I lavori, finanziati dalla Protezione Civile per 170 mila euro, hanno previsto il consolidamento delle sponde compromesse a causa degli eventi atmosferici del 2019

29 Marzo 2023 – L’Emilia Centrale ha portato a termine i lavori per la messa in sicurezza del torrente Rodano, nel territorio del Comune di Reggio Emilia consolidando, in particolare, le sponde nel tratto San Maurizio – Chiusa Villa Curta, compromesse a causa dall’alluvione del novembre del 2019 che aveva provocato l’accelerazione del fenomeno erosivo.

I lavori – finanziati con i fondi della Protezione Civile, stanziati attraverso il decreto del Presidente della Regione Emilia-Romagnahanno un importo complessivo di 170 mila euro. Il torrente Rodano è un corso d’acqua naturale che ha origine sulle prime colline reggiane: transita a est del centro abitato di Reggio Emilia e confluisce a nord della città, al confine con il comune di Bagnolo in Piano, nel Canalazzo Tassone.

Nello specifico l’intervento ha comportato il ripristino di entrambi gli argini. Nel primo caso i tecnici del Consorzio di Bonifica hanno rimosso i depositi, che si sono accumulati nel corso del tempo e hanno ricostruito l’arginatura con terreno nuovo. Per quanto riguarda l’argine destro è stata invece costruita una protezione in massi, allo scopo di rallentare l’erosione. Sono stati anche posizionati cento metri di gabbioni, posti al piede della scarpata.

Il torrente Rodano costituisce uno dei principali collettori naturali del territorio del Comune di Reggio Emilia, trasferito in gestione dalla Regione al Consorzio da alcuni anni, il cui bacino è stato recentemente interessato dalla realizzazione di nuove ed importanti infrastrutture pubbliche – nuova tangenziale sud est, Arena Campovolo, ecc.: un intervento, dunque, che riveste notevole importanza nell’ambito di un programma piuttosto articolato che vede la Bonifica impegnata in una rilevante sequela di lavori di manutenzione straordinaria.

[Foto allegata: mezzi escavatori impegnati lungo le sponde del torrente Rodano, durante l’intervento eseguito dall’Emilia Centrale, nel territorio del Comune di Reggio Emilia, RE]

Venerdì 24 marzo 2023 – ore 20,30

Gualtieri – Palazzo Bentivoglio  – Sala Falegnami

21 MARZO 2023 DOPPIO APPUNTAMENTO A PALAZZO DELLE BONIFICHE REGGIO EMILIA:
Quarto incontro del mese di marzo dedicato a Dialoghi multiculturali

18.30 VISITA GUIDATA AL PALAZZO DELLE BONIFICHE a cura di Carlo Baja Guarienti della delegazione reggiana del FAI
Il 21 un appuntamento con l’arte e la scienza idraulica a Reggio Emilia al Palazzo delle bonifiche in Corso Garibaldi 42. A svelarci le origini del Palazzo, grazie alla collaborazione con la delegazione reggiana del FAI, sarà Carlo Baja Guarienti, mentre il Direttore dell’Ente che ci ospita, Domenico Turazza, illustrerà la gloriosa ed antica storia delle bonifiche in territorio reggiano, opere, alcune vecchie di centinaia d’anni, che ancor oggi svolgono egregiamente la loro funzione di regolare il corso delle acque piegandole alle necessità ed alla sicurezza degli insediamenti umani.
Al termine della visita ci sarà per i partecipanti una breve pausa con un brindisi e l’immancabile erbazzone per festeggiare il 1° giorno di primavera.


20,30 CONCERTO DEL QUARTETTOCMANTOVA Musiche di W.A.Mozart Quartetto in re maggiore K.499 “Hoffmeister”, L.van Beethoven Quartetto in mi minore Op 59 N.2
IL PROGRAMMA
Il programma scelto dal QuartettOCMantova, accostando le due composizioni di Mozart e Beethoven, esprime in maniera esemplare la capacità della musica di costruire, legami, affinità culturali e politiche ed amicizia, come quella che legò il compositore ed editore tedesco F. A. Hoffmeister a Mozart ( cui Hoffmeister più volte prestò soccorso) e a Beethoven, che lo chiamava “mio caro fratello” e che in una lettera del 15 gennaio 1801 proponeva ad Hoffmeister: “Dovrebbe esistere al mondo un mercato dell’arte (Magazin der Kunst) dove l’artista dovrebbe portare le proprie opere e prendersi ciò che gli serve. Ma per come stanno le cose ora si deve essere un mezzo uomo d’affari“.

Due mesi dopo la pubblicazione dei quartetti op. X, i cosiddetti “Quartetti Haydn” composti tra il 1782 e il 1785 da Mozart e affidati all’amico e “padre” Franz Joseph Haydn, il compositore salisburghese, sebbene fosse al culmine della notorietà e del successo, versava in tali difficoltà economiche da dover ricorrere all’aiuto di Hoffmeister: «Carissimo Hoffmeister! Cerco rifugio da Lei, e Le chiedo per intanto di assistermi con un poco di denaro, di cui ho in questo momento grandissima necessità. Perdoni che io La importuni sempre, ma conoscendomi, e sapendo Lei quanto mi sta a cuore che le Sue cose vadano bene, sono anch’io persuasissimo che Lei non prenderà in mala parte le mie insistenze, ma al contrario mi aiuterà con la stessa sollecitudine che io avrei a Lei.» Le richieste di Mozart furono esaudite e Hoffmeister acconsentì ad aiutare il compositore. Negli anni successivi il sodalizio Mozart-Hoffmeister portò alla stampa di oltre dieci lavori cameristici, tra i quali, per l’appunto, il quartetto per archi K 499. La cronica penuria di denaro durante la permanenza nella capitale austriaca, costrinse Mozart negli anni che seguirono a chiedere ad Hoffmeister ulteriori somme di denaro in cambio di composizioni.

Dopo la stesura dei sei giovanili Quartetti dell’opera 18, scritti fra il 1798 e il 1800, l’occasione di dedicarsi nuovamente al quartetto per archi venne, per Beethoven, dalla commissione di un personaggio di grande rilievo nella vita cultural-mondana della Vienna di inizio secolo, il conte Andreas Rasumovskij (1752-1836). Dal 1794 questo aristocratico russo ricopriva l’incarico di ambasciatore a Vienna dove svolgeva un ruolo di mecenate, promuovendo grandi trattenimenti musicali nel suo splendido palazzo. Apparteneva alla cerchia di Rasumovskij il violinista Schuppanzig, amico di Beethoven e primo interprete di tanta parte della sua musica da camera, e capitava che l’aristocratico, dotato, come si conveniva all’epoca, di una adeguata preparazione musicale, sostenesse la parte di secondo violino nelle sedute di quartetto; fondò anzi nel 1806, con Schuppanzig, il violista Franz Weiss e il violoncellista Josef Lincke, un suo proprio quartetto, che si riunì stabilmente fino a quando, nel 1816, il palazzo dell’ambasciatore non venne completamente distrutto da un incendio, causandogli ingenti danni finanziari. Non stupisce dunque che questo personaggio, ammiratore di Beethoven fin dagli esordi del musicista, gli potesse commissionare un ciclo di Quartetti. Beethoven scrisse dunque le tre partiture, ovvero i Quartetti op. 59, nel periodo 1805-1806, per pubblicarle poi un paio d’anni più tardi, con dedica al committente.

GLI INTERPRETI

Il Quartettocmantova, Luca Braga violino, Pierantonio Cazzulani violino, Klaus Manfrini viola, Paolo Perucchetti violoncello è nato nel 2006 dall’unione di alcune prime parti dell’Orchestra da Camera di Mantova, sostenuto con entusiasmo dal direttore artistico Carlo Fabiano. Il quartetto ha raccolto larghi consensi nell’ambito delle celebrazioni per i bicentenari di Haydn, Mendelssohn 2009 e Schumann 2010. Nel corso di una loro tournée in Cina i quattro musicisti hanno tenuto concerti per la China Tang Accademy e per l’Ambasciata italiana e condotto un corso di formazione orchestrale per giovani musicisti. Numerose anche le collaborazioni con altri artisti, tra cui P. Bordoni, S. Redaelli, A. Magagni, I. Armani. Il Quartetto si esibisce regolarmente in diverse stagioni concertistiche, tra cui il Festival Valnerina, gli Amici della Musica Montegranaro, la Filarmonica di Trento e il Festival di Musica da camera Trame Sonore che si svolge al Palazzo Ducale di Mantova ed ospita i più importanti musicisti della scena internazionale

INFO e prenotazioni: www.quartetandfriends.net Telefono: 348 4419400/ 3287379622. Mail: pozzi.anna47@gmail.com  Ingressi Biglietteria aperta 1 ora prima dell’inizio degli eventi

Lezioni-concerto e concerti: € 10.00 Ridotto € 3.00 per i soci di Amici del Quartetto “Guido A. Borciani”; € 5.00 per i soci di Gioventù musicale sede di Modena, abbonati dei Teatri di Correggio, Guastalla, Rubiera, Soci del FAI-Delegazione di Reggio Emilia, Soci della Società Dante Alighieri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I lavori – finanziati dall’ente consortile per 76 mila euro – hanno riguardato località Sabbioni, via Rontano-località Torre di Montebabbio e la pulizia del Rio di Roteglia

16 Marzo 2023 – Sono terminati tre interventi di manutenzione, finanziati dalla Bonifica dell’Emilia Centrale per un importo complessivo di 76 mila euro, che contribuiranno ulteriormente alla messa in sicurezza del territorio del Comune di Castellarano, in provincia di Reggio Emilia: si tratta della sistemazione della scarpata in località Sabbioni, della sistemazione di movimenti franosi in via Rontano e in località Torre di Montebabbio; e della pulizia del Rio di Roteglia.

Nel dettaglio, in località Sabbioni la necessità era quella di consolidare la scarpata di valle della strada pubblica, indebolita a causa di un cedimento della banchina. L’intervento è stato caratterizzato dalla posa di gabbioni prefabbricati.

In via Rontano i numerosi movimenti franosi di versante presenti nella zona, che interessavano anche la viabilità pubblica, provocavano costanti cedimenti della carreggiata stradale con pericolo di interruzione del transito. Sono stati quindi eseguiti lavori di consolidamento della scarpata stradale grazie alla realizzazione di una palificata lunga 37 metri, con pali trivellati in cemento armato della lunghezza di 7 metri. Ha completato l’intervento la sistemazione del piano viabile.

Il terzo e ultimo intervento ha riguardato la messa in sicurezza del Rio di Roteglia: sono stati rimossi la vegetazione infestante e il materiale detritico che si erano accumulati nel corso del tempo ostruendo il corretto deflusso delle acque.

“Gli interventi realizzati nel territorio del Comune di Castellarano – ha precisato il Presidente del Consorzio Marcello Bonvicinidanno la dimostrazione di come il nostro Consorzio sia in grado di operare, in sinergia e in collaborazione con le Amministrazioni Comunali, per concertare puntualmente soluzioni performanti alle criticità che il territorio montano e collinare presenta molto frequentemente sotto il profilo della stabilità dei versanti e della corretta regimazione dei corsi d’acqua. Ringrazio pertanto i tecnici del Consorzio per il lavoro che stanno svolgendo”.

[Foto: un mezzo escavatore impegnato nelle operazioni propedeutiche alla realizzazione della palificata di via Rontano, durante l’intervento eseguito dall’Emilia Centrale nel territorio del Comune di Castellarano, RE]

A lezione di cambiamenti climatici: una nuova convenzione tra ANBI e reti scolastiche superiori aggiorna i contenuti dei mutamenti che stiamo vivendo

Siglata a Castelfranco Emilia la nuova e più ricca intesa regionale tra l’associazione dei consorzi di bonifica del territorio e la rete degli istituti Agrari e la rete degli istituti professionali Enogastronomici/alberghieri

Castelfranco (Modena) – (7 Marzo 2023) – Formazione, informazione, percorsi educativi condivisi e aggiornati grazie alle molteplici attività svolte quotidianamente per la cura e lo sviluppo del nostro territorio; sono questi, in sostanza, i valori aggiunti che ANBI Emilia Romagna porterà in dote – dopo un decennio di esperienze maturate nelle collaborazioni fattive  con le scuole – alla nuova convenzione che affiancherà l’associazione delle bonifiche a due delle reti formative fiore all’occhiello della nostra regione: la Rete degli istituti Agrari R.ITA.P.ER e la Rete degli istituti professionali Enogastronomici – alberghieri (R.E.R.I.A). Stamane, presso l’Aula Magna dell’ITAS Lazzaro Spallanzani di Castelfranco Emilia (Mo), è stata sottoscritta l’intesa concreta per ratificare e consolidare, con nuovi contenuti, una collaborazione proficua già attivata da alcuni anni per affrontare più efficacemente e in sinergia la sfida globale e locale dei mutamenti del clima in atto, della salvaguardia dell’habitat e della biodiversità , della difesa del suolo dal rischio idrogeologico, temi che oggi viviamo direttamente sulla nostra pelle e che rivestono notevole rilevanza per crescere come cittadini consapevoli e responsabili dell’ambiente circostante. I Consorzi coinvolti nel progetto sono associati alla rete di ANBI Emilia Romagna Consorzio di bonifica di Piacenza, Consorzio della Bonifica Parmense, Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale, Consorzio di bonifica Burana, Consorzio di bonifica Renana, Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, Consorzio di bonifica della Romagna, Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, CER Consorzio di bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano Romagnolo. La mattinata si è svolta con gli interventi dei relatori: Maura ZiniMassimiliano Urbinati per le due reti di scolastiche e con le conclusioni del presidente nazionale e Emilia Romagna di ANBI Francesco Vincenzi moderati dal giornalista Andrea Gavazzoli. Subito dopo la parola è passata all’approfondimento da parte degli studenti e nel pomeriggio si è proseguita l’attività di formazione tecnica grazie al lavoro del team ANBI – composto da esperti provenienti dai consorzi di bonifica associati – che hanno aggiornato i docenti sulle tematiche specifiche nel seminario “Acqua & Territorio Docet”. “Per ANBI Emilia Romagna – ha evidenziato Francesco Vincenzi – la formazione delle giovani generazioni e dei loro insegnanti è diventata una delle priorità da realizzare aggiornando con i contenuti tecnici più attuali coloro che saranno a breve i cittadini del nostro futuro; per questo occorre fornire loro strumenti e conoscenze adeguate al periodo non certo semplice che stiamo vivendo tutti, facendo i conti con una realtà che vede nei cambiamenti climatici la principale sfida cui far fronte: i consorzi contrastano gli effetti più critici di questi mutamenti in campo e cercano costantemente di farlo anche nelle scuole alla luce della loro esperienza diretta per questo ringrazio i due presidenti delle Reti di istituti che offrono al nostro sistema questa imperdibile opportunità”. Reti di istituti superiori che con il loro impegno contribuiscono a rendere un fatto queste articolate proposte educative. “Le scuole agrarie ed enogastronomiche – sottolinea Maura Zini preside della Rete Regionale degli istituti Agrari –  formano i futuri professionisti della filiera agroalimentare, una delle voci più importanti dell’economia della nostra regione, e vogliono contribuire insieme ad ANBI, alla salvaguardia del territorio, delle risorse idriche, dell’agricoltura e dell’alimentazione attraverso progetti di ricerca, sperimentazione, percorsi di PCTO ( percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) e di formazione docenti sull’Agricoltura 4.0 e l’Alimentazione del futuro. La formazione non avviene solo all’interno delle aule e sempre più gli studenti hanno bisogno di testimonianze virtuose, come ANBI e le Organizzazioni Agricole, che si impegnano con professionalità e competenza per realizzare azioni concrete di contrasto al disastro ambientale, al cambiamento climatico e a favore dell’ambiente”. E i temi dell’agroalimentare, legato all’ambiente e alla salubrità è rilanciato da Massimiliano Urbinati presidente regionali della Rete degli istituti alberghieriLo scenario prospettico disegnato dall’Agenda 2030 vede nella nostra “Food Valley” il laboratorio ideale per la realizzazione di un modello di patto territoriale per l’Ambiente, la Salute e la valorizzazione della biodiversità proprio a partire dalla filiera formativa agroalimentare: questa è per l’appunto la sfida che le scuole agrarie e alberghiere sono pronte a raccogliere.”

L’intervento per l’alloggiamento di una nuova pompa di sollevamento – dell’importo complessivo di 180 mila euro – consentirà un ulteriore efficientamento della risorsa idrica durante la distribuzione irrigua

6 Marzo 2023Sono in corso di ultimazione i lavori, realizzati dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, per il potenziamento dell’impianto irriguo Magnavacca, nel territorio della Città di Carpi, in provincia di Modena: dal mese scorso, infatti, sono ripresi gli interventi all’interno del cantiere per la realizzazione del manufatto in cemento armato che andrà a costituire la camera di alloggiamento per una nuova pompa di sollevamento. L’intervento, dall’importo complessivo di 180 mila euro, è progettato e realizzato dal team tecnico del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, che utilizza i suoi mezzi operativi e le proprie maestranze.

L’impianto irriguo Magnavacca è inserito nella rete irrigua del Canale Quinto – Cavo Lama e svolge la funzione di irrigazione, ricevendo l’acqua dal precedente impianto di Pratazzola, sollevandola mediante tre elettropompe per il successivo impianto di Quartirolo seguito, a sua volta, da altri tre impianti principali in cascata, ovvero Santa Croce, Gargallo e Panzano.

La struttura esistente, soggetta a deterioramento con il passare degli anni, necessitava di un intervento di adeguamento idraulico, con l’installazione di una nuova pompa di sollevamento di portata variabile, idonea alle esigenze irrigue attuali; per poter consentire tale installazione era necessario modificare la struttura esistente e costruire ex-novo un manufatto in cemento armato per l’alloggiamento della pompa; la nuova camera di alloggiamento sarà costituita da una platea di fondazione di spessore 50 centimetri, larghezza 3,30 metri, lunghezza 8,30 metri, disposta su due livelli per creare il classico piano inclinato d’invito per l’acqua verso l’aspirazione della pompa.

Viva soddisfazione per l’intervento, in via di completamento per poter sfruttare l’impianto durante la prossima stagione irrigua, è stata espressa da Marcello Bonvicini, presidente dell’Emilia Centrale, che ha voluto sottolineare “il fondamentale apporto dei tecnici e delle squadre operative del Consorzio nella realizzazione, in tempi record, di un intervento di questa portata che consentirà, grazie all’utilizzo di moderne tecnologie, un maggior grado di automazione e controllo nell’attività di distribuzione irrigua e un uso sempre più responsabile della risorsa idrica”.

Teoria della prevenzione e pratica “sul campo” per 30 operai del Consorzio grazie all’innovativo simulatore di una macchina trattrice

1° Marzo 2023 – Giornata dedicata alla formazione e alla sicurezza del personale consortile quella che si è svolta al Centro operativo dell’impianto di Bonifica “Le Rotte”, nel territorio del Comune di Bagnolo in Piano (Re), con un importante focus sull’attività legata all’utilizzo delle macchine trattrici ed escavatrici organizzato dal Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale.

Il corso, al quale hanno partecipato 30 operai, è stato tenuto da Dinamica, società consortile per la formazione professionale specializzata nel comparto agroalimentare ed ente accreditato dalla Regione Emilia-Romagna, con l’obiettivo di fornire al personale che opera sul campo le nozioni necessarie in materia di organizzazione e controllo, fornendo gli strumenti utili per il ruolo dal punto di vista della prevenzione e della sicurezza sul luogo di lavoro.

Durante il corso – tenuto da Roberto Veroni, formatore per la sicurezza in ambienti di lavoro – i partecipanti hanno anche effettuato alcune prove pratiche in condizioni di criticità, grazie all’innovativo simulatore di una macchina trattrice fornito dalla ditta Ice & Fire di Trento: il personale ha così potuto imparare le corrette metodologie di azione e pronta reazione in caso di ribaltamento del mezzo.

All’intera giornata, che si è svolta in conformità agli adempimenti del Testo unico sulla sicurezza (D.lgs. 81/2008) e all’Accordo Stato-Regioni “Lavoratori” del 21 dicembre 2011, hanno inoltre collaborato e sono intervenuti: Roberto Prampolini, responsabile di Dinamica Reggio Emilia; Lia Gallinari, tecnico Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro SPSAL – Reggio Emilia; e Giuseppe Meglioraldi, responsabile sicurezza dell’Emilia Centrale.

 

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