico Minimo battente di metri 1,00  
Canale Borgazzo Da chiavica “Pescatori” a chiavica “Freccia” Minimo battente di metro 1,50 Trinciatura sponda superiore (1 volta all’anno)
C.A.B.M. Dall’origine a Via Righetta Minimo battente di metri 1,00 Trinciatura sponda superiore (1 volta all’anno)

 

In sinistra Crostolo il canale Distributore Cogruzzo non sarà svasato; tuttavia, a seguito delle forti perdite arginali, si prevede che l’invaso non permarrà molto a lungo.

La sovrapposizione della funzione scolante e della funzione irrigua della rete di canali gestititi dal Consorzio di Bonifica consente di mantenere invasati, in condizioni di sicurezza, solo pochi tratti di canali e con battente d’acqua ridotto.

La data delle manovre indicate è presunta e potrà variare in relazione alle esigenze irrigue, di scolo, di manutenzione e dei cantieri in corso. In particolare in caso di precipitazioni questo Consorzio provvederà ad effettuare tutte le manovre per garantire il corretto scolo delle acque e la sicurezza idraulica del territorio, anche sovvertendo, se necessario, il programma degli svasi sopra indicato.

 

 

 

 

 

 

 

Il direttore del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale avv. Domenico Turazza, rimarca quanto la mancata manutenzione dei corsi d’acqua, anche e soprattutto quelli minori, può costituire un serio problema per il regolare deflusso delle acque e aumentare la possibilità di esondazioni
Un tempo ci pensavano gli agricoltori a tenere puliti rii e torrenti. Ora tagli di alberi e vegetazione lungo i corsi d’acqua devono essere selettivi e, soprattutto, autorizzati. La competenza è passata agli enti locali, alle Regioni. Ma non sempre gli interventi vengono fatti con assiduità, e con piogge abbondanti e concentrate in poco tempo il rischio di esondazioni è altissimo. Un problema che esiste anche nella parte alta della pianura reggiana, tra la via Emilia e la pedecollina. La Regione ha affidato alla Bonifica dell’Emilia Centrale la manutenzione di una fitta rete di rii, stanziando 75mila euro. E il Consorzio investirà risorse proprie per 200mila euro.
“‘Da alcuni mesi abbiamo avuto la gestione di circa 250 chilometri di rii di pianura, nell’area tra il Rodano e l’Enza, che, se non proprio in stato di abbandono, sono in situazioni difficili dal punto di vista della pulizia e della manutenzione”, spiega Domenico Turazza, direttore del Consorzio Bonifica Emilia Centrale

Video

Lungo il Rodano Reggiano dal Mauriziano a Mancasale: un viaggio nell’ingegno idraulico di Reggio Emilia

Programma iniziativa

Domenica 27 agosto 2017 una giornata a Serramazzoni

Geoesplorazioni e camminate alle cascate del Bucamante, Serola di Sotto, Granarolo, Pazzano, Roncovecchio e Pompeano

programma iniziativa

La perdurante siccità e qualche disservizio al sistema di captazione delle acque hanno indotto il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo delle Gallerie Estensi a richiedere la collaborazione del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale in favore del Palazzo Ducale di Sassuolo. La Peschiera o Fontanazzo, parte integrante del complesso ducale risalente alla metà del Seicento, necessitava di una fornitura straordinaria di acqua funzionale sia al mantenimento di un minimo livello idrico conservativo dell’invaso monumentale sia a soccorso della fauna ittica presente nella grande vasca. Attraverso il corso del Canale Maestro o di Modena alimentato dal Fiume Secchia, storico corso d’acqua che lambisce le gallerie interne del palazzo, con l’ausilio di una sommersa di proprietà del Consorzio di Bonifica, personale tecnico e “dugaroli” hanno in breve tempo provveduto ad immettere risorsa aggiuntiva nella peschiera, ripristinando le quote vitali alla sopravvivenza dei pesci e alla conservazione del manufatto.

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STORIA DELLA PRESA
La derivazione irrigua dal fiume Po a Boretto, comune ai Consorzi Associati Parmigiana Moglia-Secchia e Bentivoglio-Enza, (ora Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale), Agro Mantovano- Reggiano e Revere (ora Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po), consente l’irrigazione di una vasta area agricola vocata a coltivazioni di pregio nelle province di Reggio Emilia, Modena e Mantova.
La presa irrigua fu realizzata negli anni 30 del XX° secolo e fu progettata per consentire un prelievo a gravità dell’acqua di Po. Il dimensionamento dell’opera, eseguito in relazione alle quote ed alle portate dell’epoca, si rivelo’ ben presto inadeguato alle modifiche che il letto del fiume subì per effetto che le opere di sistemazione idraulica e le massicce attività estrattive produssero sul trasporto solido e sulle quote dell’alveo.
I primi problemi si verificarono già alla metà degli anni 40’ per arrivare ai primi anni ’50 con l’impossibilità di derivare a gravità l’acqua di prelievo.
Fu quindi realizzato un primo impianto di sollevamento che dovette pero’ essere riadeguato già nel 1976, a causa del progressivo abbassamento del livello di magra del Fiume Po.
Il nuovo impianto, dotato di 28 elettropompe ad elica di tipo tradizionale, garantì un buon prelievo fino al 1990 , quando si raggiunse un nuovo minimo del livello del Po.
Nel 1996 fu quindi completato un ulteriore intervento di adeguamento dell’impianto, con la sostituzione di tutte le elettropompe con nuove pompe sommergibili di capacità di aspirazione al livello minimo di 14.00 m s.l.m.
Purtroppo le crisi idriche dovute ai noti cambiamenti climatici non si sono arrestate, così da pervenire alle drammatiche situazioni verificatesi nell’estate del 2003 e ripetutasi durante l’estate del 2017.

INTERVENTI DI ADEGUAMENTO ESEGUITI
I problemi maggiori che si verificano durante l’utilizzo delle elettropompe sono dovuti ai fenomeni di insabbiamento nella camera di aspirazione. La presenza di grossi quantitativi di sabbia provoca minor efficienza, maggior usura e frequenti rotture delle pompe, con conseguenti danni economici e minor efficienza del servizio irriguo. Per questa ragione ogni anno, durante la stagione irrigua, vengono eseguiti interventi di dragaggio della sabbia.
All’inizio della stagione irrigua la quota di sabbia misurata a ridosso dell’impianto supera spesso il valore di m 15,00 quando le pompe garantiscono la massima efficienza su un fondo posto a quota 11,50. 
Per consentire un maggiore controllo del fenomeno di insabbiamento e diminuire gli interventi di dragaggio ad impianti avviati, è stata realizzata un’opera di presidio alle camere di aspirazione delle pompe mediante l’esecuzione di una paratia ottenuta con l’infissione di un palancolato metallico di altezza m 15,00 e della lunghezza di m 98 posto sul fronte dei sedimenti (lato Fiume).
Gli interventi di “Riabilitazione della presa irrigua” saranno completati dall’ abbassamento della quota di pescaggio delle elettropompe che passerà dalla quota attuale di 11,50 m slm a 10,50 m slm a lavori ultimati

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Nel frattempo il Consorzio di bonifica ha attivato una serie di azioni per mitigare l’impatto della crisi

Reggio Emilia – 10 Agosto 2017 – In contesti di crisi idrica come quelli che si stanno manifestando in modo decisamente anticiclico in alcune aree del comprensorio ed in particolare in Val d’Enza è fondamentale ribadire, per fare la necessaria chiarezza e per affrontare la situazione straordinaria con realismo e adeguato pragmatismo, la funzione precisa del Consorzio di bonifica. In merito a quanto evidenziato oggi a mezzo stampa sulle presunte responsabilità e competenze dirette dell’ente di bonifica dell’Emilia Centrale sui provvedimenti di sospensione ai prelievi di risorsa idrica per fini irrigui in Val d’Enza il Consorzio precisa e rimarca – con supporto documentale allegato – il suo ruolo specifico. Nel territorio regionale il governo delle acque è di competenza della Regione Emilia Romagna e operativamente reso esecutivo da provvedimenti presi da ARPAE e gli enti che contribuiscono alla gestione della risorsa, attraverso la loro opera quotidiana, la manutenzione della loro rete di canalizzazioni e le loro infrastrutture idrauliche come il Consorzio sono sottoposti alle normative e alle determinazioni legislative di questa agenzia regionale e non possono esimersi in alcun modo dall’attenersi scrupolosamente a quanto comunicato. Stante la ridottissima portata dell’enza Nel caso della sospensione della derivazione di risorsa idrica per fini irrigui in prossimità della cosiddetta traversa di Cerezzola il Consorzio di bonifica non ha ora la possibilità in alcun modo di revocare il provvedimento ARPAE.

Enza Contesto 2017: dati statistici di derivazione irrigua
Rispetto ai complessivi 19 milioni di metri cubi derivati per finalità irrigue in media negli anni scorsi in prossimità della Traversa di Cerezzola quest’anno – nel periodo 15 maggio-31 luglio – si sono derivati 7,7 milioni di mc ed è chiaro come manchino all’appello 10,7 milioni di metri cubi di risorsa idrica che vanno pesantemente a sommarsi alla mancanza strutturale di un comprensorio sotto questo profilo già di suo deficitario di acqua.
La derivazione irrigua sottesa dalla traversa di Cerezzola in comune di Canossa (RE) a servizio dei territori dell’alta pianura reggiana nel comprensorio del Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale e dell’alta pianura Parmense nei territori della Bonifica Parmense grava in uno stato di crisi idrica già dalla fine di maggio, come si evince dai prelievi effettuati finoa fine di luglio, giorno in cui la derivazione con provvedimento ARPAE è stata completamente sospesa in quanto la portata del fiume è scesa al di sotto del valore della porta di minimo deflusso vitale fissata dal PTA regionale.
Dal 15 maggio e fino al 15 giugno la portata derivabile è stata uguale o leggermente inferiore alla portata di concessione, mentre da metà giugno ai primi di luglio la portata derivabile in genere oscillava dai 2 ai 4 mc/s.
Anche storicamente dopo la prima settimana di luglio (eccezion fatta per il 2014 che è stato un anno particolarmente piovoso) la portata derivabile scende al di sotto dei 2,00 mc/s e si riduce costantemente fino ad arrivare a fine luglio a 1 mc/s.
Ad agosto e settembre, in concomitanza ai periodi più siccitosi in cui si registrano le minime portate di magra, la derivazione resta attiva per un lungo periodo con solo 0,5 mc/s.
Nel 2017 l’entità delle portate derivabili è scesa sotto i 2 mc/s già a fine maggio, con un anticipo netto di oltre un mese rispetto al verificarsi di tale condizioni rispetto agli anni precedenti. La situazione ha continuato a precipitare senza alcun arresto fino alla fine di luglio, in cui non è più possibile effettuare il prelievo, in quanto la portata nel torrente uguaglia o è inferiore al minimo deflusso vitale.

Azioni attuate e in corso di attivazione per affrontare l’emergenza in base alle competenze del Consorzio
Le azioni attuate, oltre all’organizzazione serrata dei turni di irrigazione come avviene comunque anche negli altri anni data la penuria di acqua della zona, è stata quella della attivazione dei pozzi consortili che però sono posti molto più a valle e consentono di far fronte a situazioni assolutamente localizzate.
Altri pozzi che alimentano il canale della Spelta, quali il pozzo Borrasca, pozzo Ponte Enza, pozzo Sant’Ilario e pozzo Taneto tutti in comune di Sant’Ilario d’Enza, sono stati messi in esercizio per sopperire alla scarsità di risorse provenienti dall’Enza.
Le azioni da attivare per sopperire alla attuale crisi sono quelle della deroga al DMV per la quale i Consorzi Emilia Centrale e Parmense hanno attivato la richiesta, e la verifica dello stato dei bacini idroelettrici posti sull’alto bacino dell’Enza di competenza dell’Enel per verificare la possibilità di rilasci concordati.
Altre azioni possono essere messe in campo per il prossimo futuro, quali quelle relative alla realizzazione di bacini di accumulo a partire da bacini di 200-250 mila mc il cui effetto è simile a quello di un pozzo, a bacini di accumulo a servizio di più estese zone della capacità di 2-3 milioni di mc, a invasi di dimensioni dell’ordine dei 10-20 Mmc in grado di dare risposte risolutive al fabbisogno irriguo delle aree sottese.

Secchia Contesto 2017: dati statistici di derivazione irrigua e azioni attuate e in corso di attivazione per affrontare l’emergenza in base alle competenze del Consorzio
Anche il torrente Secchia, come tutti gli affluenti appenninici del fiume Po, è soggetto a ricorrenti carenze di risorsa idrica in relazione al regime idrologico specifico di tali corsi d’acqua che manifestano periodi siccitosi in concomitanza dei mesi estivi.
Le portate derivabili a Castellarano-San Michele sono state in linea con le disponibilità medie nel mese di maggio e fino alla prima metà di giugno, mentre da metà giungo a metà luglio i prelievi possibili sono stati al di sotto della media.
Allo stato attuale la derivazione da fiume è sospesa, la portata in arrivo è fatta defluire a valle essendo prossima o inferiore al DMV, pertanto la derivazione in destra o in sinistra idraulica è effettuata solo mediante prelievo dagli invasi.
I prelievi nel 2017 sono stati superiori alla media nel periodo 15 maggio-31 maggio, sotto la media dal 1 al 15 giugno e poi da metà giugno hanno cominciato ad essere decisamente inferiori e sostenuti dalla presenza degli invasi.
Le aree effettivamente irrigate sono inferiori a causa delle ricorrenti condizioni di carenza idrica dei territori sottesi dalle derivazioni sul T. Secchia in corrispondenza della traversa di Castellarano-San Michele.
La carenza di risorsa idrica superficiale rende difficile la distribuzione irrigua che per il periodo giugno-agosto risulta fortemente turnata e spinge gli agricoltori ad attingere risorsa irrigua di soccorso dalla falda delle conoidi, che risulta sempre più profonda (con confronti sul lungo periodo).
Le azioni attuate, oltre all’ organizzazione serrata dei turni di irrigazione come avviene comunque anche negli altri anni data la penuria di acqua della zona, è stata quella della attivazione dei pozzi consortili che però sono posti molto più a valle e consentono di far fronte a situazioni assolutamente localizzate.
In area reggiana sono stati attivati gli impianti di soccorso connessi alla rete alimentata dal Fiume PO a Boretto, consentendo di destinare le ridotte risorse idriche ai terreni la cui unica fonte di approvvigionamento è il F. Secchia.
Inoltre a beneficio sia della derivazione modenese e reggiana è stato attivato l’attingimento dai bacini di invaso costituiti dallo sbarramento della traversa di derivazione e laterale. Questo ha consentito di rafforzare le portate di prelievo e allo stato attuale è la sola e unica possibile alimentazione delle derivazioni che da fine giugno sono alimentate alternativamente per una settimana.
Il volume residuo di invaso è oggi stimato in 300.000 mc e si esaurirà probabilmente nel periodo di Ferragosto , in questo caso specifico nei giorni successivi potrebbe verificarsi – come per l’Enza – un provvedimento regionale di stop alle derivazioni irrigue se perdureranno queste situazioni di penuria idrica.
Le azioni da attivare per sopperire all’attuale crisi sono quelle della deroga al DMV per la quale i Consorzi CBEC e Burana hanno attivato la richiesta, e la verifica dello stato dei bacini idroelettrici posti sull’alto bacino del Secchia di competenza dell’Enel per verificare la possibilità di rilasci concordati.
Inoltre un’altra azione rilevante potrebbe essere quella di effettuare una pulizia dell’invaso di monte in modo da ampliare il volume disponibile e che è possibile rimpinguare in occasione anche di modesti eventi di pioggia, che diversamente tracimerebbero verso valle. Altre azioni possono essere messe in campo per il prossimo futuro, quali quelle relative alla realizzazione di bacini di accumulo a partire da bacini di 200-250 mila mc il cui effetto è simile a quello di un pozzo, a bacini di accumulo a servizio di più estese zone della capacità di 2-3 milioni di mc, a invasi di dimensioni dell’ordine dei 10-20 Mmc in grado di dare risposte risolutive al fabbisogno irriguo delle aree sottese.

Documento ARPAE relativo alla sospensione dei prelievi dal torrente Enza e suoi affluenti nel territorio di competenza della struttura autorizzazione e concessioni di Reggio Emilia 

 

 

Durante il mese di luglio sono stati sottoscritti 3 Accordi di Cittadinanza nell’ambito del progetto “QUA-quartiere bene comune” patrocinati dal comune di Reggio Emilia con l’intento di proseguire l’attività delle soppresse circoscrizioni per migliorare la vivibilità dei quartieri. Sia nelle frazioni di Villa Sesso così come in quelle di Masone, Roncadella, Marmirolo, Castellazzo, Corticella e Bagno ed infine anche a Cella, Cadè e Gaida, il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha attivamente partecipato ai laboratori apportando le proprie conoscenze sul territorio per favorire ed incentivare la fruibilità di tali aree da parte dei cittadini mediante piste rurali ed anche nel concorrere a tutelare e valorizzare riserve naturalistiche o porzioni di paesaggio di particolare valenza ambientale. A breve inizieremo a collaborare su Rivalta e Coviolo. Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale pertanto sempre più presente non solo nell’attività principale di difesa e valorizzazione del territorio ma anche come risorsa per la collettività e per i propri consorziati a cui offrire un patrimonio tecnico di consolidata esperienza.

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L’andamento della stagione irrigua continua a ritenersi buono, per la zona di bassa pianura, nonostante continui lo stato di siccità e caldo anomalo. I volumi che si derivano dal Po sono sufficienti a soddisfare le richieste che arrivano; nella zona di alta pianura le portate dei torrenti appenninici risentono maggiormente del clima ed i volumi disponibili per l’irrigazione sono sempre minori e, in molti casi, si deve integrare con l’uso di pozzi per completare le richieste.
Al 31 luglio scorso i mc prelevati per il territorio CBEC sono stati 166 milioni di cui 130 milioni da Po, 30 milioni da Secchia e solo 6 milioni dall’Enza.
Sono già state soddisfatte oltre 17.000 richieste irrigue, ed altre 2.000 circa sono in corso o programmate per i prossimi giorni.
È iniziata la raccolta delle colture industriali quali pomodoro e barbabietole.

Una misura di emergenza che non ha precedenti negli ultimi 70 anni, vale a dire da quando è stata realizzata la stessa traversa sull’Enza in località Cerezzola. La ridotta portata del torrente rende incompatibile l’esercizio della derivazione ad uso irriguo

Reggio Emilia – 29 Luglio 2017 – Si informa che, allo scopo di garantire il rispetto della Determinazione Dirigenziale di ARPAE Reggio Emilia n. 2017-3166 in merito ai prelievi idrico dal Torrente Enza e di assicurare il Minimo Deflusso Vitale del corso d’acqua, preso atto del fatto che la ridotta portata del torrente rende incompatibile l’esercizio della derivazione ad uso irriguo con il Minimo Deflusso Vitale, sentiti il Consorzio della Bonifica Parmense ed il Presidente dei Consorzi Irrigui serviti della derivazione in sinistra idraulica del torrente, nel pomeriggio di ieri 28 luglio il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, si è trovato costretto a sospendere la derivazione ad uso irriguo. Si tratta di una misura che non ha precedenti negli ultimi 70 anni, vale a dire da quando è stata realizzata la stessa traversa sull’Enza in località Cerezzola.

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