Sabato 14 maggio 2022 ore 16,00
Boretto c/o Museo multimediale del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale
In collaborazione con l’Associazione Amici del Quartetto di A.Borciani
Sarà trasmessa «La musica dell’illuminismo»
puntata registrata dal 9 all’11 luglio 2021 a Gualtieri, Luzzara, Novellara, Guastalla
programma iniziativa

Torna la Settimana della Bonifica e dell’Irrigazione ANBI: visite guidate, gite in bici ed eventi culturali per ritrovarsi insieme dopo la pandemia

10 Maggio 2022 – Valorizzazione culturale del territorio di bonifica, promozione della mobilità sostenibile, divulgazione delle attività consortili di difesa e tutela del territorio e dell’importanza della risorsa idrica a scopi irrigui: sono le più importanti sfide che l’Emilia Centrale porrà in evidenza all’interno degli eventi della prossima Settimana della Bonifica e dell’Irrigazione”, istituita da ANBI, l’associazione nazionale che raggruppa tutte le realtà consortili del Paese e in collaborazione con ANBI Emilia-Romagna.

E proprio nell’anno del centenario della bonifica moderna il Consorzio ha voluto ulteriormente ampliare l’offerta in calendario, sfruttando la progressiva uscita dalla situazione pandemica per riaprire le porte delle sue “cattedrali delle acque” con l’ormai tradizionale iniziativa Impianti aperti”, che offrirà al pubblico la possibilità di visitare gli storici manufatti di bonifica nelle domeniche del 15 e 22 maggio: i tecnici del consorzio attendono amanti del paesaggio e del territorio per le visite guidate a Boretto (sul fiume Po, nel Reggiano), Mondine (a Moglia, MN), San Siro (sempre nel Mantovano, dove sarà possibile visitare sia l’idrovoro che l’orto botanico grazie alla collaborazione con “Corti e Cascine”), Torrione (Gualtieri, RE) e presso la centrale idroelettrica di Sassuolo (MO).

Non solo natura, ma anche cultura Sabato 14 maggio, in collaborazione con l’Associazione Amici del Quartetto “Guido A. Borciani”, al Museo multimediale del Consorzio, a Boretto, con la proiezione dell’evento «La musica dell’illuminismo»: un ritratto tra musica, storia, tradizioni e protagonisti locali della “Bassa reggiana” registrato dal 9 all’11 luglio 2021 a Gualtieri, Luzzara, Novellara e Guastalla.

Per gli amanti della mobilità dolce Domenica 22 maggio si esploreranno le Vie d’acqua della città fino a Bagnolo in Piano con soste presso gli impianti Ariosto, Le Rotte e Mancasale, grazie alla biciclettata organizzata in collaborazione con FIAB Reggio Emilia Tuttinbici.

Soddisfatto il presidente dell’Emilia Centrale, Marcello Bonvicini, che evidenzia: “L’anno del centenario della bonifica moderna rilancia prepotentemente il valore dell’attività consortile e ci vede in prima fila tra le realtà nazionali per valore d’investimento e numero di interventi avviati. Torniamo ad avere la possibilità di avvicinarci fisicamente ai cittadini e ai consorziati, dopo un biennio difficile e buio: il momento che abbiamo davanti ci chiama a ritrovarci insieme con spirito di condivisione e senso di comunità”.

Info e prenotazioni agli eventi inviando una mail all’indirizzo mbonicelli@emiliacentrale.it o telefonando al 3484907180. Per le visite all’idrovoro e all’orto botanico di San Siro nel pomeriggio di domenica 22 maggio sarà possibile effettuare gratuitamente un’attività di orienteering dedicata alle famiglie, con tanto di mappa e bussola alla scoperta del territorio, grazie alla collaborazione con il Parco Golene Foce Secchia.

Alla fine gli agricoltori hanno accolto la sfida e ora invitano altri colleghi a seguirli. È quanto emerso dalla tavola della Mab Unesco dell’Appennino tosco-emiliano dedicata al progetto Life Agricolture e partecipata da un centinaio di portatori di interesse tra Reggio Emilia, Parma e Modena.

“Da un lato terreni che si sono costruiti in milioni di anni, dall’altro dissesto idrogeologico o arature profonde che li minacciavano.  Con questo progetto, che nelle aziende unisce difesa del suolo e agroecologia, si propone un nuovo modo di dare risposte alle esigenze degli agricoltori e al contrasto al cambiamento climatico, discutendone anche nelle scuole. Si costruisce così una green communities”, osserva Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.

Tra i casi discussi, quello di un’azienda agricola dove la sostanza organica era scesa all’1,5% del terreno, meno della metà.  Ora, col progetto finanziato dall’Unione Europea, Life Agricolture sono ben 15 le aziende che, dopo alcuni confronti serrati tra nuove generazioni e padri, si sta sperimentando e studiando un nuovo e antico modo di coltivare: in soli due anni la superficie dedicata alla sperimentazione è raddoppiata. Sul campo sono diversi i tecnici che seguono l’evoluzione del progetto per conto dei promotori Consorzi di Bonifica Emilia Centrale, Burana, Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e Crpa. Nelle aziende agricole sono in corso di sperimentazione buone pratiche agronomiche selezionate tra diversi progetti europei. Esse consentono di produrre ma anche di preservare il carbonio organico nel terreno, di preservare le rese e, anche, di contenere i costi. Alcuni esempi di lavorazione: rotazioni ampie, semine dirette su terreno sodo, arature meno profonde, tagli precoci per il controllo delle infestanti, minore impiego di chimica, concimazioni invernali su prati, sistemazioni idrauliche adeguate per evitare arature frequenti, consociazioni tra leguminose e cereali con varietà adeguati per nutrire il terreno,…

“Utilizzarle è questione di apprendimento ed esperienza e grazie ad esse è possibile guadagnarci”, ha affermato Tobia Zagnoli, allevatore di 250 pecore nel crinale a Villa Minozzo.

“Questo progetto è destinato ad avere futuro considerati i risultati che sta offrendo” ha detto Dario Torri, presidente della Cooperativa Valle dei Cavalieri forte di 170 pecore in lattazione a 1000 metri a Succiso.

“Finalmente si pone attenzione sul suolo – ha dichiarato Enea Giavelli, allevatore di Viano – e auspico che le nuove generazioni possano farsi portatrici di questo nuovo percorso”.

“Dinnanzi ai cambiamenti del mondo anche l’agricoltura è chiamata a rinnovarsi” ha sostenuto Martino Dolci, allevatore di Ventasso.

Nel corso della giornata è stato anche annunciato un “Patto per il suolo”, cui si lavorerà nei prossimi mesi, “finalizzato – osservano Luca Filippi, project manager del progetto e Francesca Moretti, del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano – a sottoscrivere un accordo promosso tra i portatori di interesse coinvolti nel mondo agricolo affinché sia riconosciuto in termini economici o premiali il valore di quelle aziende che attuano queste buone pratiche e, quindi, sono fornitrici di servizi ecosistemici, come la tutela del carbonio del suolo. Questo agevolerà chi farà queste scelte, anche con accordo sul Psr”.

3 maggio 2022 – ore 18,30

Convegno “L’acqua protagonista di ieri e di oggi

Auditorium di Reggiolo, in via Regina Margherita 6

 

Grazie al finanziamento regionale di 170 mila euro completato il primo stralcio di un articolato intervento che vedrà impegnato il Consorzio anche sullo scolo Bruciate e il canale Moranella

Comunicato stampa

 

mezzo escavatore del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale impegnato durante la ricostruzione dell’argine sul Canale di Risalita, nel territorio del Comune di Campegine, RE

Emilia Centrale, nuova difesa antierosione per il Cavo Lama: più sicurezza e migliore irrigazione per 20 mila ettari del Modenese

Terminato l’articolato intervento all’altezza di via Tre Ponti, dall’importo di 180 mila euro, grazie alla direzione lavori della Rete Idraulica Pianura del Consorzio

Carpi (MO), 13 Aprile 2022 – Una nuova difesa antierosione a protezione degli argini: è il risultato di un lungo e articolato intervento effettuato con la direzione lavori della Rete Idraulica Pianura del Consorzio di Bonifica dell’Emilia-Centrale che, coordinata dalla Responsabile di settore Monica Vecchi, ha completato la messa in sicurezza del Cavo Lama, nella Città di Carpi: intervento finanziato per un importo di 180 mila euro dalla Regione Emilia-Romagna a seguito delle criticità (frane, cedimenti ed erosioni) verificatesi lungo alcuni punti del tracciato durante gli eventi di piena del dicembre 2020.

Il Cavo Lama, collettore di Bonifica della rete delle acque Alte del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, ha origine nel territorio del Comune di Rubiera (RE) per poi scorrere lungo il modenese, toccando i comprensori dei Comuni di Campogalliano, Carpi, Novi di Modena; infine, oltrepassa il confine regionale trovando sbocco nel fiume Secchia, all’altezza del Comune di Moglia, in località Mondine (MO): una estensione pari a oltre 13 mila ettari, quella del Cavo Lama, che svolge duplice funzione, una fondamentale scolante, per la pianura modenese in sinistra Secchia; e un’altra, altrettanto rilevante, di natura irrigua all’interno di un comprensorio di oltre 20 mila ettari.

Nel dettaglio, i lavori hanno visto uno scavo di sbancamento per il recupero del materiale scivolato in alveo, la ricostruzione dell’argine per strati successivi di terreno dello spessore massimo di 30 centimetri, la realizzazione di difesa al piede con massi di pezzatura da 1 a 3 tonnellate e la difesa antierosione con massi a faccia piana di pezzatura da 5 quintali a una tonnellata, al di sopra della difesa al piede.

“Le importanti piene del dicembre 2020 avevano sollecitato piuttosto sensibilmente la rete di bonifica determinando, in alcuni punti, livelli molto elevati le cui conseguenze sono state le erosioni degli argini e i cedimenti franosi in vari punti. Con questo intervento di sistemazione poniamo in sicurezza non solo la Città di Carpi, ma anche una parte importante del comprensorio modenese, ricca di colture tipiche del territorio e abitata da numerose comunità”: queste le parole del presidente dell’Emilia Centrale, Marcello Bonvicini, al termine dei lavori.

[Foto allegate: uomini e mezzi del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale impegnati durante la ricostruzione dell’argine sul Cavo Lama, nel territorio della Città di Carpi (MO); un’immagine della difesa arginale antierosione come appare a lavori conclusi]

I lavori – dall’importo complessivo di oltre ­­­678 mila euro – vedono il tombamento del canale Rovereto Basso e il collegamento tra le frazioni di Sant’Antonio in Mercadello e Rovereto sulla Secchia

Novi di Modena (MO), 5 Aprile 2022 – Valorizzare il territorio, incentivare la mobilità dolce, ampliare la rete degli itinerari ciclabili e dei percorsi ciclo-pedonali, sviluppare la connessione tra le frazioni del territorio comunale: la stretta sinergia tra il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e il Comune di Novi di Modena, che ha portato alla stipula di una convenzione per la realizzazione di un collegamento ciclopedonale tra le frazioni di San Antonio in Mercadello e Rovereto sulla Secchia, vede il prosieguo del primo stralcio del progetto, avviato da alcune settimane e che prevede il tombamento del canale Rovereto Basso, migliorandone la funzionalità irrigua. L’intervento è necessario per creare il sedime del percorso ciclopedonale, oltre che per ottimizzare la distribuzione delle acque, attraverso la sostituzione del canale con uno scatolatore.

Il progetto, dall’importo complessivo di oltre 678 mila euro – di cui 269 mila per il tombamento del canale – è finanziato con fondi del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e del Comune di Novi di Modena: in particolare l’amministrazione comunale ha stanziato oltre 173 mila euro mentre l’Ente di bonifica contribuirà per circa 95 mila euro. I lavori inerenti il primo stralcio del progetto, eseguiti dalla Squadra Rete Idraulica Pianura dell’Emilia Centrale coordinata da Monica Vecchi, si suddividono in due fasi: il tombamento di 300 metri (su una lunghezza complessiva di 600) già ultimato il mese scorso, per consentire le attività di irrigazione precoce dei terreni circostanti; e una seconda fase, nella quale saranno completati gli ultimi 300 metri di tombamento, da Via XXV Aprile a valle, che ripartirà nei primi giorni di ottobre, al termine della stagione irrigua.

Nello specifico, il collegamento ciclopedonale sarà realizzato tra le frazioni di San Antonio in Mercadello e Rovereto sulla Secchia, luogo dove avrà origine, proprio in corrispondenza dell’incrocio tra via Barbieri e via Chiesa Nord. La pista affiancherà la Sp 11 fino all’altezza di via Mazzarana, come stralcio della connessione di Rovereto fino alla frazione di San Antonio in Mercadello: circa a metà tracciato l’asse ciclopedonale incrocerà via XXV Aprile, dove sorgerà un ulteriore punto di ingresso e uscita per pedoni e ciclisti. Il tombamento del canale di Rovereto Basso è realizzato tramite riempimento con il terreno e la sostituzione della via d’acqua attraverso uno scatolare orizzontale posato al di sotto dell’argine Est del canale.

“Le interconnessioni territoriali assumono un valore strategico e importante per i comprensori, sia sotto il profilo del turismo (e, dunque, anche economico, poiché creano indotto); che sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico, poiché la mobilità dolce rappresenta un fulgido esempio di convivialità che consente di vivere e godere delle bellezze naturali, storiche ed enogastronomiche che la nostra terra offre. Nel caso specifico, l’intervento consente la messa in sicurezza e il miglioramento della funzionalità di un importante canale irriguo e, al tempo stesso, pone le basi per la realizzazione di una nuova arteria di mobilità dolce”: così il presidente dell’Emilia Centrale, Marcello Bonvicini, in merito la realizzazione dell’intervento.

[Foto in allegato: uomini e mezzi del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale operativi per la posa in opera degli scatolari durante i lavori di realizzazione del collegamento ciclopedonale tra le frazioni di San Antonio in Mercadello e Rovereto sulla Secchia, nel territorio del Comune di Novi di Modena]

Una stagione irrigua mai iniziata con così tanto anticipo. Bonvicini: “Per ora riusciamo a soddisfare il fabbisogno, ma se la siccità perdurasse potrebbero esserci criticità”

21 Marzo 2022Sono già 200 le domande pervenute al Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale nei primissimi giorni d’avvio della stagione irrigua: un numero che, se paragonato alle complessive 20 mila richieste che l’ente consortile soddisfa annualmente, appare piuttosto basso. Eppure, non era mai accaduto che l’irrigazione partisse così presto nei comprensori gestiti: un territorio di 120 mila ettari nel quale scorre una rete di canali lunga 3500 km e dove non si registrano significative precipitazioni dalla fine di novembre, con le uniche piogge degne di nota risalenti allo scorso febbraio, quando si sono registrate due limitate perturbazioni dai quantitativi pluviometrici dell’ordine di 10 mml e che, per questa ragione, non hanno inciso significativamente.

Fortunatamente le temperature notturne continuano ad essere piuttosto rigide e questo limita il fabbisogno irriguo delle colture; fabbisogno che però sta progressivamente aumentando, tant’è che nel giro di pochi giorni l’Emilia Centrale ha raggiunto, come detto, 200 richieste di irrigazione su tutto il comprensorio, a fronte delle iniziali 80 da cui si era partiti.

“Per ora, lo stato dei fiumi da cui noi deriviamo la risorsa idrica (Po, Enza e Secchia) ci consente di poter soddisfare il limitato fabbisogno irriguo, nonostante i quantitativi di acqua eccezionalmente bassi per questa stagionerileva il presidente dell’Emilia Centrale, Marcello Bonvicinima se dovessero perdurare l’assenza di piogge ed il corrispondente calo delle portate dei fiumi, a causa del naturale rialzo delle temperature, nel giro di qualche settimana, potremmo trovarci nella necessità di non riuscire a soddisfare il fabbisogno irriguo di tutte le colture, soprattutto nelle zone di alta pianura, servite dai torrenti appenninici che sono maggiormente in crisi idrica”.

Le richieste irrigue possono essere effettuate tramite: web, call center, numero verde gratuito 800501999 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14. Info e regolamento irriguo sulla pagina web dedicata del sito dell’ente: https://www.emiliacentrale.it/cosa-facciamo/statuto/.

Foto in allegato: le pompe idrovore dell’impianto consortile di Boretto (RE) in azione

 

Note oltre i Confini
Affetti, sentimenti e stati d’animo dalla tradizione vocale a quella strumentale

Venerdì 19 marzo 2022 ore 18,30
Palazzo delle bonifiche – Reggio Emilia, Corso Garibaldi n. 42
La musica dell’illuminismo, puntata registrata dal 9 all’11 luglio 2021

locandina e libretto febbraio-aprile

Oltre alla mancanza di precipitazioni, all’aridità dei suoli e al deficit di portata dei fiumi arrivano anche le gelate a complicare un contesto meteoclimatico sempre meno agevole per le imprese agricole 

Quella che stiamo vivendo è una situazione meteo climatica particolarmente complessa; lo stato di perdurante stress idrico, caratterizzato dalla diffusa siccità in tutto il nord del paese a livelli record a causa delle mancate piogge nei mesi invernali (fino a -70%), rende assai poco agevole l’inizio dell’irrigazione proprio in fase di avvio della stagione agricola. E se nel centro sud italiano imperversano condizioni di esteso maltempo, con copiosa caduta di pioggia e neve, al nord è anche l’alternarsi dell’improvviso sbalzo termico a creare notevoli complicazioni alle prime fioriture stagionali. E’ soprattutto il settore dell’ortofrutta di qualità a temere il peggio dalle ormai “consuete” quanto distruttive gelate alle porte della primavera, fenomeni che portano ad una escursione giornaliera che passa dal – 3 gradi a 16-18 gradi durante il giorno. Ed è proprio il verificarsi di questa variazione che penalizza notevolmente i coltivatori che cercano in modalità resiliente di difendersi dalle avverse condizioni, sempre più frequenti, causate dai mutamenti degli equilibri climatici che la tecnologica più avanzata può limitare l’aggravarsi del danno. In questo contesto è da definirsi provvidenziale la decisione di numerosi Consorzi di bonifica dell’Emilia Romagna, associati ad ANBI regionale, di mantenere un minimo di canalizzazioni irrigue appositamente invasate al fine di attivare le adeguate pratiche irrigue antibrina. La brina infatti è la situazione metereologica nella quale la temperatura dell’aria scende sotto lo zero in periodi in cui la coltura è particolarmente suscettibile alle basse temperature. Così, potendo contare sulla quantità minima di risorsa idrica messa a disposizione dei Consorzi, gli imprenditori agricoli che si sono preventivamente dotati di queste tecniche, hanno messo al riparo dalle gelate (già per altro verificatesi in modo grave negli anni scorsi) la prima fioritura stagionale. L’irrigazione antibrina consiste nel mantenimento a cavallo dello zero termico la temperatura degli organi vegetali, ricoprendoli (come da immagini allegate) con uno strato di ghiaccio “protettivo” fino alla conclusione della “gelata”. Questa tecnica “ad hoc” si fonda sulla distribuzione costante di risorsa utile alla formazione del ghiaccio. 

Andrea Gavazzoli Ufficio Stampa/Relazioni Esterne ANBI ER

In allegato immagini di azioni contro le gelate di Marzo : attivazione di impianti antibrina in alberi di albicocco grazie all’impiego di risorsa idrica emergenziale messa a disposizione dai Consorzi di bonifica regionali (ANBI) in Emilia Romagna

 

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