EMILIA CENTRALE, NOTTE DI SUPERLAVORO PER POSIZIONARE IL MAXI-IMPIANTO IDROVORO MOBILE A REGGIOLO

 

Anche nel territorio di Novellara il personale del Consorzio, alle 10 pompe già installate alla Sirona, sta integrando altre motopompe per agevolare il deflusso delle acque

25 Ottobre 2024 – Prosegue incessante l’impegno del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale per fronteggiare l’emergenza che ha colpito i territori del Reggiano. Nell’intera giornata di giovedì tecnici ed operai dell’ente consortile sono stati impegnati in località Ponte Testa, nel Comune di Reggiolo, per effettuare le operazioni d’allestimento di un impianto idrovoro mobile necessario a far defluire le acque in maggiore quantità e più rapidamente dai territori alluvionati: si tratta di un sistema con due motopompe, provenienti dalla Protezione Civile del Trentino, alimentate dalla rete elettrica. Un intervento estremamente complesso, reso ancor più complicato dalle particolari condizioni meteo e dagli spazi piuttosto stretti per operare e realizzato in collaborazione con la Protezione Civile e il supporto del sistema dei Consorzi di Bonifica e di ANBI, che ha fornito una parte del materiale necessario al funzionamento dell’impianto.

Dopo innumerevoli tentativi gli operatori consortili sono riusciti, alle 2 del mattino di venerdì, ad avviare il funzionamento di entrambe le pompe che, al momento, sono in grado di sollevare 3 metri cubi al secondo di acqua dal sistema delle Acque Basse di Bonifica (in grave sofferenza per l’eccesso di risorsa idrica da smaltire) per farli defluire nel Cavo Parmigiana Moglia, principale collettore del sistema della Acque Alte consortili.

Nel territorio di Novellara invece il personale del Consorzio, alle 10 pompe di minore portata già installate presso il Centro operativo della Sirona, sta integrando altre motopompe di portata minore. Nel complesso, ad oggi, le idrovore mobili messe in funzione dal Consorzio sono in grado di sollevare 6 mila litri al secondo, alleviando significativamente il sistema delle Acque Basse.

Emerge ancora preoccupazione per le condizioni meteo del weekend, in quanto la pioggia prevista fino a domenica potrebbe aggravare ulteriormente il carico del reticolo di bonifica. Il sistema delle idrovore di bonifica continua a funzionare a pieno regime, con gli impianti consortili di San Siro (San Benedetto Po), Mondine (Moglia) e Torrione (Gualtieri) che stanno scaricando complessivamente quasi 90 metri cubi d’acqua al secondo nel fiume Secchia e nel torrente Crostolo.

“Gli sforzi di tutto il personale nel fronteggiare questa situazione emergenziale sono notevoli e continui – sottolinea Lorenzo Catellani, presidente dell’Emilia Centrale, che ha seguito “sul campo” le fasi d’installazione delle pompe mobili sia a Novellara che a Reggiolo –. Proseguiamo nelle operazioni di deflusso delle acque e seguitiamo nel monitoraggio dell’intero comprensorio gestito e dei livelli dei canali anche con l’ausilio del nostro sistema di telecontrollo”.

[Nelle foto allegate: la squadra di operatori in attività a Ponte Testa, nel territorio di Reggiolo, RE; e le pompe in funzione alla Sirona, nell’area di Novellara, RE]

Le piogge cadute per l’intera giornata di oggi e che stanno continuando a cadere sul territorio non agevolano le operazioni di prosciugamento condotte dall’Emilia Centrale sulle aree colpite afferenti al comprensorio gestito dall’ente consortile.

A seguito dell’allerta meteo diramata per la giornata di oggi unità del personale e mezzi del Consorzio hanno lavorato per tutta la scorsa notte con l’obiettivo di velocizzare il deflusso delle acque dalle zone critiche, come nel territoriodel Comune di Novellara dove è stata predisposta una batteria di pompe idrovore mobili per il sollevamento delle acque dalla rete Acque Basse (particolarmente piena) per reimmetterla nella rete Acque Alte (dove, al momento, non si rilevano criticità), grazie all’ausilio di 10 pompe fornite dall’ Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e di altre 2 pompe alimentate ad energia provenienti dal Trentino Alto Adige. Le 10 pompe sono funzionanti presso la sede operativa della Sirona a Novellara. Le 2 pompe provenienti dal trentino, più performanti, verranno installate a Reggiolo, località Ponte Testa.

“Gli sforzi profusi da tutto il nostro personale per liberare i territori dalle acque, come avvenuto ieri notte a Novellara, sono costanti – ha sottolineato il presidente dell’Emilia Centrale Lorenzo Catellani -. A seguito della nuova allerta diramata oggi stiamo monitorando l’intero comprensorio con la massima attenzione, in particolare in quelle zone in cui si sono verificate criticità, come sul torrente Crostolo, il cavo Cava e il canale Tassone in cui AIPo è intervenuto in emergenza per tamponare le falle arginali causate dalle ultime precipitazioni”.

[Nelle foto:  l’attività operativa dell’Emilia Centrale nella notte a Novellara, con l’installazione della batteria di pompe presso la Casa di Guardia della Sirona e la squadra operativa all’opera a Ponte Testa – Reggiolo]

L’ente consortile sta operando a pieno regime sull’intero territorio con uomini, mezzi, impianti e l’aiuto del Consorzio di Bonifica Terre di Gonzaga in Destra Po
Per far defluire gli eccezionali quantitativi di acqua dal comprensorio gestito i tecnici del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, nella serata di domenica, hanno azionato anche l’idrovora consortile di Boretto (in grado di sollevare fino a 25 m.c./s. nel fiume Po) eseguendo alcune manovre speciali per poter attivare il funzionamento dell’impianto: quando il livello del Grande Fiume raggiunge quote analoghe a quelle di questi giorni infatti non sarebbe possibile l’utilizzo delle pompe per il sollevamento delle acque. Ciò nonostante la Bonifica, per poter fronteggiare una situazione emergenziale particolarmente difficile, è riuscita nelle operazioni di accensione delle pompe operando poi l’unica scelta possibile per far defluire le acque in sicurezza: quella di una “tracimazione controllata” all’interno del piazzale e del capannone posti tra chiavica e controchiavica dell’impianto consortile stesso. Un sacrificio necessario che ha avuto esito positivo, riuscendo sensibilmente a ridurre il livello del Canale Derivatore e l’apporto di acqua nella Parmigiana Moglia da scaricare nel fiume Secchia a Mondine, nel Mantovano.

Questa manovre di natura eccezionale, favorite dal fatto che anche le condizioni meteorologiche stanno agevolando il deflusso della piena nel comprensorio, stanno contribuendo all’abbassamento dei livelli dei principali collettori di scolo del sistema delle Acque Alte (Canalazzo di Brescello, Canale di Risalita, Canale di Castelnuovo, Cavo Bondeno, Cavo Tresinaro, Cavo Naviglio e Cavo Lama), ora sensibilmente calati.

Rimane invece sotto pressione il sistema delle Acque Basse con i collettori principali (Alfiere e Acque Basse Reggiane) in gran difficoltà per lo smaltimento dell’acqua che continua e fuoriuscire dalle rotte arginali di Crostolo, Cavo Cava e Canalazzo Tassone, corsi d’acqua la cui gestione è in capo ad AIPo, l’Agenzia Interregionale per il Fiume Po.

Per gestire questa eccezionale quantità d’acqua e cercare di limitare i danni derivanti i membri del personale consortile stanno incontrando gli amministratori e i relativi uffici tecnici dei Comuni interessati (Castelnovo Sotto, Poviglio, Gualtieri, Cadelbosco di Sopra e Novellara) allo scopo di concordare le azioni di protezione civile da adottare e, al contempo, stanno progettando le azioni da mettere in campo per smaltire in tempi rapidi l’acqua scaricata nel sistema consortile dai corsi d’acqua principali.

L’ente di Bonifica continua a lavorare al massimo delle proprie potenzialità, con le principali idrovore del Consorzio (San Siro, Mondine, Torrione e Boretto) che seguitano ad operare a pieno regime sollevando, complessivamente, oltre 150 metri cubi al secondo di risorsa idrica nei corsi d’acqua esterni alla rete consortile; oltre a ciò, uomini e mezzi del Consorzio proseguono celermente nelle operazioni di ripristino di quelle rotture arginali avvenute nel proprio reticolo per porre il sistema scolante in condizioni di sicurezza al più presto.
“Il nostro impegno prosegue senza sosta nei territori gestiti del Reggiano, del Modenese e del Mantovano – sottolinea il presidente dell’Emilia Centrale Lorenzo Catellani. Desidero ringraziare il Consorzio di Bonifica Terre di Gonzaga in Destra Po per l’aiuto e la collaborazione che sta offrendoci nel ricevere parte delle acque che stiamo facendo defluire alleggerendo, in tal modo, la pressione sulle nostre Acque Basse: un contributo fondamentale nella gestione di questa complessa piena”.

[Foto allegata: le pompe idrovore dell’impianto idrovoro consortile di Boretto (Re) in azione durante il sollevamento delle acque di piena]

Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne  

Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale

EMILIA CENTRALE, IMPIANTI ATTIVI E CASSE D’ESPANSIONE APERTE PER LO SMALTIMENTO DELLE ACQUE

 

Il Consorzio sta operando al massimo in tutto il comprensorio di competenza per gestire un’emergenza di natura straordinaria

Tenuto conto dell’ingente quantità di acqua piovuta (mediamente sono caduti circa 100 mml di pioggia in poche ore) il personale consortile dell’Emilia Centrale è al lavoro per la gestione dell’emergenza maltempo che ha colpito Reggiano, Modenese e Mantovano. Una situazione piuttosto seria a causa della concomitanza di una piena interna al comprensorio di bonifica e di una esterna avvenuta sui corsi d’acqua principali (Po e Secchia in primo luogo). Il quadro, seppur con forte difficoltà, non presentava forti criticità sino a domenica quando, poco dopo le 7 del mattino, si sono verificate ben 5 rotture arginali lungo altrettanti corsi d’acqua esterni in gestione ad AIPo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po: sul Canalazzo Tassone (due rotture), sul Cavo Cava (due rotture) e sul torrente Crostolo (una rottura); avvenimenti, questi, che hanno reso estremamente grave la situazione nel complesso.

“La perturbazione ha avuto il suo culmine nella serata di sabato, dopo le ore 20 – ha evidenziato il presidente dell’Emilia Centrale Lorenzo Catellanicon l’intensificarsi delle precipitazioni. Ciò è avvenuto dopo un’intera giornata di pioggia che, seppur non intensa, è stata costante. La Bonifica sta lavorando al massimo e siamo in contatto con Prefetture, Protezione Civile e tutti i Comuni interessati da questa emergenza”.

Nell’area reggiana coinvolti Castelnovo Sotto, Gualtieri, Cadelbosco di Sopra e Novellara. Limitati allagamenti si sono registrati anche nella zona sud di Reggio Emilia. Il Consorzio ha prontamente attivato tutti i suoi impianti di sollevamento acque – Torrione (Gualtieri), Rodanello e Bresciana (Reggio Emilia), San Siro (San Benedetto Po, MN), Mondine (Moglia, MN) – e ha inoltre aperto le casse di espansione sul Cavo Parmigiana Moglia a Novellara, sul Cavo Tresinaro a Rio Saliceto e sul Cavo Naviglio a Correggio.

“Si segnalano zone piuttosto estese completamente allagate da evacuare, con famiglie e aziende agricole coinvolte – ha dichiarato il direttore generale dell’Emilia Centrale, Domenico Turazza. Preoccupano in particolare le cinque rotture d’argine che continuano a scaricare ingenti quantitativi d’acqua nella nostra rete la quale, essendo già molto piena, non può smaltire, se non in tempi lunghi, simili quantità”.

Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne  

Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale

L’evento realizzato in collaborazione con il Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale ha consentito di aprire al pubblico le porte dell’impianto consortile nell’ambito dell’edizione 2024 della rassegna “Viaggio a Gualtieri”

23 Settembre 2024Oltre 250 persone hanno animato l’impianto idrovoro consortile del Torrione, nel territorio di Gualtieri (RE), in occasione di “Assalto al Torrione”, la nuova proposta d’intrattenimento realizzata in occasione della nona edizione di “Viaggio a Gualtieri”, rassegna di spettacoli, concerti, convegni, aperture straordinarie, visite guidate, enogastronomia locale, esperienze e avventure nella natura promossa da Comune di Gualtieri e organizzata da Associazione Teatro Sociale di Gualtieri. “Assalto al Torrione”, realizzato in collaborazione con il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, ha visto l’entusiastica partecipazione dei giovani e degli adulti, potendo contare su una giornata soleggiata, godendo dell’attività in canoa e divertendosi alla giostra dall’evocativo nome “La dinamica del controvento”. I partecipanti alla visita presso l’impianto di bonifica del Torrione sono stati accompagnati da Mauro Bigliardi, Capo sezione impianti del Consorzio, che ha spiegato al pubblico le funzionalità del nodo idraulico di bonifica; e dalla Responsabile comunicazione dell’ente Marzia Bonicelli, che ha illustrato i progetti didattici dell’Emilia Centrale effettuati in collaborazione con ANBI Emilia-Romagna per l’anno scolastico in corso.

[Nelle foto allegate alcuni momenti dell’evento “Assalto al Torrione”, nell’ambito della rassegna “Viaggio a Gualtieri” 2024: [l’attività in canoa e la visita guidata all’interno dell’impianto consortile]


In occasione dell’evento benefico “Pedaliamo con Angelica” la Bonifica dell’Emilia Centrale ha messo a disposizione anche quest’anno l’impianto consortile a Moglia (MN) per consentire ristoro e una visita guidata ai partecipanti grazie al personale in loco dell’ente

23 Settembre 2024Sono arrivati in oltre 400, tra podisti e ciclisti, per effettuare la sosta all’impianto idrovoro consortile di Mondine, nel territorio di Moglia (MN): si è trattato dei partecipanti alla tradizionale manifestazione non competitiva “Pedaliamo con Angelica” che, come ogni anno, si svolge con le benefiche finalità di raccogliere fondi per l’associazione “Eleonora Cocchia Vivere a Colori”, che finanzia progetti di ricerca sulle rare forme di tumore infantile come quella che, nel 2018, si è portata via la piccola Angelica Ballerini di Moglia a soli 10 anni. L’Emilia Centrale li ha ospitati per una sosta-rinfresco presso il nodo idraulico consortile, con la possibilità anche di effettuare la visita guidata all’impianto grazie al personale di Bonifica in loco costituito da Sandro Bellintani, Matteo Mambrini e Mario Sala.

[Nelle foto allegate due momenti dell’edizione 2024 di “Pedaliamo con Angelica”, durante la sosta dei partecipanti al nodo idraulico di Mondine, nel territorio del Comune di Moglia, MN]


 

Al via questa settimana le operazioni di svaso della rete irrigua dei canali di bonifica

17 Settembre 2024 – Al termine di una stagione irrigua positiva, che ha beneficiato delle abbondanti precipitazioni primaverili e di inizio estate, dopo oltre 180 giorni il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale comunica che, a partire da questa settimana, hanno inizio le operazioni di svaso dei canali consortili che si protrarranno, progressivamente, sino al mese di ottobre.

“Rispetto agli anni precedenti, la stagione 2024 è stata condizionata da un avvio anticipato per il Consorzio a causa dei fenomeni della brina e da una conclusione posticipata per poter consentire l’approvvigionamento irriguo delle risaie”, ha commentato Lorenzo Catellani, presidente dell’Emilia Centrale.

[Nelle foto allegata: il Canale di Reggio-Canale 3, nel territorio del Comune di Bagnolo in Piano, RE]

La Bonifica emiliana mette a profitto l’esperienza in campo e crea un modello altamente performante di tecnologia sostenibile chiamata ad incrementare notevolmente la gestione virtuosa della fitta rete di canali consortili per scolo delle acque ed irrigazione e in grado di gestire anche i livelli irrigui

27 Agosto 2024 – Automatizzare e controllare puntualmente ed in tempo reale le derivazioni idriche provenienti dai canali per l’irrigazione per gestire al meglio gli sbarramenti che scolano le acque dove si rende necessario un intervento immediato per garantire la sicurezza idraulica delle comunità insediate e delle aree agricole coltivate nei casi, non certo sporadici, in conseguenza ai mutamenti del clima, di una improvvisa piena della rete secondaria: da oggi tutto questo è possibile e non grazie all’Intelligenza Artificiale, almeno per ora, bensì per merito del know-how maturato nel tempo dai Consorzi di Bonifica che, puntando sulle tecnologie più innovative e funzionali e sull’analisi integrata delle informazioni contenute nei big data censiti, è in grado di fornire un monitoraggio e una verifica rigorosa della fittissima ed articolata rete di canalizzazioni non più basandosi esclusivamente sulle esperienze del personale e sulla regolazione manuale di campo. Il progetto virtuoso e sostenibile è stato ideato dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e immediatamente brevettato (nato sulla sperimentazione concreta per il miglioramento della gestione irrigua e della sicurezza idraulica del Canale Reggiano di Secchia con monitoraggio e telecontrollo dello scaricatore Monte Arnone e della presa canale irriguo Calvetro a Villa Curta) e include un modello di paratoia intelligente controllata da un sistema composto da motore, stazione energetica e telecontrollo.

La Bonifica dell’Emilia Centrale ha interamente coordinato il progetto, occupandosi della creazione e dello sviluppo tecnologico dell’intero sistema dotato di sensori di livello per il rilevamento di monte e di valle, in questo modo così si avrà la possibilità di utilizzare le paratoie intelligenti in contemporanea, sia da smartphone che dalla sede centrale del Consorzio attraverso il Telecontrollo; un progetto che si palesa come altamente sostenibile e che, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici e componenti performanti a basso consumo, consente un contestuale risparmio energetico e un altrettanto considerevole risparmio economico, poiché applicabile anche ai manufatti già esistenti muniti di semplici paratoie manuali che, attraverso un upgrade, possono divenire automatizzate.

“La conoscenza approfondita del territorio e delle tecniche più innovative per incrementare l’adattamento al clima che cambia – ha commentato il presidente del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale Lorenzo Catellani – ha consentito al nostro staff esperto di ottenere questo importante e concreto risultato corale che porterà ad una maggiore efficienza nella gestione dell’acqua nei canali e ad un miglioramento della qualità del lavoro e della sicurezza dei dipendenti della bonifica; abbiamo subito brevettato questo nuovo modello a dimostrazione che l’esperienza del Consorzio si traduce in valore per i consorziati, gli abitanti e il comprensorio gestito. In accordo con le linee di indirizzo che guardano al domani più volte tracciate da ANBI speriamo in questo modo di dare un contributo concreto con l’intenzione di non fermarci qui”.

“È un’integrazione fra sapienze per contrastare il fenomeno delle piene improvvise, causa di tragedie favorite anche dalla mancanza di una diffusa cultura dell’acqua – ha sottolineato Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI –. Quanto realizzato in Emilia-Romagna, ma estendibile all’intera Penisola, è la virtuosa testimonianza dello spirito, che permea i Consorzi di bonifica, enti di straordinaria modernità con le radici nella storia, ma lo sguardo attento al futuro.

STRUTTURA DELLA NUOVA PARATOIA INTELLIGENTE INTEGRATA

Sono due le tipologie di paratoie ideate e registrate dall’Emilia Centrale: il brevetto italiano nr. 102022000016104, dal titolo “Paratoia di un sistema idrico”, riferito al sistema complessivo, idea generale, meccanica con azionamento da fotovoltaico, sistema di manovra, controllo automatico e sgancio; e il brevetto italiano nr. 102022000016113, dal medesimo titolo, specifico per il sistema di automazione e controllo locale-remoto dell’applicazione. Gli innovativi progetti puntano alle nuove applicazioni grazie a materiali più nobili come l’acciaio inox 314 (fino ad oggi le paratoie sono state costruite dapprima in ferro e successivamente zincate: un processo con tempi di lavorazione ampi che rende difficile la lavorazione post zincaggio). Attraverso l’acciaio inox si ha una paratoia costituita da una lega resistente alle intemperie e, al tempo stesso, con una struttura più leggera. Le paratoie brevettate potranno avere dimensioni standard da poter adattare in base alle esigenze del manufatto. Alla paratoia sarà agganciato un armadietto, appositamente costruito e ingegnerizzato, contenente una parte meccanica, una elettrica e una energetica. I vantaggi dell’utilizzo di questo sistema risiedono nella versatilità dello stesso, il quale si adatta alle molteplici esigenze dei manufatti preesistenti. Il progetto, infatti, prevede per le nuove applicazioni l’industrializzazione del prodotto tramite l’utilizzo di tre taglie standard di paratoie, le quali potranno anche essere prodotte in serie e montate in loco, adattando con piccole modifiche il manufatto alla paratoia o costruendolo ex novo. Diversamente per i manufatti esistenti sarà possibile effettuare un upgrade della paratoia manuale installando il dispositivo di manovra elettromeccanico in modo da motorizzare l’azionamento. Uno dei focus del brevetto è infatti la possibilità di retrofit su paratoie esistenti. L’obiettivo è di realizzare, montare e testare il maggior numero di componenti in officina, riducendo di molto le attività in campo, dove verrà conferito direttamente il prodotto finito in modo da contrarre sempre più gli imprevisti e manodopera di cantiere.

IL FUNZIONAMENTO ATTRAVERSO IL SISTEMA DI TELECONTROLLO

Con queste nuove invenzioni la Bonifica dell’Emilia Centrale estende il progetto-pilota ad una serie di paratoie dislocate su tutto il territorio attraverso un ciclo di funzionamento il cui fulcro è dato dal Telecontrollo consortile, sistema all’avanguardia e dalla collaudata efficienza attraverso cui il Consorzio controlla la maggior parte degli impianti appartenenti al comprensorio e che, integrato dai dati “sul campo”, consente oggi ai tecnici di compiere da remoto le manovre utili al funzionamento dell’intero sistema agendo sui settaggi della paratoia (quali velocità di movimentazione, tempi di azionamento, modalità di funzionamento, livelli da rispettare, etc.). Al tempo stesso il “dugarolo” (personale di campo) ha accesso alle informazioni pubblicate dal telecontrollo attraverso un’app. I comandi inviati alla paratoia verranno acquisiti, elaborati del controllore presente all’interno del sistema CSG (acronimo di Controlled Smart Gate) e attuati attraverso una meccanica interamente studiata dall’ingegneria interna del Consorzio di Bonifica. I dati acquisiti i dati vengono automaticamente inviati al Telecontrollo che li mostrerà in tempo reale agli utilizzatori del sistema CSG i quali, ancora una volta, potranno compiere le proprie manovre sulla paratoia. Resta invariata la movimentazione della paratoia con manovre svolte in loco sia con sistema elettromeccanico che manuale.

RISPARMIO ENERGETICO ED ECONOMICO

La soluzione progettuale del sistema di paratoie, brevettata dall’Emilia Centrale, sopperisce alla richiesta di energia determinando un virtuoso e positivo contenimento di costi anche economici, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici che, posizionati in loco, hanno il compito di alimentare tutti gli elementi elettronici del sistema. I pannelli fotovoltaici sono collegati ad un regolatore di carica che gestisce l’energia in ingresso alla batteria – fonte dell’alimentazione di motore (responsabile dell’attivazione della paratoia) – unità di controllo, sensori, pulsanti e spie luminose. Di fatto ci si rende indipendenti sotto il profilo energetico, senza intaccare l’operatività e le performance del sistema e con un importante risparmio di costi.

[Nelle foto allegate: lo schema tecnico della paratoia intelligente ideata dall’Emilia Centrale; il logo grafico ideato dal Consorzio per identificarne il brevetto]

Il Consorzio ha effettuato inoltre ben 500 interventi d’emergenza in tempo-record per la ripresa di perforazioni arginali causati dall’attività di animali fossori

25 Luglio 2024 – Con l’incremento delle temperature dell’ultima settimana entra nel vivo la stagione irrigua 2024, che vede il personale dell’Emilia Centrale impegnato a soddisfare le richieste di fabbisogno idrico per le colture della pianura, un areale esteso per circa 134 mila ettari tra il Reggiano, il Modenese e il Mantovano. Il Consorzio gestisce a fini irrigui un complesso sistema di opere idrauliche che consente di distribuire le acque grazie ad un rinnovato servizio, orientato verso i principi del risparmio e dell’efficientamento, con un miglioramento nell’utilizzo e una sensibile riduzione dei consumi di risorse idriche ed energetiche. Le richieste irrigue possono essere effettuate tramite call center al numero verde gratuito 800501999, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 14 e, solo nei periodi di alta richiesta irrigua, anche il sabato dalle ore 8 alle ore 12:30.

“La rete consortile è costituita da oltre 3.500 km di canali – evidenzia Lorenzo Catellani, presidente dell’Emilia Centrale – e quest’anno viviamo una stagione irrigua anomala, poiché le prime richieste sono pervenute a fine febbraio per antibrina; successivamente abbiamo avuto molte richieste annullate a causa della pioggia che si è alternata (anche in modo significativo) nel periodo marzo-giugno; adesso, con l’incremento delle temperature degli ultimi giorni, entriamo nel vivo e, proprio grazie alle piogge primaverili ed estive, riteniamo di poter soddisfare in tranquillità il fabbisogno d’acqua dell’agricoltura”.

Ad oggi le richieste irrigue soddisfatte dal Consorzio sono oltre 3 mila, in leggero calo rispetto agli ultimi due anni, molto più siccitosi del 2024. Attualmente i prati stabili e i vigneti sono le colture dalle quali provengono le maggiori domande, ma c’è richiesta anche da parte delle coltivazioni di pomodoro, dai frutteti (pere, mele, ciliegie) e, in misura minore, dalle orticole. Un quadro tutto sommato positivo, in cui le colture non sono in stress come accaduto nel 2022 e nel 2023.

Le principali fonti di approvvigionamento per l’irrigazione grazie alle quali l’Emilia Centrale fornisce il servizio di irrigazione sono: la derivazione di Boretto dal Fiume Po; le derivazioni in corrispondenza della Traversa Fluviale S. Michele-Castellarano, sul Fiume Secchia; la derivazione dal torrente Enza, in località Cerezzola (Canossa), mediante una traversa di sbarramento; i 10 pozzi consortili, in particolare nell’area a sud della via Emilia, con cui il Consorzio integra la risorsa irrigua con acqua di falda e che sono posti a: Cavriago, Gaida (Montecchio), Codemondo (Reggio Emilia), Taneto (S. Ilario), S. Ilario, Ponte Enza (S. Ilario), Borrasca (Gattatico), Salvaterra (Casalgrande), Bagno (Reggio Emilia), Arceto (Scandiano).

Un servizio irriguo efficace che passa anche attraverso una capillare manutenzione e un attento monitoraggio del territorio: nella rete di pianura le squadre consortili sono a lavoro e hanno già effettuato ben 500 interventi d’emergenza per la ripresa di perforazioni arginali (i così detti “fontanazzi”) sui canali già invasati per la distribuzione irrigua: “Le perforazioni arginali spesso sono ‘occulte’, quasi microscopiche vie d’acqua che però, col tempo, acquisiscono maggiori dimensioni – sottolinea Monica Vecchi, Capo Settore Rete Idraulica Pianura dell’Emilia Centrale – e il personale del Consorzio può venirne a conoscenza solo quando l’acqua inizia a fuoriuscire dagli argini: da quel momento possiamo intervenire, ma dobbiamo farlo in tempi-record per evitare la dispersione della risorsa”.

“Questi fenomeni sono spesso innescati dalla tane che alcuni animali fossori costruiscono nel corpo arginale durante l’inverno – dichiara Domenico Turazza, direttore generale dell’Emilia Centrale – costringendoci ad interventi di ripresa e chiusura della falla tempestivi, sia per non creare maggiori danni all’arginatura e ai terreni limitrofi, sia per il contenimento della risorsa idrica, essendo operazioni che normalmente si fanno a canale pieno e abbassando solamente un po’ la quota”.

[Nelle foto allegate: l’impianto consortile di Santa Maria (RE); il Canale di Reggio – Canale 3 (RE) invasato durante l’attività di irrigazione; e il personale del Settore Rete Idraulica Pianura dell’Emilia Centrale a lavoro sul Cavo Naviglio I (RE) durante uno dei 500 interventi effettuati per la ripresa dei “fontanazzi”]

 

L’imbarcazione di AIPo operativa sul fiume per liberare parte dell’alveo dalle sabbie e garantire il prelievo dal Po all’impianto irriguo che domina un areale agricolo di 150 mila ettari in gestione ai consorzi di bonifica Emilia Centrale e Terre dei Gonzaga in destra Po

19 Luglio 2024 – Lo scenario non è più quello “apocalittico” del 2022, annus horribilis della siccità, ma i sedimenti e i detriti del Grande Fiume, trasportati a valle lungo l’asta del Po a seguito delle abbondanti piogge cadute negli ultimi mesi in Pianura Padana, creano ancora criticità evidenti anche in condizioni di abbondanza idrica all’impianto idrovoro di presa di Boretto (RE) gestito dall’Emilia Centrale in convenzione con il Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po, infrastruttura che ha sempre e costantemente garantito all’agricoltura fiorente del territorio un continuo ed essenziale approvvigionamento di acqua a beneficio delle produzioni locali – serve infatti 150 mila ettari di coltivazioni nei territori del Reggiano, del Modenese e del Mantovano (in quest’ultimo la quasi totalità è in capo al Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po) – e che vive spesso situazioni di difficoltà proprio per il suo posizionamento lungo l’alveo e per il lento, ma progressivo, movimento del corso del fiume.

Quest’anno però, oltre alla movimentazione di inerti con escavatori davanti all’impianto stesso, caratteristica delle annate di maggiore stress idro-meteo-climatico – un’attività che sovente vede impegnati i due Consorzi di bonifica – si sta rilevando molto utile, anche a dimostrazione di un rinnovato rapporto di collaborazione tra enti, l’intervento effettuato da una delle motodraghe di AIPo, l’Agenzia Interregionale per il Fiume Po che ha competenza sulla gestione dei sedimenti lungo l’asta navigabile ma che, in questi giorni, nel caso specifico, sta lavorando anche per liberare dai recenti accumuli di sabbia la presa a fiume dei due Consorzi di Bonifica e rendere pienamente operativo l’esistente impianto che alimenta la rete irrigua consortile: un’opera indispensabile che AIPo sta svolgendo grazie all’intervento delle proprie squadre e che, di fatto, consente il prelievo di acqua per le campagne, evitando la formazione di quell’estensione sabbiosa che ne impedirebbe il pompaggio. Sono infatti sessanta i metri cubi al secondo che l’impianto di Boretto è autorizzato a prelevare, in virtù delle concessioni di derivazione in essere; di questi, quaranta metri cubi sono destinati all’Emilia Centrale e venti metri cubi alle Terre dei Gonzaga in destra Po.

“Se anche quest’anno, che è comunque anomalo nel trend dei livelli estivi del Po dell’ultima decade, si è verificata la necessità di effettuare l’operazione di rimozione delle sabbie, riteniamo che la collaborazione di AIPo nei confronti dei Consorzi nei loro punti di prelievo da Po possa diventare sempre più decisiva nel combattere gli effetti del cambiamento climatico sul comparto agricolo Emiliano e ‘OltrePo-mantovano’, che da tali derivazioni traggono sostentamento”, ha sottolineato il direttore di AIPo Gianluca Zanichelli, accompagnato dal dirigente Filippo Cambareri e da alcuni membri dello staff tecnico dell’Agenzia, nell’effettuare un sopralluogo durante le operazioni di dragaggio a Boretto, davanti alle prese del canale di bonifica, accolti dal personale di bordo della motodraga impegnato nelle operazioni.

E un ulteriore sopralluogo in loco è stato effettuato congiuntamente dai vertici dei due Consorzi di bonifica, con i presidenti Lorenzo Catellani (Emilia Centrale) e Simone Minelli (Terre dei Gonzaga in destra Po) accompagnati dai rispettivi direttori, Domenico Turazza e Raffaele Monica. “Quest’anno il Po ci offre portate importanti e cospicue rispetto a quelle del 2022 – ha evidenziato Catellani, ma il problema delle sabbie permane. La sinergia tra enti potrà consentirci, tutti insieme, di affrontare le criticità per pervenire ad una soluzione in via definitiva”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Minelli: “La collaborazione tra enti è fondamentale, accogliamo con favore l’apertura che la nuova direzione di Aipo ha mostrato nei confronti delle periodiche criticità causate dalle sabbie qui a Boretto in una zona strategica per l’agricoltura, la zootecnia e l’habitat”.

La draga – di proprietà della Regione Emilia-Romagna e concessa in uso ad AIPo per la gestione della via navigabile di Po – completerà a breve le operazioni di scavo e poi stazionerà a Boretto fino alla fine di luglio per effettuare eventuali ed ulteriori interventi qualora se ne presenti la necessità. L’attività in corso di svolgimento è sperimentale ma, vista l’estrema importanza dell’opera di presa, AIPo e i Consorzi di bonifica stanno valutando la possibilità di formalizzare un accordo per intervenire congiuntamente anche negli anni futuri.

 

Foto allegate:
–     una fase dell’intervento di AIPo effettuato dalla motodraga lungo il Po;
–     il direttore di AIPo Gianluca Zanichelli (terzo da sinistra) e, alla sua destra, il dirigente Filippo Cambareri insieme ai  tecnici, dragatori e meatori dell’Agenzia al lavoro a Boretto in questi giorni;
–     un momento del sopralluogo dei vertici dei due Consorzi di bonifica all’impianto di Boretto (RE) con, da sinistra, i vertici dell’Emilia Centrale – il presidente Lorenzo Catellani e il direttore generale Domenico Turazza – e della Bonifica Terre dei Gonzaga, il presidente Simone Minelli e il direttore Raffaele Monica

Nel Parco del Delta del Po l’iniziativa organizzata da Legambiente ER, ANBI ER, CER-Canale Emiliano Romagnolo e Regione ER nell’ambito del macro-progetto europeo Life Climax Po

10 Luglio 2024 – Nell’ambito di Life Climax Po, che vede l’unione di 21 partners uniti nel macro-progetto europeo per l’adattamento al cambiamento climatico nel distretto del fiume Po si terrà domenica prossima, 14 luglio, alle ore 17:30 ad Acqua Campus Natura (in via Gattolo Inferiore 25, Mandriole di Sant’Alberto, RA) all’interno dell’Oasi di Volta Scirocco, nel Parco regionale del Delta del Po, l’evento “BIG JUMP… TARTA”, una speciale edizione della nota campagna ambientale “Big Jump” volta a far ritrovare un luogo autentico in natura alle tartarughe palustri.

La manifestazione, ospitata dal Parco regionale del Delta del Po, sarà gratuita ed è organizzata da Legambiente Emilia Romagna, ANBI Emilia Romagna, CER-Canale Emiliano Romagnolo e Regione Emilia-Romagna in collaborazione con CESTHA-Centro Sperimentale Per La Tutela Degli Habitat, la Terapia e la Riabilitazione delle Tartarughe.
programma iniziativa

 

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