La piena del Po, di media entità, ha raggiunto il massimo nella serata di ieri (mercoledì, n.d.a.) a Boretto (RE). Squadre impegnate anche per il monitoraggio dei livelli di Enza e Secchia. Impianto di San Siro attivo a San Benedetto Po

3 Aprile 2024 – Tecnici del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale attivi già da alcuni giorni a Boretto (RE), presso l’impianto consortile sul fiume Po e per gestire le paratoie sul Canale Derivatore, creando i livelli di controspinta per la sicurezza dei manufatti nella zona.

Il Personale operativo monitora i livelli dalla Sala del Telecontrollo della sede consortile di Reggio Emilia per regolare l’immissione delle acque e controbilanciare la spinta idrostatica del Grande Fiume in caso di necessità, come avvenuto nella serata di martedì.

Nel territorio di San Benedetto Po (MN) è stato attivato l’idrovoro San Siro per via dell’incremento dei livelli dei corsi d’acqua nel Mantovano; nella giornata di Pasquetta sono stati chiusi gli scarichi a gravità e da ieri (mercoledì, n.d.a.) l’impianto è in funzione per agevolare il deflusso dei livelli del canale Emissario. 

Situazione sotto osservazione anche tra il Modenese e il Reggiano dove l’ente consortile ha fatto fronte alle piene del fiume Secchia, che ha visto il colmo a Bondanello nel primo pomeriggio di ieri (mercoledì, n.d.a.) e del torrente Enza (ormai in discesa verso valle): piene che hanno costretto il Consorzio a chiudere gli scaricatori alla Scutellara, sul canalazzo di Brescello per l’Enza; e a Bondanello, scarico gravità, per il Secchia, che è stato così separato dalla rete interna consortile ponendola in sicurezza.

L’Emilia Centrale, con grande impegno, sta inoltre riuscendo a trattenere una parte della risorsa idrica, contando di adoperarla per le richieste irrigue, mantenendo i livelli grazie agli invasi dei canali principali dei giorni scorsi e fino ad esaurimento della piena, così da poter riaprire gli scarichi a gravità di San Siro una volta in sicurezza la rete delle acque alte.

[Foto allegata: un’immagine dell’impianto consortile a Boretto (RE) durante la piena del Po nel primo pomeriggio di mercoledì 3 aprile]

Agricoltura Sostenibile In-Formazione, II ed. 2024
Gualtieri, Sede Municipale – Piazza Bentivoglio, 26
3 incontri rivolti a imprenditori agricoli e cittadini
11,18,25 marzo 2024 – ore 18,00 – 19,30

18 marzo 2024 – Cambiamenti climatici e gestione dell’acqua
Interventi di: Lorenzo Catellani, Presidente Consorzio Bonifica Emilia Centrale, Marco Franzoni e Valeria Villani imprenditori agricoli

 

12 marzo 2024 – ore 10,30
Consorzio della Bonifica Parmense
Via Marco Emilio Lepido n. 70 – Parma

Per il Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale: Baratti Emanuele
PNRR-M2C4-I4.3 Adeguamento, ammodernamento e automazione del Canale di Ganaceto e della rete di distribuzione irrigua;

programma iniziativa

 

 

Via agli incontri 2024 sul territorio per la community di Acqua Campus CER-ANBI finanziata dalla Regione ER e che raggruppa tutti gli attori dell’intera filiera dell’acqua in agricoltura: mondo della bonifica, associazioni agricole, portatori d’interesse, Parmigiano Reggiano e OI Pomodoro in una tavola rotonda insieme a tre istituti tecnici delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia

8 Marzo 2023 – Partirà da Parma martedì prossimo 12 marzo, il calendario degli incontri sul territorio 2024 di Focus ACQUA, il forum permanente che raggruppa l’intera filiera dell’acqua in agricoltura nato da un progetto (finanziato grazie al bando della Regione Emilia-Romagna PSR 2014-2020) di Acqua Campus, il polo tecnico scientifico del CER-Canale Emiliano Romagnolo e ANBI: l’evento si terrà alla Casa dell’Acqua (sede della Bonifica Parmense) dalle ore 10:30.

Alla tavola rotonda, che sarà coordinata dal giornalista Andrea Gavazzoli, interverranno: Luca Cotti (presidente di Coldiretti Parma e della sezione Parmigiano Reggiano DOP Parma); Giovanna Parmigiani (componente della Giunta di Confagricoltura); Riccardo Evangelisti (Responsabile Territorio Ambiente CIA Emilia-Romagna); e Gabriele Canali (docente Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e consulente OI Pomodoro da Industria Nord Italia); e, in collegamento dalle rispettive scuole, i ragazzi degli Istituti tecnici “Raineri-Marcora” (Piacenza), “Fabio Bocchialini” (Parma), “Nelson Mandela (Castelnovo ne’ Monti, RE).

La giornata, che sarà introdotta da Francesca Mantelli e Nicola Dalmonte – al vertice, rispettivamente, della Bonifica Parmense e del Canale Emiliano Romagnolo – vedrà dapprima gli interventi tecnici dei Consorzi associati ad ANBI Emilia-Romagna (Parmense, Piacenza, Emilia Centrale, CER) con una breve panoramica su alcuni tra i maggiori e strategici lavori sui territori inerenti l’efficientamento irriguo, il risparmio idrico e le soluzioni tecnologiche avanzate per l’adattamento alla crisi climatica. Le conclusioni saranno affidate a Francesco Vincenzi, presidente di ANBI e ANBI Emilia Romagna.

Saranno presenti, fisicamente o in collegamento streaming, i membri della community di Focus Acqua, il Comitato Tecnico Scientifico costituito dai rappresentanti delle organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Confagricoltura e CIA; dalle Organizzazioni di Produttori, Cooperative ed industrie nella filiera agroalimentare: Apofruit, Apo Conerpo, CAVIRO, Co.Pro. B., Orogel, Jingold, Consorzio Tutela del Riso del Delta Po IGP; e dai nove Consorzi di bonifica regionali, coordinati da ANBI Emilia-Romagna

[foto:un’immagine di uno degli incontri “sul campo” organizzato ad Acqua Campus per studenti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo]

sabato 9 marzo 2024 ore 16,00
“L’architettura dipinta del centro storico”
Visita guidata Palazzo delle Bonifiche
Corso Garibaldi n. 42 – Reggio Emilia

programma completo visite guidate
a cura del Servizio Rigenerazione Urbana, Musei Civici di RE e di ADSI9

domenica 3 marzo alle ore 18,00
ci sarà un momento interessante proposto dall’Associazione amici del Quartetto
Presentazione del professor Mambriani sul tema
È DELL’ACQUA IL FIN LA MERAVIGLIA Acquedotti, zampilli e fontane nel giardino di età moderna
Palazzo della Bonifica dell’Emilia Centrale
Corso Garibaldi n. 42 – Reggio Emilia
programma

 

Fin dall’antichità il legame tra acqua e giardini è stato indissolubile e non solo a causa della scontata necessità di irrigare adeguatamente la componente vegetale degli stessi. Dal Rinascimento, l’ingegno meccanico e la giocosità intellettuale spingono l’acqua a conquistare un ruolo da protagonista, fisico e concettuale, nelle architetture di delizia. La civiltà barocca darà ulteriore slancio all’importanza degli artifici idraulici fino a elevarli a smaccato messaggio ideologico presso la corte del re Sole.”

Carlo Mambriani (Milano, 1963) si è laureato con lode in architettura a Milano e ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura al Politecnico di Torino. Dal 1999 al 2006 è stato ricercatore presso l’Università di Ferrara. Dal 2015 è professore ordinario di Storia dell’Architettura presso l’Università di Parma, dove è stato Coordinatore dell’Unità di Architettura del Dipartimento di Ingegneria e Architettura. Si occupa soprattutto di architettura emiliana d’età moderna, della cultura architettonica francese nell’Europa del XVIII sec. e di storia del giardino. Dal 2016 è consigliere di Presidenza dell’Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma e dal 2023 Fabbriciere della Cattedrale di Parma.

Ha coordinato il comitato scientifico internazionale per il restauro del Giardino ducale di Parma (1999-2003) e il gruppo di ricerca sui giardini storici dell’Emilia Romagna per il Ministero per le Attività e i Beni culturali (2003-2009); dal 2022 ha collaborato ai progetti di restauro per l’Orto Botanico di Parma e per i parchi della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo (PR) e della reggia di Castelnuovo Fogliani (Alseno, PC).

A Moglia (MN) personale consortile e mezzi escavatori impegnati nella pulizia dello sgrigliatore dalle “ramaglie” pervenute dalle acque

29 Febbraio 2024 – L’Emilia Centrale prosegue l’attività operativa nel comprensorio gestito: una situazione non critica, ma da monitorare h24, specie nella Bassa, tra il Mantovano e il Modenese, dove si registrano incrementi nei livelli dei canali di bonifica (pur senza tracimazioni); infatti, le acque che dai terreni affluiscono all’interno della rete scolante consortile vi giungono più lentamente, a causa dell’odierno intensificarsi delle precipitazioni. Per agevolare al meglio il loro deflusso è stato dunque attivato l’impianto di sollevamento di Mondine (Comune di Moglia) già dalla tarda serata di mercoledì; il Consorzio di Bonifica, con personale e mezzi d’opera, è impegnato nella pulizia dello sgrigliatore dalle “ramaglie” portate dalle acque all’impianto.

 

[nelle foto allegate: una veduta odierna dello sgrigliatore a Mondine, nel territorio del Comune di Moglia (MN) con, visibili, le “ramaglie” e, sullo sfondo, l’impianto di sollevamento acque; e un mezzo escavatore operativo, sempre a Mondine, nella serata di giovedì per la rimozione delle stesse]

 

 

 Avviato precauzionalmente anche l’impianto di San Siro a San Benedetto Po (MN), ripristinata la sicurezza sul Canale Ducale d’Enza a Canossa (RE)

28 Febbraio 2024 – Momentanea tregua da parte di Louis, la tempesta atlantica che sta sferzando il nostro paese: dalle prime ore di questa mattina le precipitazioni hanno subito una consistente attenuazione che ha consentito al personale di bonifica dell’Emilia Centrale di poter intervenire anche lungo il Canale Ducale d’Enza, nel Comune di Canossa (RE), dove si era verificato uno smottamento di 30 metri con crollo della sponda e del relativo parapetto. Appena successivamente ai primi sopralluoghi è stato così effettuato l’intervento di ripristino. Inoltre, in via precauzionale, oltre all’impianto del Torrione (già attivo dalla giornata di ieri) è stato avviato anche il più grosso manufatto dell’ente consortile, quello di San Siro, nel Comune di San Benedetto Po.

[Nelle foto allegate: due momenti dell’intervento delle squadre dell’Emilia Centrale sul Canale Ducale d’Enza a Canossa, RE]

AVANTI CON L’ITER PER L’INVASO IN VAL D’ENZA – Nominata la Commissione tecnica giudicatrice

22 Febbraio 2024 – Torna tra le priorità all’ordine del giorno del Consiglio di amministrazione del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale l’iter procedurale che porterà alla redazione del cosiddetto DOC.F.A.P. (Documento di fattibilità delle alternative progettuali richiesto dal nuovo codice degli appalti) prodromico alla successiva stesura del progetto in grado di compensare il deficit idrico in Val d’Enza con conseguente individuazione di un invaso idoneo a compensare le carenze stimate. La governance dell’ente, con interventi del presidente Lorenzo Catellani, del direttore Domenico Turazza e del dirigente Pietro Torri, riunita oggi con tutti i consiglieri presso un agriturismo in località Sesso (Re), ha approfondito tappe e tabella di marcia del progetto stesso che il Consorzio di bonifica sta portando avanti in sinergia con il Consorzio della Bonifica Parmense.

Di particolare evidenza la comunicazione dei soggetti che prenderanno parte alla Commissione tecnica di valutazione delle offerte pervenute e che vedrà, oltre a due componenti dei due enti consortili, anche dipartimenti universitari che hanno maturato nel tempo massima autorevolezza e indiscussa competenza professionale e di ricerca nel panorama nazionale degli esperti della materia idraulica: Università di Padova, Politecnico di Torino e Università di Bologna. E proprio, nell’ottica della massima trasparenza ed autonomia decisionale, i consorzi hanno scelto di allargare al massimo possibile il ventaglio dei membri qualificati della stessa commissione (la legge ne prevede infatti un numero minimo di 3 fino a 5 componenti) affinché entro il mese di marzo possano procedere alla valutazione tecnica della qualità e pertinenza delle offerte pervenute.
Al termine della decisione e successiva assegnazione di gara il soggetto che si sarà aggiudicato il progetto avrà dieci mesi di tempo per redigerlo prima della seconda fase (PFTE).

[Nelle foto: due momenti dell’odierno CdA dell’Emilia Centrale, con il presidente Lorenzo Catellani durante un intervento; e una veduta della platea presente]

Il risultato su scala regionale, presentato da ANBI Emilia Romagna a Faenza, è frutto di un’analisi quinquennale e mostra chiaramente l’impatto delle opere dei Consorzi in tema di prevenzione e ripristino e costante supporto alle amministrazioni locali nelle terre alte

19 Febbraio 2024 – Se gli eventi alluvionali del maggio scorso avevano giocoforza rinviato ogni possibile statistica aggiornata sugli interventi realizzati nelle aree montane da parte dei Consorzi di Bonifica in Emilia Romagna oggi, il bilancio presentato da ANBI Emilia Romagna a Faenza, nella sede del Consorzio Romagna Occidentale (uno dei consorzi che in fase di piena emergenza ha presidiato l’area più colpita dai fenomeni), risulta del tutto positivo offrendo così ulteriori margini di tutela dei fragili comprensori montani.
L’analisi analitica di sistema sul monitoraggio delle attività svolte nelle terre alte viene comunicata a cadenza annuale dai Consorzi – su iniziativa della Regione Emilia-Romagna, ANBI ER e Uncem in ottemperanza al protocollo di intesa siglato nel 2013. In quest’occasione specifica però, il ritardo fisiologico della presentazione dei dati sui dodici mesi a causa, come detto, della concomitanza con la tragica alluvione della scorsa primavera, ha consentito agli uffici tecnici di ANBI di elaborare un ulteriore aggiornato piano statistico sui 5 anni precedenti. E ciò che emerge è un insieme di risultati di assoluto rilievo in costante crescita di certificata evidenza.

I NUMERI
In Emilia Romagna 80.000 frane censite, il 20% del territorio regionale è classificato come area di pericolosità di frana; sistemazioni idraulico-forestali, manutenzione delle opere esistenti e progettazione di nuovi interventi sono le attività svolte dai Consorzi per contrastare il dissesto idrogeologico con l’obiettivo di favorire la fruibilità e la vivibilità in montagna. 

Negli ultimi 5 anni:

–        850 numero MEDIO di interventi effettuati ALL’ANNO;
–        27 mln è la media degli investimenti in lavori e manutenzioni gestite dai consorzi e cofinanziati con la contribuenza e con i fondi di altri Enti; 1 euro di contribuenza equivale a 1.37 euro di investimento complessivo in prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico;

–        IN 5 ANNI i Consorzi dell’Emilia-Romagna hanno investito sul territorio montano complessivamente 135,2 milioni di euro comprensivi di finanziamenti di terzi;
–        IN 5 ANNI i Consorzi dell’Emilia-Romagna hanno investito in montagna 78,3 mln di euro di risorse proprie;
–       80% è la percentuale media annuale dei fondi relativi alla contribuenza investiti sul territorio; ed è aumentata di 9 punti, passando dal 72%, nel 2018, all’81%, nel 2022;
–        IN 5 ANNI le spese generali e di funzionamento, invece, sono diminuite di circa l’8%.

Nel 2022 (ULTIMO ANNO):

1.009 numero interventi grandi e piccoli (8 interventi ogni 100km2) e la tipologia che è cresciuta di più è rappresentata dai lavori stradali74 lavori effettuati in aree protette, applicando le tecniche più sostenibili a tutela della biodiversità;

32,3 mln euro sono gli investimenti complessivi gestiti dai consorzi, hanno attratto sul territorio 15,5 mln di euro di fondi di europei, nazionali e locali per investimenti che si aggiungono ai 16,7 mln di risorse proprie in opere, lavori e manutenzioni, per 1 euro DI CONTRIBUENZA i consorzi hanno riversato sul territorio 1.55 euro;

gli investimenti del Consorzio in lavori e manutenzioni sono pari a 16,7 mln di euro (81% della contribuenza).

“L’attività che i Consorzi di bonifica realizzano in montagna – sia in fase di monitoraggio preventivo che in fase d’interventi mirati necessari è diventato un fattore imprescindibile di difesa e salvaguardia di quei territori e di quelle comunità nella costante lotta per arginare il progressivo dissesto idrogeologico – ha sottolineato il presidente di ANBI e ANBI ER Francesco Vincenzi. Per ogni euro investito in manutenzioni ed opere da parte dei cittadini della montagna i consorzi ne restituiscono 1,55 ai territori e questo per noi è un risultato di cui andare fieri che cercheremo di migliorare ulteriormente anno dopo anno col massimo impegno possibile”.

Nell’ambito della Conferenza odierna, introdotta dalla coordinatrice di ANBI ER Raffaella Zucaro e a cui hanno preso parte istituzioni e funzionari di Regione Emilia-Romagna – la vicepresidente e assessore a Transizione ecologica, contrasto al cambiamento climatico, ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile Irene Priolo; e l’assessore Agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Alessio Mammi – e rappresentanti di UNCEM – il presidente Giovanni Battista Pasini e i sindaci Federica Malavolti, Comune di Riolo Terme (RA); Giorgio Sagrini, Comune di Casola Valsenio (RA); e Giancarlo “Jader” Dardi, Comune di Modigliana (FC) – sono state presentate alcune tra le case histories più significative del mondo consortile grazie ai contributi di: Antonio Vincenzi, presidente Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale; Valentina Borghi, presidente Consorzio della Bonifica Renana; e Stefano Francia, presidente Consorzio di Bonifica della Romagna.

– le foto ritraggono un escavatore consortile e una squadra di tecnici di bonifica a lavoro sui territori montani;
scheda_tecnica che riassume i dati illustrati durante l’odierna conferenza
– link Wetransfer https://we.tl/t-MWNPg0HTnt contenente una clip video (1’40”) per Tv, webTv e portali d’informazione con alcune immagini e i dati più rilevanti]

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Relazioni Esterne – Ufficio Stampa  
ANBI Emilia-Romagna
Andrea Gavazzoli: 339 8837706; gavazzoli.tv@gmail.com
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