Sabato 8 agosto 2020 – Civago di Villa Minozzo
Camminata dalla Costa a Case Cattalini, esplorazione lungo il Dolo
Sabato 8 agosto 2020 – Civago di Villa Minozzo
Camminata dalla Costa a Case Cattalini, esplorazione lungo il Dolo
Con il titolo “Erbe prese al volo” gli enti consortili Burana ed Emilia Centrale, in collaborazione con diverse associazioni del territorio legate alla conoscenza e valorizzazione ambientale, organizzano per domenica 19 luglio presso l’aeroporto civile statale “Giulio Paolucci” di Pavullo una giornata all’insegna della conoscenza delle particolarità territoriali dei paesaggi conosciuti come “Piani di Pavullo”.
Il sito dei Piani di Pavullo, dove si svolge la manifestazione, viene così descritto in un volume del 1940: “Un lieve dosso longitudinale, sul quale corre la via nazionale Giardini, divide la piana in due bacini: nell’occidentale è stato sistemato l’aeroporto G. Paolucci; nell’orientale si scava anche oggi la torba.”
Ci troviamo dunque in un piano alluvionale, via via antropizzato dall’uomo grazie al lavoro della bonifica idraulica. Nel corso della manifestazione si prenderà conoscenza di questa geostoria e delle opere di salvaguardia idrogeologica del territorio, si visiteranno in sicurezza gli hangar dell’aeroporto e si farà esperienza del paesaggio tramite il riconoscimento e la degustazione delle erbe spontanee.
L’evento inizierà alle ore 10,00 e dopo i saluti degli organizzatori ed una breve presentazione dell’attività dei consorzi di bonifica, in particolare in ambito montano, si procederà ad una piacevole passeggiata in un paesaggio inusuale alla conoscenza delle erbe spontanee.
Dopo il pranzo, per il quale è necessaria la prenotazione, si farà visita all’hangar dell’aeroporto di Pavullo assieme ai Vigili del Fuoco a cui seguirà la presentazione del libro “Sulle ali del vento” essendo l’aeroporto il più antico ed importante del volo a vela.
L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del comune di Pavullo nel Frignano e sarà svolta nel rispetto delle norme relative all’emergenza sanitaria connessa al virus Covid-19.
Per informazioni: Consorzio della bonifica Burana – 334/6115388
Sono in corso i sopralluoghi sui campi dimostrativi del progetto Life agriCOlutre in presenza degli agricoltori e dei tecnici del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e del Consorzio della Bonifica Burana
Una serie di uscite sul campo finalizzate ad individuare gli interventi di miglioramento fondiario che dovranno sostenere e accompagnare l’efficientamento dei sistemi foraggeri proposto dal progetto. Interventi classici nell’azione dei Consorzi di Bonifica (miglioramenti nell’accessibilità poderale, realizzazioni di sistemazioni idrauliche) accanto ad altri meno consueti come la realizzazione di aree infrastrutturate e sicure per lo stoccaggio e la maturazione del letame sul campo o la realizzazione di recinzioni e abbeveratoi per il pascolo.
Life agriCOlutreè un progetto del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, del Consorzio della Bonifica Burana, del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e di CRPA.
Per maggiori informazioni https://www.lifeagricolture.eu/
Con il progetto Life AgriCOlture tornano in Appennino – con le più recenti tecnologie e conoscenze – le cattedre ambulanti a servizio degli agricoltori e dello sviluppo rurale. Queste ultime erano una istituzione fondamentale per la modernizzazione dell’agricoltura italiana diffuse tra Ottocento e primi decenni del Novecento.
“Ieri come oggi – spiegano Matteo Catellani e Francesco Vincenzi, presidenti dei Consorzi di Bonifica dell’Emilia Centrale e Burana, titolari di questo progetto europea che è altresì partecipato da Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e Crpa – hanno l’intento di innalzare il livello della ricerca agronomica tra gli agricoltori, con una particolare attenzione al contesto ambientale e sociale”.
Life AgriColture, cosa si propone?
“Una attività di assistenza tecnica alle sue aziende dimostrative con l’intento di supportare una loro transizione verso nuove modalità agronomiche di gestione efficiente della sostanza organica e dunque del carbonio del suolo in una prospettiva di contrasto al cambiamento climatico”.
Perché questa assistenza nelle aziende, quindi?
“Per ripensare il ruolo della zootecnia di montagna nello scenario complesso del cambiamento climatico. Un contesto di transizione altrettanto strutturale di quello vissuto nella fase eroica della modernizzazione agraria di inizio secolo nella quale hanno operato le cattedre ambulanti”.
Come avviene questa assistenza tra le aziende selezionate?
“Nel concreto – dettaglia Aronne Ruffini, 61 anni, dirigente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e project manager di Life AgriCOlture – mettiamo a disposizione delle 15 aziende dimostrative selezionate tra Parma, Reggio e Modena – un eccezionale team di esperti e consulenti (agronomi, ecologi, pedologi, paesaggisti, esperti di alimentazione animale, ingegneri e tecnici della bonifica) che lavorano in maniera organica e interdisciplinare su questo progetto: a loro il compito di uscite, analisi e confronti periodici con gli agricoltori”.
Se questa formazione in campo andrà bene, quali risultati otterrete?
“Riattualizzando il modello della cattedra ambulante che pareva scomparso dovremo essere capaci di costruire una azione specifica di governance territoriale nuova che potrà essere estesa ai sistemi rurali non solo italiani”.
Tecniche agronomiche più semplici e meno impattanti: ci vuole fare un esempio?
“Ad esempio con la trasemina rigeneriamo un prato vecchio con una semina direttamente su sodo. Come altre tecniche di agricoltura conservativa contiene i costi di aratura e di spietramento dei campi successivo alla stessa. Ma soprattutto abbiamo un fondamentale beneficio ecosistemico: la possibilità di mantenere una vita biologica del suolo e di accumulare carbonio riducendo così le emissioni di CO2 in atmosfera. A sua volta, un suolo ricco di carbonio non sarà solo un suolo più fertile, ma anche più efficiente dal punto di vista della ritenzione idrica e dunque, su larga scala, fornirà un apporto sensibile in termini di riduzione del rischio idraulico a valle. In questo senso, le pratiche di agricoltura conservativa che Life agriCOlture propone avranno un ruolo chiave sia in termini di mitigazione che di adattamento al cambiamento climatico.
Ulteriori informazioni sul progetto su www.lifeagricolture.eu
CATTEDERE AMBULANTI
“A Parma ancora si ricordano quelle di Antonio Bizzozero e a Reggio quelle di Mario Guardasoni – spiega Luca Filippi, coordinatore tecnico Life AgriCOlture -, abbiamo avuto, nei primi decenni del Novecento, due esperienze di cattedre ambulanti di straordinaria importanza per lo sviluppo di una specializzazione zootecnica in Emilia”.
“Rispetto a quello che è oggi il modello dell’assistenza tecnica agli agricoltori – aggiunge Filippi – , si può dire che la cattedra ambulante operasse in termini più strutturali, ovvero entro un disegno complessivo di sviluppo socio economico e tecnico scientifico del territorio nel quale confluivano una molteplicità di apporti. Nel caso della Provincia reggiana, per esempio, era evidente un disegno condiviso di sviluppo e modernizzazione dell’agricoltura incentrato sulla specializzazione zootecnica, ma anche vitivinicola, al cui sforzo partecipavano una pluralità di enti – come il Regio Istituto tecnico agrario per la zootecnia e il caseificio, diretto da Antonio Zanelli, e i nascenti Consorzi di Bonifica – il cui braccio operativo era spesso la cattedra ambulante. Un testo fondamentale nella storia della bonifica integrale reggiana e nazionale, ‘I bacini montani’ del Comm. Meuccio Ruini, sia stato pubblicato nel 1912 proprio dai bollettini della Cattedra Ambulante d’agricoltura della Provincia di Reggio Emilia”.
LE AZIENDE COINVOLTE
Il progetto riguarda Le aziende coinvolte nel progetto Life AgriCOlture sono:
Parma
Azienda Agricola Begani, Palanzano
Reggio Emilia
Cooperativa di comunità La valle dei Cavalieri, Succiso Nuovo, Ventasso
Azienda Agricola La Fattoria di Tobia, Gova, Villa Minozzo
Azienda Agricola Le Cornelle, Gova, Villa Minozzo
Azienda Agricola Castellari s.s., Monchio, Castelnovo ne’ Monti
Azienda Agricola Grisanti Spagnolo, Groppo, Vetto
Azienda Agricola Giavelli s.s., Case Gatti, Viano
Azienda Agricola L’Arcobaleno, Cavola, Toano
Modena
Azienda Agricola Rossi Daniele e figli, Montecreto
Azienda Agricola Le Capre della Selva Romanesca, Frassinoro
Azienda Agricola Lavacchielli Ermanno, Paullo nel Frignano
Azienda Agricola I Casoni di Trignano, Fanano
Azienda Agricola Agriturismo Casa Minelli, Paullo nel Frignano
Azienda Agricola La Fazenda s.s., Prignano sulla Secchia
Azienda Agricola Bonacorsi e Colombarini, Guiglia
La Bonifica dell’Emilia Centrale sta procedendo con la sostituzione della tubazione di mandata della pompa GR.2 presso l’impianto Rotte, nel Comune di Reggio Emilia e al confine con il Comune di Bagnolo in Piano (RE): un intervento di manutenzione straordinaria sulla pompa esistente ormai usurata, nella quale sarà montato un tubo in acciaio – dal diametro di 1,6 metri – protetto da un trattamento di zincatura a caldo dopo la lavorazione che ne migliorerà la longevità nel tempo.
Inoltre gli uomini del Consorzio realizzeranno una tubazione con scarico a sifone eliminando la chiusura a battente (clapet): questo migliorerà le performance riducendo i costi di manutenzione e fermo-impianto durante il funzionamento.
L’importo complessivo dell’intervento – progettato, eseguito e diretto dal personale tecnico e operativo dell’ente – è di 84mila euro, finanziati dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale; i lavori termineranno nel mese di aprile.
Il Consorzio ha allertato il proprio personale addetto agli impianti di presa di Cerezzola e di Castellarano – Sassuolo a causa delle intense precipitazioni odierne che in montagna hanno determinato una situazione di pre-allerta sui fiumi Enza e Secchia.
A preoccupare maggiormente è lo stato dell’Enza, i cui livelli di pioggia caduti nelle ultime 40 ore si attestano a 250 millimetri nella zona del crinale all’interno; mentre nel bacino del Secchia i quantitativi sono di poco inferiori, pari mediamente a 150 millimetri.
Gli uomini del Consorzio stanno monitorando lo stato degli impianti e, in caso di superamento delle soglie di allarme, si metteranno prontamente in contatto con gli Enti e le Autorità preposti alla tutela delle Infrastrutture pubbliche (Polizia Municipale, Aipo) e alla Gestione delle emergenze (Protezione Civile).
La Bonifica dell’Emilia Centrale ha portato a termine i lavori di sostituzione canaletta in cemento del Canale Mandrio, al confine tra il Comune di Correggio e il Comune di Rio Saliceto.
I lavori di manutenzione, realizzati con personale e mezzi del Consorzio, hanno visto la sostituzione della tubazione interrata, parallela a Via Griminella, in materiale termoplastico ricavato da materie prime naturali.
L’intervento – che ha subito un ritardo a causa delle pesanti piene di novembre e dicembre quando, di fatto, il cantiere è rimasto bloccato – proseguirà con la realizzazione della pista ciclabile che collegherà i due Comuni.