21 MARZO 2023 DOPPIO APPUNTAMENTO A PALAZZO DELLE BONIFICHE REGGIO EMILIA:
Quarto incontro del mese di marzo dedicato a Dialoghi multiculturali

18.30 VISITA GUIDATA AL PALAZZO DELLE BONIFICHE a cura di Carlo Baja Guarienti della delegazione reggiana del FAI
Il 21 un appuntamento con l’arte e la scienza idraulica a Reggio Emilia al Palazzo delle bonifiche in Corso Garibaldi 42. A svelarci le origini del Palazzo, grazie alla collaborazione con la delegazione reggiana del FAI, sarà Carlo Baja Guarienti, mentre il Direttore dell’Ente che ci ospita, Domenico Turazza, illustrerà la gloriosa ed antica storia delle bonifiche in territorio reggiano, opere, alcune vecchie di centinaia d’anni, che ancor oggi svolgono egregiamente la loro funzione di regolare il corso delle acque piegandole alle necessità ed alla sicurezza degli insediamenti umani.
Al termine della visita ci sarà per i partecipanti una breve pausa con un brindisi e l’immancabile erbazzone per festeggiare il 1° giorno di primavera.


20,30 CONCERTO DEL QUARTETTOCMANTOVA Musiche di W.A.Mozart Quartetto in re maggiore K.499 “Hoffmeister”, L.van Beethoven Quartetto in mi minore Op 59 N.2
IL PROGRAMMA
Il programma scelto dal QuartettOCMantova, accostando le due composizioni di Mozart e Beethoven, esprime in maniera esemplare la capacità della musica di costruire, legami, affinità culturali e politiche ed amicizia, come quella che legò il compositore ed editore tedesco F. A. Hoffmeister a Mozart ( cui Hoffmeister più volte prestò soccorso) e a Beethoven, che lo chiamava “mio caro fratello” e che in una lettera del 15 gennaio 1801 proponeva ad Hoffmeister: “Dovrebbe esistere al mondo un mercato dell’arte (Magazin der Kunst) dove l’artista dovrebbe portare le proprie opere e prendersi ciò che gli serve. Ma per come stanno le cose ora si deve essere un mezzo uomo d’affari“.

Due mesi dopo la pubblicazione dei quartetti op. X, i cosiddetti “Quartetti Haydn” composti tra il 1782 e il 1785 da Mozart e affidati all’amico e “padre” Franz Joseph Haydn, il compositore salisburghese, sebbene fosse al culmine della notorietà e del successo, versava in tali difficoltà economiche da dover ricorrere all’aiuto di Hoffmeister: «Carissimo Hoffmeister! Cerco rifugio da Lei, e Le chiedo per intanto di assistermi con un poco di denaro, di cui ho in questo momento grandissima necessità. Perdoni che io La importuni sempre, ma conoscendomi, e sapendo Lei quanto mi sta a cuore che le Sue cose vadano bene, sono anch’io persuasissimo che Lei non prenderà in mala parte le mie insistenze, ma al contrario mi aiuterà con la stessa sollecitudine che io avrei a Lei.» Le richieste di Mozart furono esaudite e Hoffmeister acconsentì ad aiutare il compositore. Negli anni successivi il sodalizio Mozart-Hoffmeister portò alla stampa di oltre dieci lavori cameristici, tra i quali, per l’appunto, il quartetto per archi K 499. La cronica penuria di denaro durante la permanenza nella capitale austriaca, costrinse Mozart negli anni che seguirono a chiedere ad Hoffmeister ulteriori somme di denaro in cambio di composizioni.

Dopo la stesura dei sei giovanili Quartetti dell’opera 18, scritti fra il 1798 e il 1800, l’occasione di dedicarsi nuovamente al quartetto per archi venne, per Beethoven, dalla commissione di un personaggio di grande rilievo nella vita cultural-mondana della Vienna di inizio secolo, il conte Andreas Rasumovskij (1752-1836). Dal 1794 questo aristocratico russo ricopriva l’incarico di ambasciatore a Vienna dove svolgeva un ruolo di mecenate, promuovendo grandi trattenimenti musicali nel suo splendido palazzo. Apparteneva alla cerchia di Rasumovskij il violinista Schuppanzig, amico di Beethoven e primo interprete di tanta parte della sua musica da camera, e capitava che l’aristocratico, dotato, come si conveniva all’epoca, di una adeguata preparazione musicale, sostenesse la parte di secondo violino nelle sedute di quartetto; fondò anzi nel 1806, con Schuppanzig, il violista Franz Weiss e il violoncellista Josef Lincke, un suo proprio quartetto, che si riunì stabilmente fino a quando, nel 1816, il palazzo dell’ambasciatore non venne completamente distrutto da un incendio, causandogli ingenti danni finanziari. Non stupisce dunque che questo personaggio, ammiratore di Beethoven fin dagli esordi del musicista, gli potesse commissionare un ciclo di Quartetti. Beethoven scrisse dunque le tre partiture, ovvero i Quartetti op. 59, nel periodo 1805-1806, per pubblicarle poi un paio d’anni più tardi, con dedica al committente.

GLI INTERPRETI

Il Quartettocmantova, Luca Braga violino, Pierantonio Cazzulani violino, Klaus Manfrini viola, Paolo Perucchetti violoncello è nato nel 2006 dall’unione di alcune prime parti dell’Orchestra da Camera di Mantova, sostenuto con entusiasmo dal direttore artistico Carlo Fabiano. Il quartetto ha raccolto larghi consensi nell’ambito delle celebrazioni per i bicentenari di Haydn, Mendelssohn 2009 e Schumann 2010. Nel corso di una loro tournée in Cina i quattro musicisti hanno tenuto concerti per la China Tang Accademy e per l’Ambasciata italiana e condotto un corso di formazione orchestrale per giovani musicisti. Numerose anche le collaborazioni con altri artisti, tra cui P. Bordoni, S. Redaelli, A. Magagni, I. Armani. Il Quartetto si esibisce regolarmente in diverse stagioni concertistiche, tra cui il Festival Valnerina, gli Amici della Musica Montegranaro, la Filarmonica di Trento e il Festival di Musica da camera Trame Sonore che si svolge al Palazzo Ducale di Mantova ed ospita i più importanti musicisti della scena internazionale

INFO e prenotazioni: www.quartetandfriends.net Telefono: 348 4419400/ 3287379622. Mail: pozzi.anna47@gmail.com  Ingressi Biglietteria aperta 1 ora prima dell’inizio degli eventi

Lezioni-concerto e concerti: € 10.00 Ridotto € 3.00 per i soci di Amici del Quartetto “Guido A. Borciani”; € 5.00 per i soci di Gioventù musicale sede di Modena, abbonati dei Teatri di Correggio, Guastalla, Rubiera, Soci del FAI-Delegazione di Reggio Emilia, Soci della Società Dante Alighieri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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