Museo multimediale Bonifica dell’Emilia Centrale, via Argine Cisa, 65, Boretto
Il museo permanente allestito nella chiavica di Boretto spiega con una suggestiva performance multimediale il significato della Bonifica e quanto essa sia necessaria ed ecologicamente sostenibile per il territorio, per la sicurezza idraulica, per l’irrigazione, per la coltivazione e per la protezione dai disastri idrogeologici.
La performance multimediale ha una durata di 20 minuti. Al centro della sala un grande modello architettonico di 9 mq indirizza e aiuta la visione. Suoni, luci e immagini rappresentano un racconto suddiviso in diversi scenari: l’acqua, la macchina della bonifica, natura coltivata, il lavoro dell’uomo, la città, per concludersi leggendo il territorio del consorzio narrato attraverso mappe di oggi e di ieri.
Apertura:
luglio e agosto: domenica e festivi 9,30-12,30 e 16,00-19,00 gli altri giorni su appuntamento
settembre e ottobre: domenica e festivi 9,30–12,30 e 15,30– 18,30 gli altri giorni su appuntamento
Informazioni: tel. 0522 443211 oppure 348 4040551 Zelindo

Domenica 27 agosto 2017 una giornata a Serramazzoni

Geoesplorazioni e camminate alle cascate del Bucamante, Serola di Sotto, Granarolo, Pazzano, Roncovecchio e Pompeano

programma iniziativa

La perdurante siccità e qualche disservizio al sistema di captazione delle acque hanno indotto il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo delle Gallerie Estensi a richiedere la collaborazione del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale in favore del Palazzo Ducale di Sassuolo. La Peschiera o Fontanazzo, parte integrante del complesso ducale risalente alla metà del Seicento, necessitava di una fornitura straordinaria di acqua funzionale sia al mantenimento di un minimo livello idrico conservativo dell’invaso monumentale sia a soccorso della fauna ittica presente nella grande vasca. Attraverso il corso del Canale Maestro o di Modena alimentato dal Fiume Secchia, storico corso d’acqua che lambisce le gallerie interne del palazzo, con l’ausilio di una sommersa di proprietà del Consorzio di Bonifica, personale tecnico e “dugaroli” hanno in breve tempo provveduto ad immettere risorsa aggiuntiva nella peschiera, ripristinando le quote vitali alla sopravvivenza dei pesci e alla conservazione del manufatto.

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STORIA DELLA PRESA
La derivazione irrigua dal fiume Po a Boretto, comune ai Consorzi Associati Parmigiana Moglia-Secchia e Bentivoglio-Enza, (ora Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale), Agro Mantovano- Reggiano e Revere (ora Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po), consente l’irrigazione di una vasta area agricola vocata a coltivazioni di pregio nelle province di Reggio Emilia, Modena e Mantova.
La presa irrigua fu realizzata negli anni 30 del XX° secolo e fu progettata per consentire un prelievo a gravità dell’acqua di Po. Il dimensionamento dell’opera, eseguito in relazione alle quote ed alle portate dell’epoca, si rivelo’ ben presto inadeguato alle modifiche che il letto del fiume subì per effetto che le opere di sistemazione idraulica e le massicce attività estrattive produssero sul trasporto solido e sulle quote dell’alveo.
I primi problemi si verificarono già alla metà degli anni 40’ per arrivare ai primi anni ’50 con l’impossibilità di derivare a gravità l’acqua di prelievo.
Fu quindi realizzato un primo impianto di sollevamento che dovette pero’ essere riadeguato già nel 1976, a causa del progressivo abbassamento del livello di magra del Fiume Po.
Il nuovo impianto, dotato di 28 elettropompe ad elica di tipo tradizionale, garantì un buon prelievo fino al 1990 , quando si raggiunse un nuovo minimo del livello del Po.
Nel 1996 fu quindi completato un ulteriore intervento di adeguamento dell’impianto, con la sostituzione di tutte le elettropompe con nuove pompe sommergibili di capacità di aspirazione al livello minimo di 14.00 m s.l.m.
Purtroppo le crisi idriche dovute ai noti cambiamenti climatici non si sono arrestate, così da pervenire alle drammatiche situazioni verificatesi nell’estate del 2003 e ripetutasi durante l’estate del 2017.

INTERVENTI DI ADEGUAMENTO ESEGUITI
I problemi maggiori che si verificano durante l’utilizzo delle elettropompe sono dovuti ai fenomeni di insabbiamento nella camera di aspirazione. La presenza di grossi quantitativi di sabbia provoca minor efficienza, maggior usura e frequenti rotture delle pompe, con conseguenti danni economici e minor efficienza del servizio irriguo. Per questa ragione ogni anno, durante la stagione irrigua, vengono eseguiti interventi di dragaggio della sabbia.
All’inizio della stagione irrigua la quota di sabbia misurata a ridosso dell’impianto supera spesso il valore di m 15,00 quando le pompe garantiscono la massima efficienza su un fondo posto a quota 11,50. 
Per consentire un maggiore controllo del fenomeno di insabbiamento e diminuire gli interventi di dragaggio ad impianti avviati, è stata realizzata un’opera di presidio alle camere di aspirazione delle pompe mediante l’esecuzione di una paratia ottenuta con l’infissione di un palancolato metallico di altezza m 15,00 e della lunghezza di m 98 posto sul fronte dei sedimenti (lato Fiume).
Gli interventi di “Riabilitazione della presa irrigua” saranno completati dall’ abbassamento della quota di pescaggio delle elettropompe che passerà dalla quota attuale di 11,50 m slm a 10,50 m slm a lavori ultimati

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Museo multimediale Bonifica dell’Emilia Centrale, via Argine Cisa, 65, Boretto
Il museo permanente allestito nella chiavica di Boretto spiega con una suggestiva performance multimediale il significato della Bonifica e quanto essa sia necessaria ed ecologicamente sostenibile per il territorio, per la sicurezza idraulica, per l’irrigazione, per la coltivazione e per la protezione dai disastri idrogeologici.
La performance multimediale ha una durata di 20 minuti. Al centro della sala un grande modello architettonico di 9 mq indirizza e aiuta la visione. Suoni, luci e immagini rappresentano un racconto suddiviso in diversi scenari: l’acqua, la macchina della bonifica, natura coltivata, il lavoro dell’uomo, la città, per concludersi leggendo il territorio del consorzio narrato attraverso mappe di oggi e di ieri.
Apertura:
luglio e agosto: domenica e festivi 9,30-12,30 e 16,00-19,00 gli altri giorni su appuntamento
settembre e ottobre: domenica e festivi 9,30–12,30 e 15,30–18,30 gli altri giorni su appuntamento
Informazioni: tel. 0522 443211 oppure 348 4040551 Zelindo
 

Museo multimediale Bonifica dell’Emilia Centrale, via Argine Cisa, 65, Boretto
Il museo permanente allestito nella chiavica di Boretto spiega con una suggestiva performance multimediale il significato della Bonifica e quanto essa sia necessaria ed ecologicamente sostenibile per il territorio, per la sicurezza idraulica, per l’irrigazione, per la coltivazione e per la protezione dai disastri idrogeologici.
La performance multimediale ha una durata di 20 minuti. Al centro della sala un grande modello architettonico di 9 mq indirizza e aiuta la visione. Suoni, luci e immagini rappresentano un racconto suddiviso in diversi scenari: l’acqua, la macchina della bonifica, natura coltivata, il lavoro dell’uomo, la città, per concludersi leggendo il territorio del consorzio narrato attraverso mappe di oggi e di ieri.
Apertura:
luglio e agosto: domenica e festivi 9,30-12,30 e 16,00-19,00 gli altri giorni su appuntamento
settembre e ottobre: domenica e festivi 9,30–12,30 e 15,30– 18,30 gli altri giorni su appuntamento
Informazioni: tel. 0522 443211 oppure 348 4040551 Zelindo

Nel frattempo il Consorzio di bonifica ha attivato una serie di azioni per mitigare l’impatto della crisi

Reggio Emilia – 10 Agosto 2017 – In contesti di crisi idrica come quelli che si stanno manifestando in modo decisamente anticiclico in alcune aree del comprensorio ed in particolare in Val d’Enza è fondamentale ribadire, per fare la necessaria chiarezza e per affrontare la situazione straordinaria con realismo e adeguato pragmatismo, la funzione precisa del Consorzio di bonifica. In merito a quanto evidenziato oggi a mezzo stampa sulle presunte responsabilità e competenze dirette dell’ente di bonifica dell’Emilia Centrale sui provvedimenti di sospensione ai prelievi di risorsa idrica per fini irrigui in Val d’Enza il Consorzio precisa e rimarca – con supporto documentale allegato – il suo ruolo specifico. Nel territorio regionale il governo delle acque è di competenza della Regione Emilia Romagna e operativamente reso esecutivo da provvedimenti presi da ARPAE e gli enti che contribuiscono alla gestione della risorsa, attraverso la loro opera quotidiana, la manutenzione della loro rete di canalizzazioni e le loro infrastrutture idrauliche come il Consorzio sono sottoposti alle normative e alle determinazioni legislative di questa agenzia regionale e non possono esimersi in alcun modo dall’attenersi scrupolosamente a quanto comunicato. Stante la ridottissima portata dell’enza Nel caso della sospensione della derivazione di risorsa idrica per fini irrigui in prossimità della cosiddetta traversa di Cerezzola il Consorzio di bonifica non ha ora la possibilità in alcun modo di revocare il provvedimento ARPAE.

Enza Contesto 2017: dati statistici di derivazione irrigua
Rispetto ai complessivi 19 milioni di metri cubi derivati per finalità irrigue in media negli anni scorsi in prossimità della Traversa di Cerezzola quest’anno – nel periodo 15 maggio-31 luglio – si sono derivati 7,7 milioni di mc ed è chiaro come manchino all’appello 10,7 milioni di metri cubi di risorsa idrica che vanno pesantemente a sommarsi alla mancanza strutturale di un comprensorio sotto questo profilo già di suo deficitario di acqua.
La derivazione irrigua sottesa dalla traversa di Cerezzola in comune di Canossa (RE) a servizio dei territori dell’alta pianura reggiana nel comprensorio del Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale e dell’alta pianura Parmense nei territori della Bonifica Parmense grava in uno stato di crisi idrica già dalla fine di maggio, come si evince dai prelievi effettuati finoa fine di luglio, giorno in cui la derivazione con provvedimento ARPAE è stata completamente sospesa in quanto la portata del fiume è scesa al di sotto del valore della porta di minimo deflusso vitale fissata dal PTA regionale.
Dal 15 maggio e fino al 15 giugno la portata derivabile è stata uguale o leggermente inferiore alla portata di concessione, mentre da metà giugno ai primi di luglio la portata derivabile in genere oscillava dai 2 ai 4 mc/s.
Anche storicamente dopo la prima settimana di luglio (eccezion fatta per il 2014 che è stato un anno particolarmente piovoso) la portata derivabile scende al di sotto dei 2,00 mc/s e si riduce costantemente fino ad arrivare a fine luglio a 1 mc/s.
Ad agosto e settembre, in concomitanza ai periodi più siccitosi in cui si registrano le minime portate di magra, la derivazione resta attiva per un lungo periodo con solo 0,5 mc/s.
Nel 2017 l’entità delle portate derivabili è scesa sotto i 2 mc/s già a fine maggio, con un anticipo netto di oltre un mese rispetto al verificarsi di tale condizioni rispetto agli anni precedenti. La situazione ha continuato a precipitare senza alcun arresto fino alla fine di luglio, in cui non è più possibile effettuare il prelievo, in quanto la portata nel torrente uguaglia o è inferiore al minimo deflusso vitale.

Azioni attuate e in corso di attivazione per affrontare l’emergenza in base alle competenze del Consorzio
Le azioni attuate, oltre all’organizzazione serrata dei turni di irrigazione come avviene comunque anche negli altri anni data la penuria di acqua della zona, è stata quella della attivazione dei pozzi consortili che però sono posti molto più a valle e consentono di far fronte a situazioni assolutamente localizzate.
Altri pozzi che alimentano il canale della Spelta, quali il pozzo Borrasca, pozzo Ponte Enza, pozzo Sant’Ilario e pozzo Taneto tutti in comune di Sant’Ilario d’Enza, sono stati messi in esercizio per sopperire alla scarsità di risorse provenienti dall’Enza.
Le azioni da attivare per sopperire alla attuale crisi sono quelle della deroga al DMV per la quale i Consorzi Emilia Centrale e Parmense hanno attivato la richiesta, e la verifica dello stato dei bacini idroelettrici posti sull’alto bacino dell’Enza di competenza dell’Enel per verificare la possibilità di rilasci concordati.
Altre azioni possono essere messe in campo per il prossimo futuro, quali quelle relative alla realizzazione di bacini di accumulo a partire da bacini di 200-250 mila mc il cui effetto è simile a quello di un pozzo, a bacini di accumulo a servizio di più estese zone della capacità di 2-3 milioni di mc, a invasi di dimensioni dell’ordine dei 10-20 Mmc in grado di dare risposte risolutive al fabbisogno irriguo delle aree sottese.

Secchia Contesto 2017: dati statistici di derivazione irrigua e azioni attuate e in corso di attivazione per affrontare l’emergenza in base alle competenze del Consorzio
Anche il torrente Secchia, come tutti gli affluenti appenninici del fiume Po, è soggetto a ricorrenti carenze di risorsa idrica in relazione al regime idrologico specifico di tali corsi d’acqua che manifestano periodi siccitosi in concomitanza dei mesi estivi.
Le portate derivabili a Castellarano-San Michele sono state in linea con le disponibilità medie nel mese di maggio e fino alla prima metà di giugno, mentre da metà giungo a metà luglio i prelievi possibili sono stati al di sotto della media.
Allo stato attuale la derivazione da fiume è sospesa, la portata in arrivo è fatta defluire a valle essendo prossima o inferiore al DMV, pertanto la derivazione in destra o in sinistra idraulica è effettuata solo mediante prelievo dagli invasi.
I prelievi nel 2017 sono stati superiori alla media nel periodo 15 maggio-31 maggio, sotto la media dal 1 al 15 giugno e poi da metà giugno hanno cominciato ad essere decisamente inferiori e sostenuti dalla presenza degli invasi.
Le aree effettivamente irrigate sono inferiori a causa delle ricorrenti condizioni di carenza idrica dei territori sottesi dalle derivazioni sul T. Secchia in corrispondenza della traversa di Castellarano-San Michele.
La carenza di risorsa idrica superficiale rende difficile la distribuzione irrigua che per il periodo giugno-agosto risulta fortemente turnata e spinge gli agricoltori ad attingere risorsa irrigua di soccorso dalla falda delle conoidi, che risulta sempre più profonda (con confronti sul lungo periodo).
Le azioni attuate, oltre all’ organizzazione serrata dei turni di irrigazione come avviene comunque anche negli altri anni data la penuria di acqua della zona, è stata quella della attivazione dei pozzi consortili che però sono posti molto più a valle e consentono di far fronte a situazioni assolutamente localizzate.
In area reggiana sono stati attivati gli impianti di soccorso connessi alla rete alimentata dal Fiume PO a Boretto, consentendo di destinare le ridotte risorse idriche ai terreni la cui unica fonte di approvvigionamento è il F. Secchia.
Inoltre a beneficio sia della derivazione modenese e reggiana è stato attivato l’attingimento dai bacini di invaso costituiti dallo sbarramento della traversa di derivazione e laterale. Questo ha consentito di rafforzare le portate di prelievo e allo stato attuale è la sola e unica possibile alimentazione delle derivazioni che da fine giugno sono alimentate alternativamente per una settimana.
Il volume residuo di invaso è oggi stimato in 300.000 mc e si esaurirà probabilmente nel periodo di Ferragosto , in questo caso specifico nei giorni successivi potrebbe verificarsi – come per l’Enza – un provvedimento regionale di stop alle derivazioni irrigue se perdureranno queste situazioni di penuria idrica.
Le azioni da attivare per sopperire all’attuale crisi sono quelle della deroga al DMV per la quale i Consorzi CBEC e Burana hanno attivato la richiesta, e la verifica dello stato dei bacini idroelettrici posti sull’alto bacino del Secchia di competenza dell’Enel per verificare la possibilità di rilasci concordati.
Inoltre un’altra azione rilevante potrebbe essere quella di effettuare una pulizia dell’invaso di monte in modo da ampliare il volume disponibile e che è possibile rimpinguare in occasione anche di modesti eventi di pioggia, che diversamente tracimerebbero verso valle. Altre azioni possono essere messe in campo per il prossimo futuro, quali quelle relative alla realizzazione di bacini di accumulo a partire da bacini di 200-250 mila mc il cui effetto è simile a quello di un pozzo, a bacini di accumulo a servizio di più estese zone della capacità di 2-3 milioni di mc, a invasi di dimensioni dell’ordine dei 10-20 Mmc in grado di dare risposte risolutive al fabbisogno irriguo delle aree sottese.

Documento ARPAE relativo alla sospensione dei prelievi dal torrente Enza e suoi affluenti nel territorio di competenza della struttura autorizzazione e concessioni di Reggio Emilia 

 

 

Durante il mese di luglio sono stati sottoscritti 3 Accordi di Cittadinanza nell’ambito del progetto “QUA-quartiere bene comune” patrocinati dal comune di Reggio Emilia con l’intento di proseguire l’attività delle soppresse circoscrizioni per migliorare la vivibilità dei quartieri. Sia nelle frazioni di Villa Sesso così come in quelle di Masone, Roncadella, Marmirolo, Castellazzo, Corticella e Bagno ed infine anche a Cella, Cadè e Gaida, il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha attivamente partecipato ai laboratori apportando le proprie conoscenze sul territorio per favorire ed incentivare la fruibilità di tali aree da parte dei cittadini mediante piste rurali ed anche nel concorrere a tutelare e valorizzare riserve naturalistiche o porzioni di paesaggio di particolare valenza ambientale. A breve inizieremo a collaborare su Rivalta e Coviolo. Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale pertanto sempre più presente non solo nell’attività principale di difesa e valorizzazione del territorio ma anche come risorsa per la collettività e per i propri consorziati a cui offrire un patrimonio tecnico di consolidata esperienza.

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L’andamento della stagione irrigua continua a ritenersi buono, per la zona di bassa pianura, nonostante continui lo stato di siccità e caldo anomalo. I volumi che si derivano dal Po sono sufficienti a soddisfare le richieste che arrivano; nella zona di alta pianura le portate dei torrenti appenninici risentono maggiormente del clima ed i volumi disponibili per l’irrigazione sono sempre minori e, in molti casi, si deve integrare con l’uso di pozzi per completare le richieste.
Al 31 luglio scorso i mc prelevati per il territorio CBEC sono stati 166 milioni di cui 130 milioni da Po, 30 milioni da Secchia e solo 6 milioni dall’Enza.
Sono già state soddisfatte oltre 17.000 richieste irrigue, ed altre 2.000 circa sono in corso o programmate per i prossimi giorni.
È iniziata la raccolta delle colture industriali quali pomodoro e barbabietole.

Museo multimediale Bonifica dell’Emilia Centrale, via Argine Cisa, 65, Boretto
Il museo permanente allestito nella chiavica di Boretto spiega con una suggestiva performance multimediale il significato della Bonifica e quanto essa sia necessaria ed ecologicamente sostenibile per il territorio, per la sicurezza idraulica, per l’irrigazione, per la coltivazione e per la protezione dai disastri idrogeologici.
La performance multimediale ha una durata di 20 minuti. Al centro della sala un grande modello architettonico di 9 mq indirizza e aiuta la visione. Suoni, luci e immagini rappresentano un racconto suddiviso in diversi scenari: l’acqua, la macchina della bonifica, natura coltivata, il lavoro dell’uomo, la città, per concludersi leggendo il territorio del consorzio narrato attraverso mappe di oggi e di ieri.
Apertura:
luglio e agosto: domenica e festivi 9,30-12,30 e 16,00-19,00 gli altri giorni su appuntamento
settembre e ottobre: domenica e festivi 9,30–12,30 e 15,30– 18,30 gli altri giorni su appuntamento
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