Da giugno è in funzione l’impianto irriguo lungo la Cavata Orientale in via Cavata in comune di Carpi.
Nel tratto a monte del termine del tombamento, la Cavata Orientale garantisce il deflusso delle portate idrologiche generate dalle superfici poste ad Est dell’abitato di Carpi, di cui circa 40 Ha a destinazione urbana, ed esplica anche una funzione irrigua grazie alla presenza di una barricazione che mantiene un livello d’acqua costante.
La presenza di un volume d’acqua durante il periodo che va da maggio a settembre, costituisce un evidente impedimento al deflusso della portata di piena generata in occasione di eventi meteorici che insistono sul bacino urbano sopra citato.
Il nuovo impianto irriguo consente a partire dalla presente stagione irrigua di dimezzare la quota d’acqua all’interno del tombamento di Via Cavata; il calo del livello idrico aumenta così il grado di sicurezza idraulica dell’area residenziale ad Est di Carpi e del territorio extra-urbano limitrofo.
Il progetto è stato interamente finanziato dal comune di Carpi; la progettazione e la direzione lavori è stata svolta dagli uffici consorziali.

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Sono iniziati gli interventi di regimazione idraulica in Comune di Villa Minozzo. Anche quest’anno gli interventi concordati con l’Amministrazione Comunale riguardano la risoluzione di piccoli ma numerosi problemi di gestione delle acque di superficie, soprattutto dove costituiscono interferenza con la viabilità pubblica o i centri abitati. In particolare, oggetto di particolare attenzione, è la regimazione delle acque di superficie nel vasto movimento franoso in località La Pioppa. Altri interventi in programma sono situati in località Lusignana, Governara, Sonareto, Novellano, Bedogno, Roncopianigi, Rescadore, Deusi e corsi d’acqua rio Fontanella e rio di Secchio. L’importo del progetto è di €. 45.000,00.

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Sabato 23 e domenica 24  giugno 2018

Una giornata di interpretazione nel paesaggio tra ofoliti, miniere e altre geostorie

programma iniziativa

Museo multimediale Bonifica dell’Emilia Centrale, via Argine Cisa, 65, Boretto
All’interno del museo sarà trasmesso un video multimediale dal titolo “Acqua – Presenza e memoria nel paesaggio della bonifica” un nuovo racconto emozionale  illustra la costruzione del nostro paesaggio d’acqua.
Apertura:
da giugno a ottobre: domenica e festivi 9,30-12,30 e 16,00-19,00 gli altri giorni su appuntamento
Informazioni: tel. 0522 443211 oppure 348 4040551 Zelindo

Sabato 23 e domenica 24  giugno 2018

Una giornata di interpretazione nel paesaggio tra ofoliti, miniere e altre geostorie

programma iniziativa

Alla presenza delle autorità venerdì mattina alle 9 si terrà a Moglia l’inaugurazione dell’impianto gestito dall’Emilia Centrale danneggiato dal terremoto del 2012. Un’opera che servirà 90 mila ettari, 400 mila persone costato 20 milioni di euro. Ingente impegno della Regione Emilia Romagna che presenzierà col presidente Stefano Bonaccini

 Reggio EmiliaMercoledì 20 Giugno 2018 – I lavori di messa in sicurezza dell’impianto idrovoro storico (risalente al 1925) e di realizzazione dei tre principali manufatti che costituiscono il nuovo nodo idraulico di Mondine (Idrovora, Chiavica emissaria sul Fiume Secchia e Impianto irriguo) sono finalmente una realtà a beneficio della comunità e di un territorio molto esteso e produttivo, ricco di aziende agricole, opifici industriali, zone naturali con alti valori di biodiversità. L’opera idraulica ha subito un importante ammodernamento e una ricostruzione mirata dopo che il sisma del 2012 l’aveva pesantemente danneggiata compromettendone la totale funzionalità. Il complesso dei lavori realizzati sono particolarmente ingenti e ammontano a circa 20 milioni di euro, in massima parte finanziati dalla Regione Emilia-Romagna.
Il nodo idraulico strategico, collocato al confine tra le Regioni Emilia- Romagna e Lombardia, ma ricadente per poche centinaia di metri nel territorio lombardo, serve un’ ampia area del comprensorio emiliano ed è gestito tecnicamente dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. La Regione Lombardia ha cofinanziato i lavori di consolidamento del fabbricato dell’idrovora storica.
L’avanzata infrastruttura ha un ruolo indispensabile per il comprensorio sotteso e mette in sicurezza idraulica un bacino di oltre 90.000 ettari in cui sono presenti importanti centri urbani (Reggio Emilia, Carpi, Correggio, ecc.) che contano oltre 400.000 abitanti e, come detto, insediamenti manifatturieri di primaria importanza ed una produzione agricola di pregio.
Oggi il l’innovativo impianto idrovoro di ultima generazione, perfettamente inserito nel paesaggio circostante e con un impatto ambientale quasi impercettibile essendo in gran parte sottoterra, è capace di sollevare fino a 50.000 litri al secondo per immetterli direttamente nel Secchia e nella nuova chiavica emissaria sul Secchia che protegge il territorio dalle piene del fiume .
Inoltre il nuovo impianto di sollevamento irriguo garantisce la risorsa idrica per un’agricoltura di pregio in un’area di circa 30.000 ettari nella pianura modenese in sinistra Secchia che produce ed esporta pere, lambrusco e Parmigiano Reggiano. I lavori eseguiti nel corso di questi anni sono stati molteplici e di diversa natura e si sono resi necessari , nel doveroso rispetto del patrimonio artistico rappresentato dallo stesso manufatto,  dopo gli effetti nefasti causati dal terremoto del maggio 2012 in particolare all’indomani del sisma del 29 maggio che aveva fortemente danneggiato l’idrovora storica con il crollo di uno spigolo della torretta ed altre lesioni molto gravi al fabbricato.
L’intervento è stato complessivamente ultimato in 6 anni esatti dal terremoto con il collaudo dell’idrovora avvenuto lo scorso 4 giugno.
La progettazione dell’impianto di Mondine è stata interamente ideata dai tecnici consortili e sono stati realizzati in massima parte da qualificate imprese locali. Gli apparati elettromeccanici utilizzano tecnologia nazionale.
Particolare attenzione come anticipato è stata riservata all’esigenza di conservare e salvaguardare il valore paesaggistico ed architettonico del sito, mitigando, per quanto possibile, l’impatto dei nuovi manufatti e comunque cercando di mantenere un’armonia tra la parte nuova e quella storica.
Da questo punto di vista il sito rappresenta un modello-esempio, forse unico a livello nazionale, di un nodo idraulico al servizio delle tre funzioni storiche della bonifica : scolo, irrigazione e difesa idraulica ; in cui gli impianti storici, della prima metà del ‘900, sono affiancati da opere di ultima generazione.

invito

Video:
Il nodo idraulico di Mondine
Inaugurazione nodo idraulico Mondine
Nodo idraulico Mondine visto dall’alto

Alla presenza delle autorità venerdì mattina alle 9 si terrà a Moglia l’inaugurazione dell’impianto gestito dall’Emilia Centrale danneggiato dal terremoto del 2012. Un’opera che servirà 90 mila ettari, 400 mila persone costato 20 milioni di euro. Ingente impegno della Regione Emilia Romagna che presenzierà col presidente Stefano Bonaccini

 Reggio EmiliaMercoledì 20 Giugno 2018 – I lavori di messa in sicurezza dell’impianto idrovoro storico (risalente al 1925) e di realizzazione dei tre principali manufatti che costituiscono il nuovo nodo idraulico di Mondine (Idrovora, Chiavica emissaria sul Fiume Secchia e Impianto irriguo) sono finalmente una realtà a beneficio della comunità e di un territorio molto esteso e produttivo, ricco di aziende agricole, opifici industriali, zone naturali con alti valori di biodiversità. L’opera idraulica ha subito un importante ammodernamento e una ricostruzione mirata dopo che il sisma del 2012 l’aveva pesantemente danneggiata compromettendone la totale funzionalità. Il complesso dei lavori realizzati sono particolarmente ingenti e ammontano a circa 20 milioni di euro, in massima parte finanziati dalla Regione Emilia-Romagna.
Il nodo idraulico strategico, collocato al confine tra le Regioni Emilia- Romagna e Lombardia, ma ricadente per poche centinaia di metri nel territorio lombardo, serve un’ ampia area del comprensorio emiliano ed è gestito tecnicamente dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. La Regione Lombardia ha cofinanziato i lavori di consolidamento del fabbricato dell’idrovora storica.
L’avanzata infrastruttura ha un ruolo indispensabile per il comprensorio sotteso e mette in sicurezza idraulica un bacino di oltre 90.000 ettari in cui sono presenti importanti centri urbani (Reggio Emilia, Carpi, Correggio, ecc.) che contano oltre 400.000 abitanti e, come detto, insediamenti manifatturieri di primaria importanza ed una produzione agricola di pregio.
Oggi il l’innovativo impianto idrovoro di ultima generazione, perfettamente inserito nel paesaggio circostante e con un impatto ambientale quasi impercettibile essendo in gran parte sottoterra, è capace di sollevare fino a 50.000 litri al secondo per immetterli direttamente nel Secchia e nella nuova chiavica emissaria sul Secchia che protegge il territorio dalle piene del fiume .
Inoltre il nuovo impianto di sollevamento irriguo garantisce la risorsa idrica per un’agricoltura di pregio in un’area di circa 30.000 ettari nella pianura modenese in sinistra Secchia che produce ed esporta pere, lambrusco e Parmigiano Reggiano. I lavori eseguiti nel corso di questi anni sono stati molteplici e di diversa natura e si sono resi necessari , nel doveroso rispetto del patrimonio artistico rappresentato dallo stesso manufatto,  dopo gli effetti nefasti causati dal terremoto del maggio 2012 in particolare all’indomani del sisma del 29 maggio che aveva fortemente danneggiato l’idrovora storica con il crollo di uno spigolo della torretta ed altre lesioni molto gravi al fabbricato.
L’intervento è stato complessivamente ultimato in 6 anni esatti dal terremoto con il collaudo dell’idrovora avvenuto lo scorso 4 giugno.
La progettazione dell’impianto di Mondine è stata interamente ideata dai tecnici consortili e sono stati realizzati in massima parte da qualificate imprese locali. Gli apparati elettromeccanici utilizzano tecnologia nazionale.
Particolare attenzione come anticipato è stata riservata all’esigenza di conservare e salvaguardare il valore paesaggistico ed architettonico del sito, mitigando, per quanto possibile, l’impatto dei nuovi manufatti e comunque cercando di mantenere un’armonia tra la parte nuova e quella storica.
Da questo punto di vista il sito rappresenta un modello-esempio, forse unico a livello nazionale, di un nodo idraulico al servizio delle tre funzioni storiche della bonifica : scolo, irrigazione e difesa idraulica ; in cui gli impianti storici, della prima metà del ‘900, sono affiancati da opere di ultima generazione.

Video “Presentazione nodo idraulico Mondine)

invito

Le intense precipitazioni che hanno interessato il territorio di Villa Minozzo dal 7 all’ 8 giugno hanno provocato innumerevoli danni causati dall’esondazione di corsi d’acqua e fossi di scolo. Il Consorzio di Bonifica si è subitamente attivato per dare aiuto all’Amministrazione Comunale con i primi speditivi interventi di riapertura fossi e cunette stradali ostruite lungo la strada che collega Villa Minozzo all’abitato di Mulino Bruciato. E’ stato inoltre finanziato un intervento urgente per la regimazione dei fossi in località Rola, area pesantemente colpita da due intensi fenomeni temporaleschi che si sono verificati a distanza di appena un mese l’uno dall’altro.

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Museo multimediale Bonifica dell’Emilia Centrale, via Argine Cisa, 65, Boretto
All’interno del museo sarà trasmesso un video multimediale dal titolo “Acqua – Presenza e memoria nel paesaggio della bonifica” un nuovo racconto emozionale  illustra la costruzione del nostro paesaggio d’acqua.
Apertura:
da giugno a ottobre: domenica e festivi 9,30-12,30 e 16,00-19,00 gli altri giorni su appuntamento
Informazioni: tel. 0522 443211 oppure 348 4040551 Zelindo

Piccole Terre di Frontiera – Fotografie di Luca Mantovani
Mostra a cura di Gloria Bianchino

c/o Museo Multimediale della Bonifica, Via Argine Secchia n. 62, Boretto

dal 22/4/2018 al 10/6/2018
Apertura ogni domenica 9,30-12,30 e 15,00-18,00

Inaugurazione domenica 22 aprile ore 16,00

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