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Il nuovo modello di recupero e riutilizzo delle acque reflue per produzioni vegetali di qualità è stato ideato e concretizzato insieme a CRPA, IREN e Regione Emilia Romagna
Reggio Emilia 23/2/2017 – Finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Life Plus Ambiente (LIFE11 ENV/IT/000156), il pro-getto ReQpro interessa la provincia di Reggio Emilia. Obiettivo di ReQpro è stato quello di contribuire alla protezione della risorsa acqua, attraverso un efficiente recupero e riutilizzo ai fini irrigui delle acque reflue, in parziale sostituzione delle acque superficiali e di falda. Tale traguardo è stato raggiunto sviluppando uno specifico modello di recupero e riuso per irrigare colture agrarie di pregio. Le attività di progetto sono condotte presso il depuratore urbano gestito da IRETI, (azienda multiservizi partner in ReQpro operante nell’area agricola a valle del depuratore) le acque sono state distribuite e gestite per l’uso irriguo dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Acque che proprio ai fini irrigui non hanno rappresentato un modesto contributo aggiuntivo, ma un vero e proprio “serbatoio” strategico di risorsa utilissimo in periodi siccitosi come si sono dimostrati quelli vissuti negli ultimi anni. Il quantitativo di risorsa recuperata e distribuita dal Consorzio grazie a questa azione virtuosa che oscilla tra i 3,5 milioni e i 5milioni di mc, una quantità di acqua paragonabile a quello di una diga di medio-grandi dimensioni.
Fase operativa:
L’impianto è entrato in funzione nella primavera 2016.
In fase di avvio sono state svolte da IRETI (società che gestisce l’impianto di trattamento) le analisi delle acque reflue trattate, per stabilirne l’idoneità all’uso irriguo secondo certificati parametri di conformità alla legge.
Completato questo passaggio doveroso e obbligatorio, a partire dalla metà di Aprile 2016 è iniziata l’immissione delle acque nella rete irrigua.
L’immissione dell’acqua reflua trattata e, di conseguenza, il suo riuso irriguo, è stato regolato dall’Accordo di programma, siglato da: Regione Emilia-Romagna, Amministrazione provinciale di Reggio Emilia, Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti, IREN Acqua Gas S.p.A. (ora IRET) e Consorzio di Bonifica dell’Emilia.
Obiettivi:
L’Accordo ha definito i valori-soglia che le acque affinate dovevano rispettare per poter essere immesse nella rete ai fini irrigui e ha regolato le modalità del monitoraggio delle acque e di gestione delle eventuali non conformità.
Il riuso ai fini irrigui delle acque reflue ha contribuito ad aumentare la disponibilità di acqua per l’irrigazione, contenendo la necessità di prelevare per questo fine acque di falda di elevata qualità e diminuendo i costi energetici per il sollevamento delle acque di superficie.
Si è favorito la destinazione ai fini produttivi di una risorsa altrimenti destinata allo scarico in acque di superficie.
Uso in campo delle acque trattate e monitoraggio del trattamento terziario
Gli obiettivi del progetto sono stati raggiunti attraverso il monitoraggio puntuale sia dell’impianto di trattamento terziario sia dell’uso in campo delle acque recuperate.
In particolare, il Consorzio di bonifica Emilia Centrale ha prodotto nel corso della stagione irrigua 2016 una serie di analisi integrative sulle acque in uscita del depuratore, incrementando i normali autocontrolli, è hanno riguardato 3 punti localizzati nei canali Pistarina e Argine con una cadenza mensile, al fine di garantire l’idoneità per il riutilizzo delle acque reflue ai fini irrigui, in conformità alle normative nazionali e regionali in materia.
É stato pertanto organizzato un sistema di gestione e tracciabilità delle acque reflue depurate all’interno del bacino di utenza, al fine di ottimizzare l’uso irriguo e di conoscere in tempo reale le aziende, appezzamenti e le colture che utilizzano le acque depurate, informandone gli utenti.
Allo stesso modo sono stati verificati gli effetti ambientali e agronomici dovuti al riutilizzo irriguo delle acque reflue su un ampio spettro di colture, foraggere e non, presenti nel bacino di distribuzione delle acque;
Infine il progetto ha previsto una dettagliata valutazione economica dei costi che il trattamento terziario e il riuso irriguo comportano, includendo nella valutazione anche i benefici ambientali e le problematiche relativa alla “accettabilità sociale” che una innovazione di questo tipo necessariamente comporta.
L’impianto a pieno regime ha trattato circa 40mila m3 di acqua al giorno, pari a una quantità variabile che oscilla tra 3,5 e 5 milioni di m3 prodotti nel corso dei 120 giorni nei quali si articola generalmente la stagione irrigua, in grado di soddisfare potenzialmente tutti gli ettari irrigabili nel bacino considerato.
Il bacino di utilizzazione delle acque recuperate
L’area potenzialmente interessata all’immissione delle acque depurate è situata nella pianura a nord del depuratore di Reggio Emilia, ha una superficie di circa 2mila ha e più di 80 km di canali.
Le colture irrigue prevalenti sono i rinnovi estivi (mais, sorgo e pomodoro), le foraggere poliennali (medicaio e prato stabile), vigneti e alcune orticole (melone e cocomero).
Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale aveva proceduto già nel 2013, primo anno del progetto, alla definizione del bacino di utenza: delineando l’area, le aziende, le superfici, le colture e descrivendo il reticolo di canali.
Le dieci aziende interessate hanno messo a disposizione gli appezzamenti, 15-20 complessivamente per ogni anno, sui quali sono stati effettuati nel corso del 2016 i monitoraggi ambientali e agronomici.
Le colture irrigate e controllate sono state mais, pomodoro, prato stabile, erba medica, barbabietola, melone e anguria, irrigate con tecniche a diversa efficienza dell’acqua utilizzata, come lo scorrimento, l’aspersione e l’irrigazione a goccia.

 

Si sono conclusi da poco i lavori di “Ristrutturazione rete irrigua consortile. 3° lotto funzionale” finanziati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per un importo complessivo di € 4.072.046,77.
I lavori hanno riguardato la sostituzione di numerose strutture irrigue realizzate negli anni ’50 e ’60, costituite soprattutto da canalette prefabbricate in conglomerato cementizio, con tubazioni interrate in bassa pressione. Le nuove condotte permettono una più efficiente distribuzione e ottimizzazione dei tempi d’irrigazione, evitando dannose perdite d’acqua causate spesso dalla vetustà dei materiali. La rimozione degli ostacoli rappresentati dalle canalette, spesso emergenti dal terreno, permette così migliori lavorazioni agricole e inoltre riduce i costi delle manutenzioni eseguite periodicamente dal Consorzio.
In sintesi sono state realizzate 34 nuove tubazioni per una lunghezza complessiva di oltre 28 km, sono a disposizione delle utenze agricole più di 450 prese irrigue.

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“Paesaggi digitali” in bonifica: incontro tra cultura, scienza e tecnologia applicata. Tra gli altri interventi delle Università Cà Foscari , Alma Mater e Modena Reggio Emilia.

Reggio Emilia – 10 Febbraio 2017 – Tre Università tra le più importanti realtà accademiche del nostro paese come Cà Foscari di Venezia, Alma Mater Studiorum di Bologna e quella di Modena-Reggio Emilia si sono date appuntamento insieme all’Istituto A.Cervi e alla Biblioteca Archivio Emilio Sereni, per approfondire all’interno della Sala Prampolini del Consorzio dell’Emilia Centrale le ultime frontiere dell’innovazione tecnologica applicata alla corretta e sostenibile gestione del nostro terrotorio. La full-immersion organizzata dalla bonifica locale ha proposto ai numerosi presenti molteplici modelli virtuosi in grado di integrare e concertare insieme i diversi aspetti paesaggistici, geografici, idrografici, economici e storici che incidono sugli equilibri territoriali di ogni area considerata. Modelli virtuosi che rappresentano oggi anche la nuova frontiera della sostenibilità che rispetta la natura e al contempo consente all’uomo di migliorare lo sviluppo e la salvaguardia dei propri spazi di vita e lavoro. Tra i casi esaminati presentati dai relatori ha acquisito evidenza per il comprensorio Reggiano e Modenese ( gestito dal Consorzio dell’Emilia Centrale) l’avanzato sistema integrato digitale di Telecontrollo di ultimissima generazione utilizzato ora dall’ente per il monitoraggio complessivo e in tempo reale – ( situato in unica sede operativa in Corso Garibaldi 42 a Reggio Emilia) dei flussi delle acque nella fittissima rete di bonifica di oltre 3000 km che si interseca con gli alvei naturali. “ Il nuovo telecontrollo – ha commentato il Commissario Straordinario del Consorzio Emilia Centrale Franco Zambelli – rappresenta una costante garanzia di sapere quel che accade nel momento in cui accade in modo da poter incidere con profitto a seconda delle necessità nelle diverse zone sia per quanto attiene alla sicurezza idraulica sia per la distribuzione irrigua della risorsa alle colture”.

Particolarmente interessanti i progetti e le relazioni interattive presentati dai docenti delle Università e dagli esperti intervenuti: Antonio Canovi (Atelier Paesaggio della Bonifica), Sergio Teggi Università di Modena “ Il telerilevamento per la caratterizzazione del territorio”, Matteo Proto (Università Alma Mater Bologna) “Paesaggi fluviali della Pianura Padana”, Francesco Visentin (Università Cà Foscari di Venezia) “Progetto EU.WAT.HER “Nuove tecnologie per il recupero dei fiumi e dei canali minori”, Valentina Greco (Alma Mater Bologna) “ Visualizzare Ravenna”, Tommaso Barbieri (Università di Modena Reggio Emilia) “ A scuola con il GIS”, Gabriella Bonini (Istituto Alcide Cervi) “A scuola di paesaggio”. Infine l’ing. Paola Zanetti – Direttore Operativo Ambiente e Gestione Idraulica del Consorzio Emilia Centrale – ha illustrato in modo dettagliato il “Governo idraulico e telecontrollo: il sistema informativo territoriale di CB Emilia Centrale ”. Il convegno è stato introdotto dal Direttore del Consorzio Emilia Centrale Domenico Turazza.

 

Si sono recentemente conclusi i lavori urgenti di ripristino della conduttura di scarico dell’invaso denominato Burraccione in località Ghiardo di Bibbiano, finanziati con risorse della Protezione Civile a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi tra il 27 Febbraio ed il 27 Marzo 2016, affidati attraverso un Accordo di Programma con il comune di Bibbiano al Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale per quanto attiene la progettazione, l’affidamento e la direzione dei lavori. Oltre 30 ha a Sud dell’area industriale del Ghiardo conferiscono le acque piovane nell’invaso che a sua volta recapita nel vicino Torrente Quaresimo. Mediante video ispezione si è constatato come un lungo tratto della preesistente tubazione di scarico sia collassata impedendo di fatto il regolare allontanamento delle acque meteoriche e diffusi allagamenti. E’ stata posata pertanto una nuova condotta della lunghezza di circa 160 metri realizzata con tubi corrugati in polietilene Ecopal del diametro interno di 800 mm e successivo adeguamento del fosso di scarico con protezioni spondali eseguite mediante posa di massi da scogliera. Quanto sopra ha consentito la messa in sicurezza di una vasta area comprensiva anche della viabilità di collegamento tra la S.P. Reggio-Ghiardo-Bibbiano con la S.P. Reggio-San Bartolomeo-Montecavolo.

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Nei mesi più freddi l’attività del Consorzio non si ferma . Grazie alle portate di magra nei cavi di scolo , si può procedere alla realizzazione di opere di manutenzione straordinaria quali : costruzione briglie, posa massi ciclopici,ricostruzione tubazioni,consolidamento scarpate fiancheggianti strade comunali .Nelle foto alcuni interventi in corso d’opera ,eseguiti con personale e mezzi consorziali .
1) Cavo Tresinaro -Comune di Correggio : ricostruzione briglia
2) Cavo Gavasseto – Comune di Carpi in Via Remesina : consolidamento scarpate mediante posa di casseri prefabbricati
3) Canale Casalpò -Comune di Poviglio : posa di massi ciclopici per ripresa frane
4) Scolo S. Francesco – Comune Castelnuovo Sotto : rifacimento tubazione deteriorata sottopassante Canale di Risalita

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Giovedì 9 febbraio 2017
Sala Natale Prampolini, Palazzo delle Bonifiche, Corso Garibaldi n. 42, Reggio Emilia

Presentazione della nuova sala telecontrollo e Seminario analisi geostorica e telerilevamento ambientale
Programma iniziativa

Giovedì 9 febbraio 2017
“Sala Natale Prampolini”, Palazzo delle Bonifiche, Corso Garibaldi 42, Reggio Emilia

ore 11,30 Presentazione della nuova sala di telecontrollo
ore 14,30 Seminario “Analisi geostorica e telerilevamento ambientale”

Incontro al Consorzio dell’Emilia Centrale di tre eccellenze universitarie che presenteranno modelli di sviluppo sostenibile che guardano al futuro. Il Consorzio reggiano presenterà le funzioni di pubblica utilità dell’innovativodell’innovativo sistema digitale di Telecontrollo che monitora e gestisce i flussi delle acque
Tre Università tra le più importanti del nostro paese (Cà Foscari di Venezia, Alma Mater Studiorum Bologna e quella di Modena e Reggio Emilia), l’Istituto A.Cervi , la Biblioteca Archivio Emilio Sereni, numerosi esperti di nuove e avanzate tecnologie applicate alla corretta e sostenibile gestione del territorio – nel rispetto e nella conoscenza approfondita della storia e delle tradizioni locali- , si confronteranno Giovedi 9 Febbraio 2017 negli spazi della Sala Natale Prampolini presso il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale in Via  Garibaldi 42 a Reggio Emilia. La giornata di approfondimento su queste importanti tematiche ambientali e paesaggistiche vedrà la presentazione di alcuni modelli virtuosi che rappresentano oggi la nuova frontiera della sostenibilità che rispetta la natura e al contempo consente all’uomo di migliorare lo sviluppo e la salvaguardia dei propri spazi. Tra questi cases-study eccellenti che saranno presentati dai relatori acquisirà grande rilevanza per il comprensorio Reggiano e Modenese gestito dal Consorzio dell’Emilia Centrale l’innovativo Telecontrollo di ultimissima generazione utilizzato dall’ente che coglierà proprio l’occasione di questo incontro per mostrare a Stampa e Cittadinanza le nuove funzioni integrate e l’utilità della gestione digitale degli equilibri dei flussi delle acque nella fittissima rete di bonifica che si interseca con gli alvei naturali.

programma

 

 

Oltre all’esecuzione di lavori in appalto, l’ufficio tecnico del Consorzio di Bonifica presta la propria professionalità ai comuni del comprensorio montano che ne fanno richiesta, tramite la costituzione di un Ufficio Tecnico Consortile, forma di cooperazione prevista dalla normativa statale e regionale in materia di lavori pubblici.
La strada comunale Corneto – Stiano era stata interessata nell’inverno 2015 dall’attivazione di un movimento franoso che ne minacciava l’interruzione. Il dissesto che ha coinvolto la strada è presumibilmente formato da due frane coalescenti che hanno coronamenti distinti e che confluiscono nella medesima zona di accumulo, determinando in questo modo una vasta area soggetta a franosità.
Appena ottenuti i necessari finanziamenti, il Comune di Toano si è immediatamente attivato con il Consorzio di Bonifica per la sottoscrizione di una convenzione per la progettazione, direzione lavori e coordinamento della sicurezza delle necessarie opere di messa in sicurezza per il consolidamento del corpo stradale per un fronte di m 44.50 costituite da una paratia di pali trivellati in cemento armato di profondità variabile da m 6.50 a m 9.60 e dall’esecuzione di n. 13 tiranti in acciaio della lunghezza di m 25.00.
L’esecuzione dell’intervento ha comportato un iter progettuale ed esecutivo complesso che ha visto impegnate diverse figure professionali tra geologi, ingegneri e geometri.
A partire dalle fasi iniziali è stato predisposta un’ indagine geologica che ha consentito la progettazione delle opere in cemento armato, dimensionate tenendo conto della classe sismica del territorio (Classe2).
Durante la fase di esecuzione delle opere in cemento armato sono stati effettuati i controlli di accettazione ed i prelievi dei materiali da fare testare in laboratorio. Successivamente all’esecuzione dei tiranti di ancoraggio, concluso il tempo di maturazione, è stato eseguito il loro collaudo.
Terminate l’acquisizione dei dati tecnici delle varie parti strutturali, si è proceduto al collaudo statico dell’intera opera.
Per il monitoraggio dell’opera è stato realizzato un inclinometro che potrà fornire dati su eventuali spostamenti dovuti a riattivazioni del movimento franoso.
In questo modo l’opera di consolidamento è stata progettata e realizzata per una vita nominale minima di 50 anni, secondo la normativa vigente.

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Proseguono le attività di sostituzione tubazioni di mandata delle pompe per il sollevamento acqua presso gli impianti irrigui di Santa Croce e Pratazzola.
Lavorazioni che consistono nell’apertura e messa in sicurezza degli scavi, recupero e demolizione delle tubazioni esistenti, posa di nuove tubazioni in acciaio zincato di diametro 1000mm e 1400mm per uno sviluppo complessivo di circa 20m lineari per impianto.
Interventi preventivi finalizzati a migliorare l’efficienza degli impianti irrigui, realizzati con personale e mezzi Consorziali.
Negli ultimi 3 anni presso gli impianti del canale 5° sono stati realizzati sei interventi analoghi.

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