Nel frattempo il Consorzio di bonifica ha attivato una serie di azioni per mitigare l’impatto della crisi

Reggio Emilia – 10 Agosto 2017 – In contesti di crisi idrica come quelli che si stanno manifestando in modo decisamente anticiclico in alcune aree del comprensorio ed in particolare in Val d’Enza è fondamentale ribadire, per fare la necessaria chiarezza e per affrontare la situazione straordinaria con realismo e adeguato pragmatismo, la funzione precisa del Consorzio di bonifica. In merito a quanto evidenziato oggi a mezzo stampa sulle presunte responsabilità e competenze dirette dell’ente di bonifica dell’Emilia Centrale sui provvedimenti di sospensione ai prelievi di risorsa idrica per fini irrigui in Val d’Enza il Consorzio precisa e rimarca – con supporto documentale allegato – il suo ruolo specifico. Nel territorio regionale il governo delle acque è di competenza della Regione Emilia Romagna e operativamente reso esecutivo da provvedimenti presi da ARPAE e gli enti che contribuiscono alla gestione della risorsa, attraverso la loro opera quotidiana, la manutenzione della loro rete di canalizzazioni e le loro infrastrutture idrauliche come il Consorzio sono sottoposti alle normative e alle determinazioni legislative di questa agenzia regionale e non possono esimersi in alcun modo dall’attenersi scrupolosamente a quanto comunicato. Stante la ridottissima portata dell’enza Nel caso della sospensione della derivazione di risorsa idrica per fini irrigui in prossimità della cosiddetta traversa di Cerezzola il Consorzio di bonifica non ha ora la possibilità in alcun modo di revocare il provvedimento ARPAE.

Enza Contesto 2017: dati statistici di derivazione irrigua
Rispetto ai complessivi 19 milioni di metri cubi derivati per finalità irrigue in media negli anni scorsi in prossimità della Traversa di Cerezzola quest’anno – nel periodo 15 maggio-31 luglio – si sono derivati 7,7 milioni di mc ed è chiaro come manchino all’appello 10,7 milioni di metri cubi di risorsa idrica che vanno pesantemente a sommarsi alla mancanza strutturale di un comprensorio sotto questo profilo già di suo deficitario di acqua.
La derivazione irrigua sottesa dalla traversa di Cerezzola in comune di Canossa (RE) a servizio dei territori dell’alta pianura reggiana nel comprensorio del Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale e dell’alta pianura Parmense nei territori della Bonifica Parmense grava in uno stato di crisi idrica già dalla fine di maggio, come si evince dai prelievi effettuati finoa fine di luglio, giorno in cui la derivazione con provvedimento ARPAE è stata completamente sospesa in quanto la portata del fiume è scesa al di sotto del valore della porta di minimo deflusso vitale fissata dal PTA regionale.
Dal 15 maggio e fino al 15 giugno la portata derivabile è stata uguale o leggermente inferiore alla portata di concessione, mentre da metà giugno ai primi di luglio la portata derivabile in genere oscillava dai 2 ai 4 mc/s.
Anche storicamente dopo la prima settimana di luglio (eccezion fatta per il 2014 che è stato un anno particolarmente piovoso) la portata derivabile scende al di sotto dei 2,00 mc/s e si riduce costantemente fino ad arrivare a fine luglio a 1 mc/s.
Ad agosto e settembre, in concomitanza ai periodi più siccitosi in cui si registrano le minime portate di magra, la derivazione resta attiva per un lungo periodo con solo 0,5 mc/s.
Nel 2017 l’entità delle portate derivabili è scesa sotto i 2 mc/s già a fine maggio, con un anticipo netto di oltre un mese rispetto al verificarsi di tale condizioni rispetto agli anni precedenti. La situazione ha continuato a precipitare senza alcun arresto fino alla fine di luglio, in cui non è più possibile effettuare il prelievo, in quanto la portata nel torrente uguaglia o è inferiore al minimo deflusso vitale.

Azioni attuate e in corso di attivazione per affrontare l’emergenza in base alle competenze del Consorzio
Le azioni attuate, oltre all’organizzazione serrata dei turni di irrigazione come avviene comunque anche negli altri anni data la penuria di acqua della zona, è stata quella della attivazione dei pozzi consortili che però sono posti molto più a valle e consentono di far fronte a situazioni assolutamente localizzate.
Altri pozzi che alimentano il canale della Spelta, quali il pozzo Borrasca, pozzo Ponte Enza, pozzo Sant’Ilario e pozzo Taneto tutti in comune di Sant’Ilario d’Enza, sono stati messi in esercizio per sopperire alla scarsità di risorse provenienti dall’Enza.
Le azioni da attivare per sopperire alla attuale crisi sono quelle della deroga al DMV per la quale i Consorzi Emilia Centrale e Parmense hanno attivato la richiesta, e la verifica dello stato dei bacini idroelettrici posti sull’alto bacino dell’Enza di competenza dell’Enel per verificare la possibilità di rilasci concordati.
Altre azioni possono essere messe in campo per il prossimo futuro, quali quelle relative alla realizzazione di bacini di accumulo a partire da bacini di 200-250 mila mc il cui effetto è simile a quello di un pozzo, a bacini di accumulo a servizio di più estese zone della capacità di 2-3 milioni di mc, a invasi di dimensioni dell’ordine dei 10-20 Mmc in grado di dare risposte risolutive al fabbisogno irriguo delle aree sottese.

Secchia Contesto 2017: dati statistici di derivazione irrigua e azioni attuate e in corso di attivazione per affrontare l’emergenza in base alle competenze del Consorzio
Anche il torrente Secchia, come tutti gli affluenti appenninici del fiume Po, è soggetto a ricorrenti carenze di risorsa idrica in relazione al regime idrologico specifico di tali corsi d’acqua che manifestano periodi siccitosi in concomitanza dei mesi estivi.
Le portate derivabili a Castellarano-San Michele sono state in linea con le disponibilità medie nel mese di maggio e fino alla prima metà di giugno, mentre da metà giungo a metà luglio i prelievi possibili sono stati al di sotto della media.
Allo stato attuale la derivazione da fiume è sospesa, la portata in arrivo è fatta defluire a valle essendo prossima o inferiore al DMV, pertanto la derivazione in destra o in sinistra idraulica è effettuata solo mediante prelievo dagli invasi.
I prelievi nel 2017 sono stati superiori alla media nel periodo 15 maggio-31 maggio, sotto la media dal 1 al 15 giugno e poi da metà giugno hanno cominciato ad essere decisamente inferiori e sostenuti dalla presenza degli invasi.
Le aree effettivamente irrigate sono inferiori a causa delle ricorrenti condizioni di carenza idrica dei territori sottesi dalle derivazioni sul T. Secchia in corrispondenza della traversa di Castellarano-San Michele.
La carenza di risorsa idrica superficiale rende difficile la distribuzione irrigua che per il periodo giugno-agosto risulta fortemente turnata e spinge gli agricoltori ad attingere risorsa irrigua di soccorso dalla falda delle conoidi, che risulta sempre più profonda (con confronti sul lungo periodo).
Le azioni attuate, oltre all’ organizzazione serrata dei turni di irrigazione come avviene comunque anche negli altri anni data la penuria di acqua della zona, è stata quella della attivazione dei pozzi consortili che però sono posti molto più a valle e consentono di far fronte a situazioni assolutamente localizzate.
In area reggiana sono stati attivati gli impianti di soccorso connessi alla rete alimentata dal Fiume PO a Boretto, consentendo di destinare le ridotte risorse idriche ai terreni la cui unica fonte di approvvigionamento è il F. Secchia.
Inoltre a beneficio sia della derivazione modenese e reggiana è stato attivato l’attingimento dai bacini di invaso costituiti dallo sbarramento della traversa di derivazione e laterale. Questo ha consentito di rafforzare le portate di prelievo e allo stato attuale è la sola e unica possibile alimentazione delle derivazioni che da fine giugno sono alimentate alternativamente per una settimana.
Il volume residuo di invaso è oggi stimato in 300.000 mc e si esaurirà probabilmente nel periodo di Ferragosto , in questo caso specifico nei giorni successivi potrebbe verificarsi – come per l’Enza – un provvedimento regionale di stop alle derivazioni irrigue se perdureranno queste situazioni di penuria idrica.
Le azioni da attivare per sopperire all’attuale crisi sono quelle della deroga al DMV per la quale i Consorzi CBEC e Burana hanno attivato la richiesta, e la verifica dello stato dei bacini idroelettrici posti sull’alto bacino del Secchia di competenza dell’Enel per verificare la possibilità di rilasci concordati.
Inoltre un’altra azione rilevante potrebbe essere quella di effettuare una pulizia dell’invaso di monte in modo da ampliare il volume disponibile e che è possibile rimpinguare in occasione anche di modesti eventi di pioggia, che diversamente tracimerebbero verso valle. Altre azioni possono essere messe in campo per il prossimo futuro, quali quelle relative alla realizzazione di bacini di accumulo a partire da bacini di 200-250 mila mc il cui effetto è simile a quello di un pozzo, a bacini di accumulo a servizio di più estese zone della capacità di 2-3 milioni di mc, a invasi di dimensioni dell’ordine dei 10-20 Mmc in grado di dare risposte risolutive al fabbisogno irriguo delle aree sottese.

Documento ARPAE relativo alla sospensione dei prelievi dal torrente Enza e suoi affluenti nel territorio di competenza della struttura autorizzazione e concessioni di Reggio Emilia 

 

 

Durante il mese di luglio sono stati sottoscritti 3 Accordi di Cittadinanza nell’ambito del progetto “QUA-quartiere bene comune” patrocinati dal comune di Reggio Emilia con l’intento di proseguire l’attività delle soppresse circoscrizioni per migliorare la vivibilità dei quartieri. Sia nelle frazioni di Villa Sesso così come in quelle di Masone, Roncadella, Marmirolo, Castellazzo, Corticella e Bagno ed infine anche a Cella, Cadè e Gaida, il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha attivamente partecipato ai laboratori apportando le proprie conoscenze sul territorio per favorire ed incentivare la fruibilità di tali aree da parte dei cittadini mediante piste rurali ed anche nel concorrere a tutelare e valorizzare riserve naturalistiche o porzioni di paesaggio di particolare valenza ambientale. A breve inizieremo a collaborare su Rivalta e Coviolo. Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale pertanto sempre più presente non solo nell’attività principale di difesa e valorizzazione del territorio ma anche come risorsa per la collettività e per i propri consorziati a cui offrire un patrimonio tecnico di consolidata esperienza.

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L’andamento della stagione irrigua continua a ritenersi buono, per la zona di bassa pianura, nonostante continui lo stato di siccità e caldo anomalo. I volumi che si derivano dal Po sono sufficienti a soddisfare le richieste che arrivano; nella zona di alta pianura le portate dei torrenti appenninici risentono maggiormente del clima ed i volumi disponibili per l’irrigazione sono sempre minori e, in molti casi, si deve integrare con l’uso di pozzi per completare le richieste.
Al 31 luglio scorso i mc prelevati per il territorio CBEC sono stati 166 milioni di cui 130 milioni da Po, 30 milioni da Secchia e solo 6 milioni dall’Enza.
Sono già state soddisfatte oltre 17.000 richieste irrigue, ed altre 2.000 circa sono in corso o programmate per i prossimi giorni.
È iniziata la raccolta delle colture industriali quali pomodoro e barbabietole.

Una misura di emergenza che non ha precedenti negli ultimi 70 anni, vale a dire da quando è stata realizzata la stessa traversa sull’Enza in località Cerezzola. La ridotta portata del torrente rende incompatibile l’esercizio della derivazione ad uso irriguo

Reggio Emilia – 29 Luglio 2017 – Si informa che, allo scopo di garantire il rispetto della Determinazione Dirigenziale di ARPAE Reggio Emilia n. 2017-3166 in merito ai prelievi idrico dal Torrente Enza e di assicurare il Minimo Deflusso Vitale del corso d’acqua, preso atto del fatto che la ridotta portata del torrente rende incompatibile l’esercizio della derivazione ad uso irriguo con il Minimo Deflusso Vitale, sentiti il Consorzio della Bonifica Parmense ed il Presidente dei Consorzi Irrigui serviti della derivazione in sinistra idraulica del torrente, nel pomeriggio di ieri 28 luglio il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, si è trovato costretto a sospendere la derivazione ad uso irriguo. Si tratta di una misura che non ha precedenti negli ultimi 70 anni, vale a dire da quando è stata realizzata la stessa traversa sull’Enza in località Cerezzola.

 Conoscere meglio ciò che molto spesso abbiamo vicino a noi e che può sfuggire alla nostra attenzione. Approfondire la ricchezza del paesaggio e comprenderne le complesse dinamiche che lo regolano partendo dalle tradizioni consolidate che affondano radici lontane nella storia. Per queste ragioni sabato 29 e domenica 30 luglio il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale proporrà a tutta la cittadinanza una interessante iniziativa in sinergia con i Comuni di Canossa e di Vetto e il Cai Reggio Emilia. Geoesplorazioni ai terrazzamenti di Vetto lungo il nuovo percorso tracciato dal Cai e lettura del paesaggio agrario a partire da Spigone nella giornata di sabato; domenica giro ad anello da Vedriano con tappe a Monte Staffola, Borzano e Roncovetro. Nel pomeriggio di domenica, inoltre, sarà possibile visitare anche la Corte Baroni e ascoltare il fisarmonicista Paolo Gandolfi. Per ulteriori info contattare Antonio Canovi 339 3399916

programma iniziativa

Il comprensorio montano si estende per 178.000 Ha, interessa 3 province e 30 comuni. 
Ogni anno il Consorzio impiega risorse finanziarie per la manutenzione straordinaria di versanti in frana, corsi d’acqua naturali e viabilità minore: nell’anno 2017 l’importo dei lavori progettati è stato di €. 1.874.500
Per l’esecuzione delle opere, infatti, sono stati redatti 28 progetti di manutenzione straordinaria, già affidati con gare d’appalto e 3 progetti finanziati nell’ambito del Contratto di Fiume “Patto di Rii”, di cui sono avviate le procedure di affidamento. 
Da inizio anno sono inoltre stati eseguiti 13 interventi urgenti di piccola entità a cui vanno ad aggiungersi altri 9 progetti finanziati con le economie conseguite in sede d’appalto, attualmente in fase di affidamento
I lavori già eseguiti ammontano ad oggi a circa €. 600.000, il 32 % del totale.

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Potatura Tigli centenari Parco impianto Mondine in Comune di Moglia.
Importante intervento di messa in sicurezza dei tigli nel parco Modine che presentano problemi strutturali importanti, con interventi di potatura mirati e di alleggerimento della chioma previa indagine Fitoiatrica corredata da valutazioni strumentali.
Popolamento è costituito da esemplari quasi centenari di alto valore storico e paesaggistico.

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Negli anni venti all’epoca dell’esecuzione delle grandi opere di bonifica ,per facilitare le comunicazioni tra Reggio Emilia e San Siro – San Benedetto Po , fu isituita una linea telefonica lungo il tracciato dei lavori più importanti . Detta linea composta da oltre 4000 pali , con l’avvento dei mezzi di comunicazione pubblici venne piano piano dismessa . Ad oggi .risultano ancora da “smantellare ” circa n° 1825 pali ,che in prevalenza si trovano a ridosso di strade Provinciali /Comunali , lungo argini di canali o in prossimità dei centri urbani .In gran parte sono pali di cemento di 7/8 metri di altezza , infissi per 1,5 metri ,del peso ciascuno di circa 3 ql. Nel 2016 il Consorzio ha acquistato un’apposita attrezzatura da applicare agli escavatori per rimuovere in sicurezza detti pali inutilizzati , che poi verranno trasportati in appositi centri per la demolizione.

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Nell’ambito del Bando relativo al Programma Nazionale di Sviluppo Rurale 2014-2020 (PSRN) – Sottomisura 4.3 – Tipologia 4.3.1 Investimento in infrastrutture irrigue, finanziato con fondi europei (Reg UE 1305/2013), il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha presentato una domanda di sostegno, lo scorso 29 giugno, con allegati cinque progetti funzionali, predisposti dalle strutture tecniche del consorzio, dell’importo complessivo di 19,9 milioni di euro.
I suddetti stralci funzionali sono finalizzati al risparmio della risorsa idrica ad uso irriguo e consistono nella sostituzione di alcune importanti strutture irrigue a cielo aperto (canali in terra arginati e canalette) con tubazioni circolari interrate in bassa pressione, con diametri variabili in funzione delle portate da distribuire, dai 400 mm fino ai 1800 mm, per una lunghezza totale di circa 30 km.
Gli interventi previsti riguardano il Distributore di Godezza e l’irrigatorio Molinara 2° entrambi in comune di Poviglio (6.700 metri), il Canale di Sesso in comune di Reggio Emilia (4.290 metri), il Canale Santa Maria nei comuni di Novellara e Cadelbosco Sopra (2.350 metri), il Canale Fornacelle e sue diramazioni in comune di Correggio (9.990 metri), Il Canale Soliera Basso nei comuni di Soliera e Carpi (5.800 metri).
La realizzazione delle opere contenute nei cinque progetti esecutivi costituenti l’operazione “Adeguamento della rete di distribuzione consortile e dei relativi sistemi irrigui” comporterà un risparmio idrico potenziale annuo di 4.194.090 metri cubi d’acqua, pari ad una percentuale del 33,2%.
Tale risparmio idrico si tradurrà per il 50%, pari a 2.097.045 metri cubi, in minori prelievi alla fonte, cioè alla presa irrigua di Boretto sul Fiume Po, mentre il rimanente 50%, pari a 2.097.045 metri cubi, potrà essere utilizzato per l’irrigazione dei terreni dove nel tempo si sono sviluppate importanti filiere agro-alimentari e fra queste quella del Parmigiano-Reggiano D.O.P., oltre a produzioni viti-vinicole D.O.C. e frutticole/orticole I.G.P.
Assieme ai suddetti effetti, le opere previste consentiranno un risparmio energetico potenziale di oltre 260.000 KWh, calcolati in riferimento alla stagione irrigua media, oltre ad un significativo risparmio economico dei costi di manutenzione ordinaria e straordinaria sostenuti annualmente dal Consorzio, mentre dal punto di vista strettamente agricolo le nuove opere consentiranno l’eliminazione delle barriere rappresentate da queste infrastrutture, minori difficoltà operative e miglior appoderamento aziendale in funzione degli indirizzi colturali e della meccanizzazione.
Sono stati rispettati nella domanda i criteri, i requisiti e le tempistiche previste dal Bando citato, la cui scadenza era prevista inizialmente al 30 giugno, da poco prorogata al prossimo 31 agosto.
Non resta quindi che attendere il termine del Bando e la successiva fase di controllo di tutti progetti che saranno presentati in tempo utile dai consorzi di bonifica a livello nazionale, fase che porterà alla formazione della graduatoria delle domande meritevoli di finanziamento e che ci auguriamo possa comprendere in parte o totalmente i nostri progetti esecutivi, in continuità con le opere irrigue realizzate ed in corso di realizzazione con il Piano Irriguo Nazionale promosso e finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

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