7 settembre 2022 ore 15,00
L’altra metà dell’acqua
Motonave Stradivari

Un incontro tutto al femminile che mette al centro del dibattito le esperienze e gli studi delle donne che lavorano nel settore dell’irrigazione, dell’ambiente e dell’imprenditoria in agricoltura, evidenziando il loro impegno per la costituzione di un modello cooperativo e di una rete di eccellenze del territorio

programma iniziativa

Bonvicini: “Nell’annus horribilis della siccità epocale il patto tra imprese agricole e bonifica ha evitato il peggio, ma occorre una strategia di area più vasta e convinta per il futuro di questo territorio, soprattutto in Val d’Enza”. Turazza: “Ben venga anche il raddoppio delle acque depurate da Mancasale”

31 Agosto 2022 – L’anno 2022 si è manifestato come il più siccitoso da almeno 70 a questa parte e la pianura Padana ha gravemente sofferto la carenza idrica causata dalla mancanza costante di riserve nevose contemporaneamente alle alte temperature; questo scenario, iniziato già nei mesi invernali, poverissimi di precipitazioni, ha giocoforza costretto il Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale ad anticipare il consueto servizio di irrigazione a beneficio delle imprese agricole del comprensorio servito tanto che l’attività ha preso il via già dalla prima metà del mese di Marzo, cosa mai avvenuta nei 12 anni precedenti.

I numeri 

I prelievi di risorsa idrica – mediante l’ausilio degli impianti idrovori consortili in prossimità delle derivazioni da corsi d’acqua naturali, fiumi e torrenti – hanno consentito al Consorzio di derivare complessivamente oltre 160 milioni di metri cubi: il 79% direttamente dal fiume Po a Boretto, alla presa di Boretto; per il 12% dal fiume Secchia, alla Traversa di Castellarano; per il 5% dall’Enza, a Cerezzola; per il 3% dal depuratore di Mancasale, a Reggio Emilia, che consente di recuperare e depurare oltre 5 milioni di mc di risorsa proveniente da reflui; e per il restante 1% dalla falda attraverso il prelievo da pozzo.

Le richieste di irrigazione per coltura

Ad oggi risultano essere state completate circa 16.400 irrigazioni complessive ad approvvigionamento di una superficie irrigata almeno una volta somma di 25.500 ettari. La coltura prevalentemente irrigata è stata il vigneto (7.352 ettari), seguito dal mais (5.138 ettari), dal medicaio (4.292) e dal prato stabile (3.166). Seguono il pomodoro, le pere, la soia e la barbabietola.

La crisi idrica epocale

Questi numeri, di per sé importanti, ma non straordinari per le performances che il Consorzio dell’Emilia Centrale ha ottimizzato progressivamente nel tempo, non forniscono comunque il quadro reale e tangibile delle indubbie e ingenti difficoltà che lo staff consortile e tutti i suoi operatori che capillarmente hanno presidiato il territorio hanno dovuto affrontare per poter garantire con continuità la regolarità del servizio di irrigazione nell’area gestita. Infatti, se i prelievi da Enza e Secchia si sono tutto sommato dimostrati abbastanza in linea con le più recenti annate siccitose (2012 e 2017) questa stagione irrigua passerà alla storia per la gravissima crisi idrica che ha interessato il Grande Fiume, fonte di prelievo indispensabile e prioritaria, che, soprattutto nel mese di Luglio ha toccato livelli minimi di portata che non si ricordavano a memoria d’uomo.

La strategia del Consorzio

Per fronteggiare adeguatamente questo eccezionale stato di crisi l’Emilia Centrale ha aggiornato fin dalla metà del mese di Giugno il proprio “Piano di Conservazione della risorsa idrica e di Gestione delle Siccità” disponendo una sorta di razionamento calcolato della risorsa, preventivamente coordinato e concertato con i rappresentanti delle associazioni agricole. Grazie a queste misure e grazie anche agli investimenti effettuati nel corso tempo per assicurare il regolare funzionamento dell’impianto di Boretto (divenuto universalmente nell’immaginario collettivo il simbolo di questa crisi storica nel nostro paese) il Consorzio è riuscito a servire tutte le aziende agricole che ne hanno fatto richiesta senza lasciare a secco nessuno. Si tratta di un risultato di sistema assai di rilievo e soprattutto non scontato che mostra chiaramente lo sforzo collettivo dell’ente che si è prodigato con impegno ed abnegazione per soddisfare la complessità variegata delle richieste dell’utenza di un’area così estesa che si estende nella Bassa sulle province di Reggio Emilia, Modena e Mantova. Un risultato di eccellenza in un momento così difficile che va considerato in comunione con la componente agricola senza la quale questi traguardi di certo non sarebbero stati centrati; “La disponibilità con cui si è fatta di necessità virtù – hanno sottolineato il presidente del Consorzio dell’Emilia Centrale Marcello Bonvicini e il direttore generale Domenico Turazza in collaborazione disciplinata con le imprese agricole è stata esemplare. L’adeguamento al Piano di razionamento della risorsa idrica delle aziende in stretta collaborazione con il Consorzio ha contribuito notevolmente a sterili dispersioni e mettendo a profitto ogni singola goccia disponibile in modo consapevole e proficuo”.

Unica nota dolente viene dalla Val d’Enza

Purtroppohanno sottolineato Presidente e Direttorecome ormai avviene da qualche anno, per la mancanza di acqua nel Torrente Enza verso la metà del mese di Luglio il Consorzio ha dovuto sospendere il servizio irriguo che è proseguito solo in ambiti molto localizzati grazie agli emungimenti dai pozzi. Questo è uno scenario che sicuramente non ci piace e che ci auguriamo possa mutare in fretta grazie a tutte le progettualità che si potranno mettere in campo ed in grado di alleviare queste incognite nel futuro per un’area così importante per economia e occupazione”.

Meglio il Secchia

Diversamente è andata invece nella zona di alta pianura servita dal Secchia che è stato nelle condizioni di consentire un, seppur limitato, apporto della risorsa per tutta la stagione irrigua. Inoltre, questa zona ha potuto disporre anche dell’acqua derivata dal fiume Po.

Riutilizzo delle acque depurate della città di Reggio dall’impianto di Mancasale

Anche il contributo delle acque provenienti dall’impianto di depurazione e affinamento del Gruppo IREN situato a Mancasale si sono dimostrate quanto mai provvidenziali; il loro contributo, in piena crisi idrica, è stato più che prezioso. Citato come esempio virtuoso su scala nazionale e preso ad esempio pragmatico anche da molti altri operatori dei servizi idrici integrati che si stanno velocemente muovendo in questa direzione, il recupero di risorsa si è quantificato in 5 milioni di metri cubi d’acqua praticamente consegnata direttamente “al campo”, acqua che altrimenti sarebbe andata a mare Adriatico.

Per questa ragione il Consorzio saluta con soddisfazione la notizia del possibile raddoppio dell’impianto.

[Nella foto allegata la chiusa sita presso un canale irriguo consortile]

Venerdì 5 agosto 2022 ore 16,00-18,00
Castello di Sarzano, Casina (RE)
Un patto per il Suolo per l’agricoltura dell’appennino emiliano

Un evento dedicato alla presentazione e discussione del “Patto per il Suolo” di LIFE agriCOlture. Al centro dell’incontro la presentazione del Protocollo d’Intesa che dà corpo e contenuti al Patto. Francesca Moretti del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano curerà la condivisione, in anteprima, dei contenuti di questo documento, vero e proprio Manifesto del Patto. Segue un intervento di Maria Teresa Pacchioli di CRPA che traccerà un quadro di sintesi del percorso pluriennale di assistenza tecnica e diffusione dell’innovazione nella montagna reggiana che pone le basi del costituente Patto per il Suolo. Questo intervento retrospettivo sarà seguito da una presentazione, a cura di Luca Filippi del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, che guarda al primo importante risultato ascrivibile all’attività del Patto per il Suolo: la continuità dell’attività di LIFE agriCOlture all’interno della Green Community “La Montagna del Latte”, di imminente avvio. Il programma si conclude con una tavola rotonda a cura della dirigenza politica degli Enti sottoscrittori il Patto per il Suolo. Segue aperitivo e inaugurazione della mostra “Una finestra sul tempo”. Evento all’interno del programma della Fiera del Parmigiano Reggiano di Casina (5-8 Agosto 2022).
Programma
Ore 16:00 – Accoglienza e registrazione partecipanti
Ore 16:10 – Saluti Stefano Costi, Sindaco del Comune di Casina
Ore 16:20 – Un patto per il Suolo per l’agricoltura dell’Appennino Emiliano. Il manifesto Francesca Moretti, Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano
Ore 16:40 – Il percorso di co-creazione e diffusione dell’innovazione a supporto della resilienza delle aziende agricole dell’Appennino reggiano
Maria Teresa Pacchioli, Centro Ricerche Produzioni Animali – CRPA
Ore 17:00 – I risultati di LIFE agriCOlture nella costruzione della Green Community “La montagna del latte” Luca Filippi, Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Project Manager Life agriCOlture
Ore 17:20 – Visione del video, prodotto da LIFE agriCOlture, “I custodi dell’Appennino”
Ore 17:25 – Conclusioni a cura della dirigenza politica degli Enti sottoscrittori il Patto per il Suolo
Ore 17:45 – Dibattito

 

Domenica 31 luglio 2022 – in comune di Frassinoro
Cercando i Maggi: geoesplorazione nella Valle del Dolo”
programma iniziativa

18 luglio 2022 – Un accordo strategico e quanto mai attuale quello siglato oggi tra Carla Di Francesco, presidente del FAI Emilia-Romagna, e Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione dei Consorzi di Bonifica regionali: viene esplicitata la volontà congiunta di far conoscere e valorizzare l’imponente patrimonio architettonico ed ambientale che i Consorzi custodiscono e gestiscono nel territorio delimitato tra il fiume Po’, la dorsale appenninica e l’Adriatico.

Un patrimonio che comprende le principali ‘cattedrali dell’acqua’ che punteggiano l’ambiente emiliano-romagnolo, laddove canali, fiumi e terre si incontrano; capolavori di archeologia industriale dedicata alla gestione delle acque di superficie, realizzati tra la metà dell’800 e la metà del ‘900.

Strutture eleganti e manutenute con cura, spesso inserite in contesti paesaggistici di rara bellezza, dove emerge la maestria secolare con cui gli uomini e la tecnica hanno governato il delicato rapporto tra le acque e i suoli.

Basti pensare agli impianti di inizio ‘900 di Codigoro (protagonista dei quadri di De Chirico), Marozzo, Bondeno, Pilastresi, Saiarino, Vallesanta e Beccara Nuova in provincia di Ferrara; la Chiusa sul Sillaro e l’impianto di Bagnetto, nel bolognese; Boretto e Torrione nel reggiano; Fosso Ghiaia e Madonna del Pino nel ravennate e tanti altri.

Il Presidente di ANBI Francesco Vincenzi: “Nel mezzo di un’emergenza idrica come quella odierna, appare la necessità di far conoscere a tutti i cittadini, e soprattutto a quelli maggiormente consapevoli, la complessità e la ricchezza di esperienza tecnica che la gestione delle acque di superficie ha maturato questa regione nel corso dei secoli. Esperienza che ci consente di guardare al futuro elaborando nuove strategie di resilienza e di governo della risorsa idrica”.

La Presidente regionale FAI Carla Di Francesco: “Le affascinanti strutture idrovore ed i diversi manufatti connessi assumono un particolare significato a maggior ragione in questi difficili tempi di crisi climatica ed idrica: sono state parte essenziale della trasformazione di molta parte del paesaggio padano da palude a campi fertili, e consentono oggi l’uso oculato delle acque per l’agricoltura, nello stesso tempo mantenendo il territorio in sicurezza. Il FAI regionale e le Delegazioni dell’Emilia-Romagna, nell’ambito della loro missione, contribuiranno a far conoscere la storia epica delle Bonifiche, la genesi e le caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territorio padano, la società e le storie di persone, tecnici, e famiglie che con grande perizia e fatica le hanno prodotte”.

Il Presidente dell’Emilia Centrale Marcello Bonvicini: “La bonifica nel tempo non ha solo contribuito a modellare il paesaggio in funzione delle necessità economiche, ma ha creato, grazie alla sua rete di canali, dal nulla, vere e proprie isole di biodiversità con un habitat unico. E quindi, nell’anno del Centenario, la valorizzazione e la fruibilità al grande pubblico di questi luoghi e delle opere architettoniche che hanno consentito all’acqua di raggiungere tutto il territorio altrimenti arido diventa una priorità anche per sensibilizzare la cittadinanza tutta sul valore essenziale di questa risorsa che a causa del cambiamento del clima scarseggia sempre di più soprattutto nei mesi estivi. L’accordo col FAI ci consentirà di mostrare le nostre unicità grazie alla nuova convenzione e alla provata esperienza di coinvolgimento di questo ente così attivo nella promozione e conoscenza del territorio e delle sue bellezze”.

Link alle interviste e foto impianti  https://we.tl/t-hYTBIBQF4l

Il FAI in Emilia-Romagna è rappresentato dalla Presidente Regionale, dalla Referente Regionale e da 10 Delegazioni, 10 Gruppi FAI, con oltre 15.000 aderenti e 9 Gruppi FAI Giovani con oltre 1.500 aderenti.

Domenica 3 luglio 2022 ore 21,00
preso l’Impianto idovoro di San Siro a San Benedetto Po

Concerto dell’Orchestra Giovanile di Suzzara
della scuola Arti e Mestieri ‘F. Bertazzoni’
programma iniziativa

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